Segariu

comune italiano in Sardegna

Segariu (Segarìu in sardo) è un comune italiano di 1 103 abitanti della provincia del Sud Sardegna, nella subregione storica della Marmilla.

Segariu
comune
(IT) Segariu
(SC) Segarìu
Segariu – Stemma
Segariu – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoAndrea Fenu (lista civica) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020)
Territorio
Coordinate39°33′46.64″N 8°58′58.32″E / 39.562956°N 8.982868°E39.562956; 8.982868 (Segariu)
Altitudine129 m s.l.m.
Superficie16,69 km²
Abitanti1 103[1] (30-11-2023)
Densità66,09 ab./km²
Comuni confinantiFurtei, Guasila, Villamar
Altre informazioni
Cod. postale09040
Prefisso070
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111073
Cod. catastaleI570
TargaSU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) segariesi
(SC) segariesus
Patronosan Giorgio
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Segariu
Segariu
Segariu – Mappa
Segariu – Mappa
Posizione del comune di Segariu all'interno della provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale

La chiesa parrocchiale è dedicata al patrono del paese, san Giorgio Martire.

Origini del nome modifica

Il nome Segariu, attestato in documenti del 1180, viene dal sardo campidanese "s'ega 'e riu", ("sa bega de riu") cioè "la valle acquitrinosa del fiume", in quanto l'abitato si trova sulla sponda sinistra della valle formata dal torrente Lanessi, affluente del Flumini Mannu. Il nome Segariu potrebbe anche derivare dal fatto che il paese è attraversato dal rio Pau (arriu Pau in campidanese), quindi ne deriva "segau de s'arriu" cioè tagliato/diviso in due dal fiume.

Storia modifica

L'area fu abitata già in epoca preistorica, ne è prova un insediamento neolitico ritrovato in località Costa Facci e Bidda[3]. Sono inoltre presenti testimonianze di antropizzazione di età prenuragica e nuragica, in particolare due nuraghi: Franghe Morus e Sant'Antoni[4].

Nel medioevo appartenne al giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria di Nuraminis. In epoca medievale il paese ebbe una certa importanza, e fu protetto da un castello (chiamato Rocca su Casteddu), di cui restano alcuni ruderi. Alla caduta del giudicato (1258) tutta l'area passò sotto il dominio pisano, e dal 1324 sotto quello aragonese. Gli aragonesi nel 1414 incorporarono il paese nella baronia di Furtei, concessa a Michele Sanjust. Nel corso del Quattrocento il paese andò via via spopolandosi, fino a restare disabitato nella seconda metà del Cinquecento. Nel Seicento si ripopolò, e nel 1678 venne attestata la sua appartenenza alla baronia di Furtei, feudo dei Sanjust, ai quali il paese fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Nel 1927 i comuni di Segariu e di Furtei furono aggregati in un unico Comune con capoluogo Furtei[5]. Segariu sarà ricostituito nel 1945[6].

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Segariu sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 settembre 2001.[7] Lo stemma si blasona:

«tagliato da una sbarra ondata di azzurro, fluttuosa d'argento: nel primo d'oro, a tre stelle di otto raggi di azzurro; nel secondo di verde, a tre stelle di otto raggi d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Beni archeologici modifica

Villaggio Preistorico di Costa Faccia 'e Bidda modifica

Nel 1987 venne individuato un insediamento preistorico in località Costa Faccia 'e Bidda situata sul versante Nord Ovest del rilievo calcareo di Monti Majori a Nord Est del centro abitato. Uno scavo del 1992 inquadrò l'ubicazione dei resti archeologici e il loro inquadramento culturale. I resti fanno parte di un abitato di capanne inquadrabile tra il neolitico recente e il calcolitico. Sono stati ritrovati tipici strumenti litici in ossiadiana, elementi connessi con la metallurgia del rame e infine residui di pasto, in prevalenza ossa di animali domestici e valve di molluschi marini. Alcune zone hanno restituito resti umani pertinenti a sepolture di età calcolitica con individui ranicchiati[4].

