Smilax

genere di piante della famiglia Smilacaceae
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Smilax L. è un genere di piante floreali, diffuso in tutto il mondo nelle zone tropicali e subtropicali. È l'unico genere della famiglia Smilacaceae.[1]

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Smilax
Frutti di Smilax aspera
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Liliales
Famiglia Smilacaceae
Vent.
Genere Smilax
L.
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Ordine Liliales
Famiglia Smilacaceae
Genere Smilax
Specie

Etimologia modifica

Il nome del genere è un riferimento al mito greco di Croco e della ninfa Smilace (Smilax): sebbene questo mito abbia numerose varianti, esso è comunque centrato intorno all'amore non corrisposto di un mortale che viene trasformato dagli dei in una pianta di zafferano e la ninfa dei boschi, di cui era innamorato, viene trasformata nella pianta che da lei prende il nome.

Descrizione modifica

Queste piante crescono come arbusti, formando boschetti impenetrabili. Esse crescono come rampicanti anche su alberi e altre piante alte fino a 10 m, le loro spine uncinate permettono di arrampicarsi sui loro rami. Il genere comprende sia specie a foglia caduca che sempreverdi. Le foglie hanno forma di cuore e la loro lunghezza varia da 4 a 30 cm, a seconda della specie.

Le piante fioriscono in maggio e giugno con fiori bianchi o verdi a grappoli. Se vi è impollinazione, la pianta produce una bacca sferica di colore dal rosso brillante al blu-nero di diametro da 5–10 mm che matura in autunno.

La bacca è di tessuto gommoso e ha un grosso seme sferico al centro. Il frutto rimane intatto durante l'inverno, quando gli uccelli e altri animali se ne cibano per sopravvivere. I semi passano intatti nelle feci degli animali. Poiché molte colonie di Smilax sono cloni singoli che sono stati diffuse dal rizoma, i due sessi possono non essere presenti in un luogo, nel qual caso non si ha formazione di frutto.

Biologia modifica

Smilax è una pianta molto resistente, capace di crescere dai suoi rizomi dopo essere stata tagliata o arsa da un incendio boschivo. Questo, insieme al fatto che gli uccelli e gli altri piccoli animali che se ne cibano ne diffondono i semi su vaste aree, rende molto difficile disfarsi della pianta. Essa cresce al meglio in terreni boscosi umidi con un'acidità del suolo di pH tra 5 e 6. Questi semi hanno le migliori probabilità di crescita dopo essere stati esposti al gelo.

 
Kaniska canace su Smilax china

Oltre alle loro bacche, che forniscono un importante cibo a uccelli e ad altri animali durante l'inverno, queste piante offrono protezione a molti animali. I rami spinosi possono effettivamente proteggerli dai predatori più grossi, che non possono penetrare nel groviglio spinoso. Cervi e altri mammiferi erbivori ne mangiano le foglie, come fanno anche alcuni invertebrati quali i lepidotteri (farfalle e falene) che spesso suggono il nettare dai fiori.

Tra i lepidotteri che utilizzano le Smilax vi sono Tagiades litigiosa (Hesperiidae) ed Eurema smilax (Pieridae)[2], o falene come il peculiare e talvolta non volatile genere Thyrocopa. Particolarmente ghiotti di Smilax sono alcuni bruchi di Nymphalidae, ad esempio quelli di:

Tassonomia modifica

 
Smilax aspera
 
Smilax bona-nox
 
Smilax china
 
Smilax glauca
 
Smilax melastomifolia
 
Smilax ornata
 
Smilax perfoliata
 
Smilax rotundifolia
 
Smilax tamnoides
 
Smilax zeylanica

Il genere comprende le seguenti specie:[1]

Usi modifica

 
Diosgenina si trova nella S. menispermoidea
 
Sarsaparilla americana (S. aristolochiifolia) da Koehler's Medizinal-Pflanzen

Un estratto dalle radici di alcune specie, la più significativa S. ornata (sarsapariglia giamaicana), vengono utilizzate per produrre la bevanda sarsaparilla e altre root beer come la popolare Baba Roots dalla Giamaica. Due specie, S. domingensis e S. havanensis, sono utilizzate nella tradizionale bevanda cubana chiamata pru.[3] Le radici possono essere usate anche in minestre o stufati. Le radici giovani possono essere mangiate crude o cotte e hanno gusto di asparago e le bacche possono essere mangiate crude o cotte. Le frittelle imbottite di smilax o fúlíng jiābǐng (cinese semplificato: 茯苓夹饼; cinese tradizionale: 茯苓夾餅), sono un tradizionale spuntino della zona di Pechino. La S. glabra viene utilizzata nella farmacologia cinese. È anche un ingrediente-chiave nel dessert medico cinese guīlínggāo (cinese semplificato: 龟苓膏; cinese tradizionale: 龜苓膏; letteralmente "gelatina di tartaruga e sarsapariglia (Smilax glabra)"), che utilizza le sue proprietà per formare certi tipi di gelatina.

Le polverose radici della sarsapariglia giamaicana sono note come Rad. Sarzae. Jam. In farmacologia e sono utilizzate come medicina tradizionale contro la gotta nei Paesi dell'America Latina. Il Koehler's Medizinal-Pflanzen del 1887 discute la sarsaparilla americana (S. aristolochiifolia), ma già verso il 1569, nel suo trattato dedicato alla sifilide, lo studioso persiano Imad al-Din Mahmud ibn Mas'ud Shirazi diede una dettagliata valutazione delle proprietà medicinali della radice cinese.[4]

È scritto che la diosgenina, una sapogenina steroide, proviene dalla S. menispermoidea.[5] Altre componenti attive ritenute presenti in varie specie sono la parillina, detta anche sarsaparillina o smilacina, acido sarsapico, sarsapogenina e sarsaponina.

Grazie ai fiori ricchi di nettare, specie quali la sarsapariglia americana (S. aristolochiifolia) e S. officinalis, sono anche utili piante da miele.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Smilax, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 28 novembre 2021.
  2. ^ (EN) John F. Tooker, Peter F. Reagel e Lawrence M. Hanks, Nectar Sources of Day-Flying Lepidoptera of Central Illinois (PDF), su life.illinois.edu, 2002.
  3. ^ (EN) Sandor, The Art of Fermentation, Chelsea Green, pp. 162–163, ISBN 978-1-60358-286-5.
  4. ^ F. Speziale, Introduction, 9; H. Tadjbakhshi, Hôpitaux et médecins avicenniens en Iran à l'époque savafide, 27-28 in Fabrizio Speziale (ed.), Hospitals in Iran and India. Leiden and Boston: Brill, 2012
  5. ^ (EN) S.Mirunalini and Shahira, Novel Effects Of Diosgenin – A Plant Derived Steroid; A Review (PDF), su PhOL - PharmacologyOnLine, 2011.

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