Sebecus icaeorhinus

specie di animali della famiglia Sebecidae

Sebecus icaeorhinus Simpson, 1937 è un rettile estinto affine ai coccodrilli, vissuto nell'Eocene inferiore (circa 50-45 milioni di anni fa). I suoi resti sono stati ritrovati in Sudamerica.

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Sebecus icaeorhinus
Sebecus icaeorhinus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Sauropsida
Sottoclasse Diapsida
Infraclasse Archosauromorpha
(clade) Archosauria
Superordine Crocodylomorpha
(clade) Ziphosuchia
Famiglia Sebecidae
Genere Sebecus
Specie S. icaeorhinus
Nomenclatura binomiale
Sebecus icaeorhinus
Simpson, 1937

Descrizione modifica

Conosciuto principalmente per il cranio, questo animale doveva essere lungo circa quattro metri e differiva notevolmente dai coccodrilli attuali. Il cranio, infatti, era alto e stretto, con un palato profondamente concavo; in sostanza, in sezione il muso doveva avere la forma di una U. Questa condizione è nota come oreinirostra (o altirostra). Un'altra particolarità del sebeco era data dalla dentatura: al contrario dei coccodrilli odierni, infatti, il sebeco possedeva denti compressi lateralmente, dotati di carena e leggermente ricurvi all'indietro. Per molti anni, fino alla scoperta di un cranio di Sebecus, denti isolati di questo tipo erano stati rinvenuti in varie zone del Sudamerica; poiché i dinosauri teropodi possedevano una dentatura analoga, il paleontologo Florentino Ameghino ritenne che rappresentassero i resti degli ultimi dinosauri sopravvissuti dopo l'estinzione del Cretaceo. Con la scoperta di Sebecus fu chiaro che questi denti appartenevano a coccodrilli. Un caso analogo avvenne in Nordamerica, a causa di denti isolati del coccodrillo Boverisuchus.

Classificazione modifica

 
Ricostruzione di Sebecus

Descritto per la prima volta da George Gaylord Simpson nel 1937, il sebeco non venne riconosciuto immediatamente come un appartenente al gruppo dei coccodrilli, a causa delle notevoli caratteristiche. Anzi, lo stesso Simpson ritenne di aver scoperto un arcosauro di tipo del tutto nuovo, forse imparentato alla lontana con i coccodrilli, e istituì il gruppo Sebecosuchia. Solo in seguito vennero riscontrate le notevoli affinità con i coccodrilli: attualmente il sebeco e i suoi parenti (Sebecidae) sono considerati crocodilomorfi specializzati, all'interno del gruppo degli zifosuchi (Ziphosuchia). Al genere Sebecus sono state ascritte varie specie, vissute tra l'Eocene inferiore e il Miocene; attualmente, però, si considera appartenente a Sebecus solo la specie tipo, S. icaeorhinus, dell'Eocene inferiore. La specie S. huilensis, del Miocene e dotata di un cranio più stretto della precedente, è stata ascritta al nuovo genere Langstonia, mentre la specie S. querejazus, molto più antica (Paleocene), è stata ascritta al genere Zulmasuchus. Affini a questi animali erano Bretesuchus e il gigantesco Barinasuchus.

Stile di vita modifica

Nonostante il sebeco sia noto quasi esclusivamente per il cranio, i paleontologi hanno cercato di ricostruire il modo di vita di questo bizzarro coccodrillo. Il cranio altirostro è ampiamente diffuso tra gli arcosauri terrestri predatori, dal momento che è molto utile a sopportare notevoli carichi in senso verticale (ad esempio nel fare a pezzi una preda). I coccodrilli odierni, invece, hanno generalmente crani larghi e piatti. È possibile, dunque, che il sebeco fosse un predatore terrestre, dai movimenti piuttosto veloci, che cacciava rettili e mammiferi di discrete dimensioni. D'altro canto, i resti di Sebecus sono stati rinvenuti spesso in sedimenti di zone fluviali; inoltre, alcuni paleontologi ritengono che il cranio non fosse particolarmente adatto a chiudere improvvisamente le fauci, quanto ad aprirle di scatto. È possibile che il sebeco si fosse specializzato nella caccia d'agguato agli uccelli acquatici, sui quali poteva avventarsi esercitando una pressione delle mascelle sufficiente a rompere le fragili ossa delle lunghe zampe.

Bibliografia modifica

  • Busbey, A. B. 1986. New material of Sebecus cf. huilensis (Crocodilia: Sebecosuchidae) from the Miocene La Venta Formation of Colombia. Journal of Vertebrate Paleontology 6, 20-27.
  • Colbert, E. H. 1946. Sebecus, representative of a peculiar suborder of fossil Crocodilia from Patagonia. Bulletin of the American Museum of Natural History 87, 217-270.
  • Simpson, G. G. 1932. The supposed association of dinosaurs with mammals of Tertiary type in Patagonia. American Museum Novitates 566, 1-21.
  • Simpson, G. G. 1937. New reptiles from the Eocene of South America. American Museum Novitates 927, 1-3.

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