Scandalo a corte

film del 1945 diretto da Otto Preminger, Ernst Lubitsch

Scandalo a corte (A Royal Scandal) è un film del 1945 diretto da Otto Preminger e Ernst Lubitsch.

Scandalo a corte
William Eythe e Tallulah Bankhead in una scena del film
Titolo originaleA Royal Scandal
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1945
Durata94 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37 : 1
Generecommedia, drammatico
RegiaOtto Preminger, Ernst Lubitsch
SoggettoLajos Biró, Melchior Lengyel
SceneggiaturaEdwin Justus Mayer, Bruno Frank
ProduttoreErnst Lubitsch
Casa di produzioneTwentieth Century Fox Film Corporation
Distribuzione in italianoFox (1947)
FotografiaArthur C. Miller
MontaggioDorothy Spencer
Effetti specialiFred Sersen
MusicheAlfred Newman
ScenografiaMark-Lee Kirk, Lyle R. Wheeler
CostumiRené Hubert
TruccoBen Nye
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

È una commedia drammatica statunitense con Tallulah Bankhead, Charles Coburn e Anne Baxter sulla vita sentimentale dell'imperatrice di Russia (zarina) Caterina la Grande. È basato sul lavoro teatrale Die zarin di Lajos Biró e Melchior Lengyel. Scandalo a corte è il remake di La zarina (Forbidden Paradise) del 1924.[1]

Trama modifica

La zarina Caterina (Tallulah Bankhead) scarta il suo ultimo amante, Variatinsky (Donald Douglas), il comandante della guardia del palazzo. Il generale Ronsky (Sig Ruman) progetta di far sostituire suo nipote Boris (Grady Sutton), così lui e la sua cricca possono organizzare una rivolta e detronizzare la zarina. Il cancelliere di Caterina, Nicolai Ilyitch (Charles Coburn), è determinato a fare in modo che nulla disturbi i suoi delicati negoziati per un trattato con la Francia, quindi dice al suo malakoff malvagio (Vladimir Sokoloff) che non vuole che nessuno possa vedere sua maestà. Tuttavia, un giovane ufficiale, Alexei Chernoff (William Eythe), insiste con lei per il bene della Russia.

Produzione modifica

Il film, diretto da Otto Preminger e Ernst Lubitsch su una sceneggiatura di Edwin Justus Mayer e Bruno Frank con il soggetto di Lajos Biró e Melchior Lengyel (autori del lavoro teatrale),[2] fu prodotto da Ernst Lubitsch per la Twentieth Century Fox Film Corporation[3] Il titolo completo fu Ernst Lubitsch's A Royal Scandal.[4] Lubitsch fu il regista iniziale, ma si ammalò e dovette essere sostituito da Otto Preminger.

Distribuzione modifica

Il film fu distribuito negli Stati Uniti dall'11 aprile 1945[4] al cinema dalla Twentieth Century Fox.[3]

Alcune delle uscite internazionali sono state:[4]

  • in Svezia il 1º ottobre 1945 (Skandal vid hovet)
  • in Portogallo il 3 giugno 1946 (Os Amores de Catarina da Rússia)
  • in Finlandia il 7 febbraio 1947 (Häväistysjuttu hovissa)
  • in Francia il 23 luglio 1947 (Scandale à la cour)
  • in Danimarca il 15 luglio 1949
  • in Austria nel febbraio del 1952 (Skandal am Königshof)
  • in Germania Ovest il 9 novembre 1980 (Skandal bei Hofe, in TV)
  • in Spagna (La zarina)
  • in Danimarca (Skandale ved hoffet)
  • in Italia (Scandalo a corte)

Promozione modifica

La tagline è: "Saucy! Naughty! Delicious!".[5]

Critica modifica

Secondo il Morandini è "un film dove non funziona nulla, compresa la grande teatrante Bankhead".[6] Secondo Leonard Maltin è una "tipica commedia di maniere".[7]

Note modifica

  1. ^ (EN) Scandalo a corte - IMDb - Collegamenti ad altri film, su imdb.com. URL consultato il 14 ottobre 2012.
  2. ^ Scandalo a corte - IMDb - Cast e crediti completi, su imdb.com. URL consultato il 14 ottobre 2012.
  3. ^ a b Scandalo a corte - IMDb - Crediti per le compagnie di produzione e distribuzione, su imdb.com. URL consultato il 14 ottobre 2012.
  4. ^ a b c Scandalo a corte - IMDb - Date di uscita, su imdb.com. URL consultato il 14 ottobre 2012.
  5. ^ (EN) Scandalo a corte - IMDb - Tagline, su imdb.com. URL consultato il 14 ottobre 2012.
  6. ^ Scandalo a corte - MYmovies, su mymovies.it. URL consultato il 14 ottobre 2012.
  7. ^ Leonard Maltin, Guida ai film 2009[collegamento interrotto], Dalai editore, 2008, p. 1800, ISBN 8860181631. URL consultato il 14 ottobre 2012.

Collegamenti esterni modifica

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