Sangiovese

vitigno

Il Sangiovese è un vitigno italiano a bacca nera. È tra i più diffusi (le aree coltivate coprono l'11% della superficie viticola nazionale); ed è tradizionalmente il vitigno più diffuso in Toscana.

Sangiovese
Uve Sangiovese
Dettagli
SinonimiSangioveto
Paese di origineBandiera dell'Italia Italia
Colorenera
Bandiera dell'Italia Italia
Regioni di coltivazioneToscana
Marche
Umbria
Emilia-Romagna
Liguria
Lombardia
Lazio
Campania
Abruzzo
Molise
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Puglia
Piemonte
DOCGBrunello di Montalcino
Carmignano
Chianti
Chianti Classico
Conero
Montecucco Sangiovese
Morellino di Scansano
Suvereto
Torgiano Rosso Riserva
Val di Cornia Rosso o Rosso della Val di Cornia
Vino Nobile di Montepulciano
Colline Teramane Montepulciano d'Abruzzo
DOCBarco Reale di Carmignano
Bolgheri
Elba
Esino
Montefalco
Rosso di Montalcino
Rosso di Montepulciano
Rosso Piceno
San Gimignano
Torgiano
Val di Cornia
Vignanello
Vin Santo del Chianti Classico
Vin Santo di Montepulciano
Sangiovese di Romagna
San Ginesio
Ampelografia
Caratteristiche della fogliaMedia, pentalobata o trilobata
Caratteristiche del grappoloMedio, cilindrico, o piramidale.
Caratteristiche dell'acinoOvoidali
Degustazione
http://catalogoviti.politicheagricole.it/result.php?codice=218

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Storia modifica

Le origini e la provenienza del Sangiovese sono incerte: le prime informazioni sicure risalgono solo al XVI secolo, quando Giovan Vettorio Soderini, nel suo trattato "Coltivazione toscana delle viti e d'alcuni alberi"[1], ne parla dicendo che «il Sangiocheto o Sangioveto è un vitigno rimarchevole per la sua produttività regolare»[2]. Anche l'origine del nome è incerta e varie sono le teorie: alcuni sostengono che derivi da “sangiovannese” in quanto originario di San Giovanni Valdarno; altri invece lo fanno risalire a forme dialettali (da "san giovannina" uva primaticcia dato il suo precoce germogliamento a fine giugno per la festa di San Giovanni Battista), chi sostiene che derivi da “sanguegiovese”, ossia “sangue di Giove” (in quanto proveniente dal Monte Giove nei pressi di Santarcangelo di Romagna).

Da recenti studi genetici sembra che il "Sangiovese", a dispetto della sua diffusa e storica presenza nell'area romagnola e tirrenica, possieda parentele con vitigni coltivati nel Sud Italia, soprattutto in Sicilia e in Calabria, dove incrociandosi con il Mantonico di Bianco (o Montuonico, vitigno calabrese) ha generato il Nerello mascalese, il Gaglioppo di Cirò e il Mantonicone[3].

Alquanto dibattuta è invece la parentela con il Ciliegiolo (o Aglianicone): mentre alcuni studi ritengono che questo vitigno sia frutto dell'incrocio del Sangiovese col Moscato Violetto (Muscat rouge de Madère)[4], altri considerano il Sangiovese stesso figlio del Ciliegiolo e del Calabrese di Montenuovo[5] o in alternativa del Ciliegiolo e del Negrodolce[6], antica varietà del Sud Italia riscoperta di recente.

Caratteristiche e diffusione modifica

 
Vendemmia di Sangiovese a Montepulciano

In generale si parla di Sangiovese, ma in realtà questo termine definisce un gran numero di varietà (o cloni) nelle quali si è differenziato nel corso dei secoli e nei diversi territori.

In Toscana ad esempio se ne distinguono due grandi famiglie: il Sangiovese Grosso, (conosciuto nel corso della storia con altri nomi: Brunello a Montalcino e Prugnolo Gentile a Montepulciano), ed il Sangiovese Piccolo, utilizzato in gran parte della regione. Non è privo di interesse rilevare che Brunello è il nome che veniva dato localmente a Montalcino a quella che si credeva essere una varietà di uva. Nel 1879 la Commissione Ampelografica della Provincia di Siena determinò, dopo alcuni anni di esperimenti controllati, che il Sangiovese e il Brunello erano la stessa varietà di uva.[7] A Montalcino il nome Brunello si trasformò dunque nella designazione del vino prodotto in purezza da uve Sangiovese.[7]

Per questo motivo è difficile dare una descrizione assoluta del vino che se ne ricava, che ha certo alcune costanti comuni (buoni tannini ed elevata acidità) ma può variare dal vino rosso più economico ai vertici qualitativi del Brunello, vino di elevato valore prodotto nella zona di Montalcino; qui, nell'habitat unico delle colline montalcinesi, produce un rosso fra i più apprezzati al mondo per struttura, pienezza di gusto, eleganza e capacità di invecchiamento. Le peculiarità del vitigno, sono comunque riconoscibili per caratteristiche legate a descrittori chimici[8] e sensoriali con aromi e profumi definiti di frutta (marmellata di more, prugna, ciliegia) e fiori (iris)[9].

