Sclaomir

sovrano obodrita.

Sclaomir (più conosciuto come Svlavomir; VIII secoloSassonia, 821) è stato un sovrano obodrita, Samtherrscher della federazione obodrita dall'809 all'819.

Sclaomir
Sovrano dell'Unione Obodrita
Samtherrscher
Stemma
Stemma
In carica809 –
819
PredecessoreDrasco
SuccessoreCeadrag
NascitaVIII secolo
MorteSassonia, 821
DinastiaVislavidi
PadreWitzan

Nell'809, quando Drasco fu ucciso, Sclaomir, fratello di Drasco, fu posto alla guida della federazione obodrita. Non è del tutto chiaro se questa decisione dipese dal fatto che il figlio di Drasco, Ceadrag, fosse ancora in ostaggio presso il re danese Gudfred, a causa degli eventi dell'808, o se fosse ancora troppo giovane, o per entrambi i motivi, inoltre non è chiaro se questa decisione sia stata in qualche modo voluta o influenzata da Carlo Magno, ingombrante alleato degli Obodriti.[1][2]

Nell'812, Sclaomir partecipò probabilmente a un'azione punitiva dell'esercito franco e degli alleati obodriti contro i Veleti che avevano effettuato un ennesimo tentativo di sottrarsi al giogo franco.[3] [4]

Dopo la morte di Carlo Magno nell'814, il rapporto di Sclaomir con il successore Ludovico il Pio, non fu altrettanto proficuo. Infatti nell'816 Ludovico il Pio accolse una delegazione di obodriti[5] che chiedeva la sostituzione di Sclaomir con Ceadrag, figlio e naturale successore di Drasco.[6] A seguito di questo, nell'817 Ludovico chiese a Sclaomir di condividere la guida degli obodriti con suo nipote Ceadrag.[7]

Questa decisione di Ludovico contrariò profondamente Sclaomir, portandolo ad abbandonare di fatto l'alleanza con i Franchi e a cercare quella con i danesi, inviando una delegazione presso i successori di Gudfred e convincendoli a mandare un esercito in Sassonia oltre l'Elba. La flotta danese risalì l'Elba fino al castello di Esesfeld e devastò l'intera sponda del fiume Stör. Tuttavia il castello resistette all'attacco congiunto dei danesi-obodriti che furono quindi costretti a ritirarsi.[8]

Nell'819, Ludovico inviò un esercito franco-sassone oltre l'Elba per punire Sclaomir che fu catturatto e portato ad Aquisgrana al cospetto dell'imperatore. Egli fu accusato di tradimento da un tribunale composto da nobili obodriti e condannato all'esilio. Al tempo stesso la corona obodrita fu data a Ceadrag.[9]

Sclaomir fu richiamato nell'821 a causa di una cospirazione con danesi ordita da Ceadrag, ma si ammalò in Sassonia e morì dopo essere stato battezzato. Egli fu quindi il primo sovrano obodrita ad essere battezzato cristiano.[10]

Albero genealogico modifica

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Aribert I Vislav  
 
Adolla  
Aribert II  
Wundana  
 
 
Witzan  
Ulfred d'Inghilterra  
 
 
figlia  
 
 
 
Sclaomir degli Obodriti  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ Annales regni FrancorumOp. citata, 817"...quam Sclaomir eatenus post mortem Thrasconis solus super Abodritos tenebat...".
  2. ^ Thomas Nugent, The History Of Vandalia, Selbstverl., 176, p. 170.
  3. ^ Chronicon Moissiacense Archiviato il 22 dicembre 2017 in Internet Archive., p.309, "812... Misit Karolus imperator tres scaras ad illos Sclavos, qui dicuntur Wilti. Unus exercitus eius venit cum eis super Abodritos, et duo venerunt obviam ei ad illa marchia...
  4. ^ FritzeOp. citata, p. 154.
  5. ^ Annales regni FrancorumOp. citata, 816"...legatos Abodritorum ... suscepit...".
  6. ^ Bernhard Friedmann, Untersuchungen zur Geschichte des abodritischen Fürstentums bis zum Ende des 10. Jahrhunderts, Duncker & Humblot, 1986, p. 65, ISBN 3428058860.
  7. ^ Annales regni FrancorumOp. citata, 817"...Sclaomir ... cum Ceadrago filio Thrasconis partiri iubebatur...".
  8. ^ Annales regni FrancorumOp. citata, 817"...usque ad Esesfeld castellum venit ... cum nostri fortiter restitissent, omissa castelli obpugnatione discesserunt...".
  9. ^ Annales regni FrancorumOp. citata, 819"...usque ad Esesfeld castellum venit ...exilio condempnatus est et regnum Ceadrago Thrasconis filio datum...".
  10. ^ Annales regni FrancorumOp. citata, 821"...Sclaomir emulus eius in patriam remittitur; qui, cum in Saxoniam venisset, aegritudine decubuit perceptoque baptismi sacramento defunctus est....".

Bibliografia modifica