Santa Paolina

comune italiano
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Santa Paolina è un comune italiano di 1 162 abitanti della provincia di Avellino in Campania. Fa parte della Comunità montana Partenio - Vallo di Lauro.

Santa Paolina
comune
Santa Paolina – Stemma
Santa Paolina – Bandiera
Santa Paolina – Veduta
Santa Paolina – Veduta
Vista dal comune di Montefusco
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Avellino
Amministrazione
SindacoRino Ricciardelli (lista civica "Centrosinistra") dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate41°01′22″N 14°50′53″E / 41.022778°N 14.848056°E41.022778; 14.848056 (Santa Paolina)
Altitudine550 m s.l.m.
Superficie8,43 km²
Abitanti1 162[1] (31-3-2022)
Densità137,84 ab./km²
FrazioniCastelmozzo, Marotta, Picoli, Passo-Serra, Pietrarola, Ponte Zeza, Sala, Santa Lucia, Viturano
Comuni confinantiMontefusco, Montemiletto, Prata di Principato Ultra, Torrioni, Tufo
Altre informazioni
Cod. postale83030
Prefisso0825
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT064093
Cod. catastaleI301
TargaAV
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona D, 2 072 GG[3]
Nome abitantisantapaolinari
Patronosanta Paolina
Giorno festivo6 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Santa Paolina
Santa Paolina
Santa Paolina – Mappa
Santa Paolina – Mappa
Il comune di Santa Paolina all'interno della provincia di Avellino
Sito istituzionale

Storia modifica

 
Alcuni reperti archeologici ritrovati lungo un torrente del paese.

L'agro circostante all'attuale centro abitato, risulta frequentato dall'uomo preistorico già in età neolitica; e recenti scoperte rivelano la presenza di una civiltà irpina pre-romana che durante il IX secolo a.C.[4][5][6] viveva stabilmente nella valle posta ai piedi del Monte San Felice. Questo insediamento Irpino produceva ceramiche decorate e altri utensili di vario tipo. Si tratta dunque, di una popolazione che viveva in quell'area bagnata dai torrenti: Orsi, Sant'Egidio (di Santa Paolina), Marotta e Picoli[7]. Il ritrovamento di alcuni frammenti relativi a un'antica fornace di grandi dimensioni evidenzia che, questo territorio fu sorgente di elaborate lavorazioni artigianali già a partire dalla tarda età neolitica[8]. Chiaramente, questi manufatti prodotti in tali fabbriche d'epoca pre-romana, probabilmente venivano scambiati o venduti lungo le antiche vie commerciali che, collegavano questa fabbrica arcaica alle antiche polis tipiche delle civiltà Hirpine e Japigie site nelle vallate e lungo i fiumi dell'entroterra appenninico.

In epoca medievale si scopre la destinazione agricola del territorio del centro e delle sue contrade, attraverso un memoriale dell'abbazia longobarda di Santa Sofia, dell'anno 1041 dopo Cristo[9]. In tale pergamena sofiana infatti, si fa riferimento al sito collinare, come una "terra promessa" posta alla fine di un cammino e, sita alla base di una selva, nei pressi di una sorgente; il tutto era alle dirette dipendenze dell'abbazia longobarda e individuabile mediante una chiesa intitolata in onore di San Felice[10]. Invece, attraverso una fonte dell'anno 1083[11][12], emerge dalle nebbie del passato, per la prima volta l'attuale toponimo di Santa Paolina. Però, verso il 1270, il sito del paese viene riportato in un inventario dell'Abbazia di Santa Sofia, come Castrum vetus Sancte Pauline,[13][14][15] altre fonti accennano già ad un Castrum Vetus et Timplani, nei pressi di Tufo nell'anno 1239, e questo appellativo riferito al medesimo sito indicato nel memoriale sofiano del 1270 indicava il medesimo territorio di Santa Paolina col nome di una famiglia antica "Templano" che sembra essere originaria di Grottaminarda. Questo dato venne confermato anche, nel lungo elenco di paesi citati dal vescovo di Avellino "Francesco", quando venne interrogato dalla Curia napoletana in merito alla pestilenza dell'anno 1296[16].

Nella storia recente il territorio comunale era diviso in diverse contrade:

La Piazza, la corte del Brecciale e via Ferrere, la rocca della Petrarola, Piazza e via San Rocco "Pino", Capi Jorii, Giallonati, Marotta, "Cierro", San Bernardino, La Sala, Profiche, Casale Santa Lucia, Piana de' Sauri, Casale Castelmozzo, Paoloni, Piezzo, Picoli, la corte di Ponte Zeza (Manganelli), Taverna della Figura, Serra (Tufini), Gnerri e Viturano[17][18].