Nuraghe Sant'Antonio modifica

In prossimità del centro abitato è presente l'area archeologica del complesso nuragico di Sant'Antonio. Dopo numerose campagne di scavo archeologico è stato possibile portare parzialmente alla luce un complesso nuragico eretto in blocchi calcarei e marnacei. Il nuraghe presenta un impianto planimetrico quadrilobato, con torre centrale e quattro torri esterne. Il settore orientale a ridosso del nuraghe, e parte dei suoi settori interni, hanno restituito evidenti testimonianze di un ampio e interessante insediamento di fase tardo-punica[8].

Beni architettonici modifica

Chiesa campestre di Sant'Antonio modifica

La chiesa di Sant'Antonio fu realizzata in periodo tardo-romanico a cavallo del XIII-XIV secolo. È situata a breve distanza dal torrente Lanessi e dal complesso nuragico di Sant'Antonio. La chiesa è composta da una navata centrale e da una sacrestia laterale di epoca più recente. All'interno della navata centrale, nei pressi della porta d'ingresso, una botola consente la discesa mediante una gradinata ad un ipogeo contenente un pozzo sacro[9]. Era presente un loggiato antistante sorretto da quattro colonne di più recente costruzione andato però perduto a seguito dell'esondazione del fiume Lanessi nel novembre 2008.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

I primi dati sulla popolazione risalgono al 1320; all'epoca Segariu contava quasi 80 fuochi per un totale di 312 abitanti. La popolazione diminuì fino a spopolarsi completamente durante il XV secolo. Il villaggio fu ripopolato e nel 1583 si contavano 80 fuochi per un totale di 348 abitanti.

Durante il XVII secolo la popolazione diminuì a causa di epidemie di peste e di carestie e nel 1698, alla fine del periodo spagnolo, gli abitanti calarono a 286 unità.

Nel 1728, all'inizio del periodo sabaudo, la popolazione era aumentata fino a raggiungere i 494 abitanti. La popolazione continuò a crescere e nel 1848, anno in cui si ebbe la ‘‘fusione perfetta’’, contava 644 abitanti.

Nei decenni successivi la popolazione si mantenne pressoché stabile e nel 1861, quando fu effettuato il primo censimento generale della popolazione e delle abitazioni con la proclamazione del Regno d’Italia, Segariu contava 700 abitanti. Di seguito gli abitanti censiti dal 1861 ad oggi.

Abitanti censiti[10]

Lingue e dialetti modifica

La variante del sardo parlata a Segariu è il campidanese occidentale.

Amministrazione modifica

Periodo Primo Cittadino Partito Carica Note
12 maggio 1985 6 maggio 1990 Vargiu Gianfranco PCI Sindaco [1] Archiviato il 19 aprile 2021 in Internet Archive.
6 maggio 1990 23 aprile 1995 Tronci Marino DC Sindaco [2] Archiviato il 19 aprile 2021 in Internet Archive.
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Tronci Marino lista civica Sindaco [3]
16 aprile 2000 8 marzo 2005 Silenu Bruno Lista civica "Sviluppo solidarietà" Sindaco [4]
8 marzo 2005 30 maggio 2010 Silenu Bruno lista civica Sindaco [5]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Tronci Marino Lista civica "Il futuro di Segariu è nelle tue mani" Sindaco [6]
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Fenu Andrea Lista civica "La rinascita" Sindaco [7]
26 ottobre 2020 Fenu Andrea Lista civica "Insieme per il futuro" Sindaco https://elezioni.interno.gov.it/comunali/scrutini/20201025/scrutiniGI201110730[collegamento interrotto]

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Beni dichiarati di interesse culturale, su sardegna.beniculturali.it, 21 giugno 2018. URL consultato l'8 ottobre 2019.
  4. ^ a b Soprintendenza per i beni archeologici, Relazione storico-artistica, 2003, su sardegna.beniculturali.it.
  5. ^ R.D. n. 1854 del 16/09/1927, su augusto.agid.gov.it.
  6. ^ D.L.L. n. 871 del 22/12/1945, su gazzettaufficiale.it.
  7. ^ Segariu, decreto 2001-09-11 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 27 luglio 2022.
  8. ^ System, Nuraghe Sant'Antonio : raccontare una campagna di scavo, su beniculturali.it. URL consultato l'8 ottobre 2019.
  9. ^ Atti della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico per le province di Cagliari e Oristano, su sardegna.beniculturali.it.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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