Recentemente la differenziazione tra Sangiovese Grosso e Sangiovese Piccolo non è più tenuta in considerazione non avendo alcun riferimento tassonomico e scientifico.[7] Ci si riferisce piuttosto a singoli cloni con sigle attribuite dal sistema vivaistico, oppure a selezioni massali effettuate dai singoli produttori, come ad esempio Biondi Santi, Poggione e Lisini a Montalcino. L'attuale disciplinare del Consorzio del Brunello di Montalcino non cita più il "Sangiovese Grosso", ma solo "Sangiovese".

Il Sangiovese conosce in questi anni una grande popolarità anche in California. Dalla Napa Valley si è diffuso nelle maggiori zone vinicole californiane, dalla Sonoma County a San Luis Obispo.

Viticoltura modifica

 
Uva Sangiovese nella regione Toscana di Montalcino.

Il Sangiovese ha dimostrato di essere adattabile a molti tipi diversi di terreni dei vigneti, ma sembra prosperare in terreni con un'alta concentrazione di calcare, avendo il potenziale per produrre vini eleganti con aromi potenti. Nella regione del Chianti Classico, il Sangiovese prospera sul terreno argilloso scistoso altamente friabile noto come galestro. Nel territorio di Montalcino è presente un'alta percentuale di suoli di alberese a base calcarea alternati a depositi di galestro. Le zone minori della denominazione generica Chianti sono prevalentemente argillose, che spesso producono vino di alta qualità come l'alberese e il galestro.

L'uva richiede una lunga stagione di crescita, in quanto germoglia presto e matura lentamente. L'uva richiede calore sufficiente per maturare completamente, ma troppo calore e i suoi sapori possono diluirsi. I raccolti in Italia iniziano tradizionalmente dopo il 29 settembre, con la vendemmia moderna che spesso si svolge a metà-fine ottobre. Una stagione di crescita più lunga dà alle uve il tempo di sviluppare ricchezza e corpo potenziale.

Note modifica

  1. ^ Giovan Vettorio Soderini, Coltivazione toscana delle viti e d'alcuni alberi, Firenze, I Giunti, 1622. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  2. ^ Il mistero del Sangiovese, su Scienza in cucina - Blog - Le Scienze. URL consultato il 7/10/2014.
  3. ^ (EN) Gabriella De Lorenzis, Giuseppina Las Casas e Lucio Brancadoro, Genotyping of Sicilian grapevine germplasm resources (V. vinifera L.) and their relationships with Sangiovese, in Scientia Horticulturae, vol. 169, 16 aprile 2014, pp. 189–198, DOI:10.1016/j.scienta.2014.02.028. URL consultato il 23 luglio 2019.
  4. ^ (EN) Guido Cipriani, Alessandro Spadotto e Irena Jurman, The SSR-based molecular profile of 1005 grapevine (Vitis vinifera L.) accessions uncovers new synonymy and parentages, and reveals a large admixture amongst varieties of different geographic origin, in TAG. Theoretical and applied genetics. Theoretische und angewandte Genetik, vol. 121, n. 8, 2010-11, pp. 1569–1585, DOI:10.1007/s00122-010-1411-9. URL consultato il 23 luglio 2019.
  5. ^ (EN) José F. Vouillamoz, Antonella Monaco, Laura Costantini, Marco Stefanini, Attilio Scienza e Maria Stella Grando, The parentage of 'Sangiovese', the most important Italian wine grape, vol. 46, n. 1, 2007, pp. 19–22, DOI:10.5073/vitis.2007.46.19-22. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  6. ^ (EN) Carlo Bergamini, Angelo Raffaele Caputo e Marica Gasparro, Evidences for an Alternative Genealogy of ‘Sangiovese’, in Molecular Biotechnology, vol. 53, n. 3, 1º marzo 2013, pp. 278–288, DOI:10.1007/s12033-012-9524-9. URL consultato il 23 luglio 2019.
  7. ^ a b c (EN) Brunello di Montalcino. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  8. ^ (EN) Valentina Canuti, Scott Frost, Larry A. Lerno, Courtney K. Tanabe, Jerry Zweigenbaum, Bruno Zanoni e Susan E. Ebeler, Chemical Characteristics of Sangiovese Wines from California and Italy of 2016 Vintage, in Journal of Agricultural and Food Chemistry, vol. 67, n. 9, pp. 2647–2659, DOI:10.1021/acs.jafc.8b05674. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  9. ^ Mario Bertuccioli, Iolanda Rosi, Valentina Canuti, Giovanna Giovani e Monica Picchi, La tipicità dei vini: il Sangiovese, in Industria delle Bevande, vol. 233, pp. 7–14.

Voci correlate modifica

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