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Santa Paolina sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 5 agosto 2013.[19]

«Stemma di azzurro, al pino d'Italia di verde, fustato e sradicato al naturale, sostenuto da due leoni affrontati, d'oro, allumati, linguati, armati di rosso, accompagnato in capo da tre stelle di otto raggi d'oro, poste una, due. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Monumenti e luoghi di interesse[20] modifica

 
Vista del comune
  • Chiesa Arcipretale di Santa Paolina e San Felice
  • Chiesa di San Gennaro e Sant'Arcangelo
  • Cappella dell'Addolorata in località "Cierro"
  • Chiesa di Santa Lucia
  • Cappella della Madonna in località Taverna della figura

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[21]

Lingue e dialetti modifica

Accanto alla lingua italiana, nel territorio comunale di Santa Paolina è in uso una varietà del dialetto irpino.

Economia modifica

L'economia del paese si basava in passato, principalmente sull'agricoltura e l'artigianato, c'erano sul territorio fabbriche di ceramiche in zona (Crete). Era tipicamente femminile, la lavorazione del tombolo che vedeva queste donne impegnate in tali lavori, perché il tombolo era una risorsa tipica e, avvalorava l'intraprendenza delle donne dei ceti sociali più poveri che, contribuivano in questo modo ad incrementare l'economia del loro nucleo familiare. Era attivo ma ad oggi poco attivo il commercio di cavalli e animali da soma. La produzione del vitigno Greco di Tufo e dell'Aglianico hanno origini che si perdono nelle nebbie del passato, la prima pergamena che riporta la coltivazione della vite risale all'anno 1168 e indica una località posta tra Viturano e Montaperto, tuttavia le coltivazioni intensive risalgono agli anni '60 del XX secolo.[22].

Amministrazione modifica

Sindaci precedenti[23] modifica

  1. Carlo Carpenito
  2. Federico Consolazio
  3. Felice Aufiero
  4. Angelantonio Fioretti
  5. Francesco Marciano
  6. Angelantonio Fioretti (secondo mandato)
  7. Tommaso Ciampi (analfabeta)
  8. Carmine de'Lipsis (due mandati)
  9. Vincenzo Aufiero
  10. Felice Aufiero (secondo mandato)
  11. Vincenzo Aufiero (secondo mandato)
  12. Serafino Dato (di Castelmozzo)
  13. Raffaele De Vizia
  14. Felice Ricciardelli
  15. Francesco Carpenito
  16. Raffaele Ciampi
  17. Angelo Manganelli
  18. Felice Fioretti
  19. Francesco Carpenito
  20. Angelo Fioretti
  21. Errico Carpenito
  22. Francesco Aufiero
  23. Felice Aufiero
  24. Errico Carpenito (secondo mandato)
  25. Gaetano Carpenito
  26. Pasquale Aufiero
  27. Alberto De Buono
  28. Quirino Spinelli
  29. Felice Censullo
  30. Antonio Cecere
  31. Alberto De Buono (secondo mandato)
  32. Angelo Spinelli
  33. Luigi Iandoli
  34. Angelina Spinelli
  35. Rino Ricciardelli (in carica)

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ IrpiniaOggi - 16 luglio 2013
  5. ^ CasertaNews 17 luglio 2013
  6. ^ IrpiniaNews 16 luglio 2013 Archiviato il 21 febbraio 2014 in Internet Archive.
  7. ^ Corriere dell'Irpinia, redaz. cultura del 17 luglio 2013
  8. ^ Ottopagine 16 luglio 2013
  9. ^ Luongo, pagg. 234-237.
  10. ^ Ibidem pp. 234-237.
  11. ^ Abate Alessandro di Meo, Annali Critico-Diplomatici Del Regno Di Napoli Della Mezzana Età vol.8 p. 228, su books.google.it.
  12. ^ Storia, su comune.santapaolina.av.it (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2013).
  13. ^ Luongo, pp. 226-227.
  14. ^ C. Lepore, Le radici medievali del Partenio nota 247
  15. ^ Archivio Segreto della S. Sede Apostolica Vaticana arm. XXXV Vol. 105 c.43v, c41v
  16. ^ Isacco Luongo, Documenti inediti esclusivi per future pubblicazioni; Fonte: Scandone Storia di Avellino, II-II, 1950 pagg.244-245. C.f.r. P. Natella et alii
  17. ^ Archivio Parrocchiale della Chiesa Arcipretale di S. Paolina e S. Felice, Reg. delle Anime dal XVI -- XIX sec.
  18. ^ Posizione geografica, su comunesantapaolina.it (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2008).
  19. ^ Santa Paolina (Avellino) D.P.R. 05.08.2013 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 6 agosto 2022.
  20. ^ Chiese e monumenti, su comunesantapaolina.it (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2008).
  21. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  22. ^ Economia insediata, su comunesantapaolina.it (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2008).
  23. ^ Isacco Luongo, pag. 352.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Sito istituzionale Archiviato il 16 febbraio 2020 in Internet Archive. , su comunesantapaolina.gov.it URL consultato il 4 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2020).
  • Sito istituzionale, su comune.santapaolina.av.it. URL consultato il 9 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2013).
  • Sito su S.Paolina, su avellino.agendaonline.it. URL consultato il 17 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2007).
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