Soddì

comune italiano

Soddì (Soddie in sardo) è un comune italiano di 118 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna. Il comune sorge a 250 metri sul livello del mare nella regione storica del Guilcer.

Soddì
comune
(IT) Soddì
(SC) Soddìe
Soddì – Stemma
Soddì – Veduta
Soddì – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Oristano
Amministrazione
SindacoFrancesco Mascia (lista civica) dal 29-5-2023
Territorio
Coordinate40°07′47″N 8°52′41″E / 40.129722°N 8.878056°E40.129722; 8.878056 (Soddì)
Altitudine250 m s.l.m.
Superficie5,24 km²
Abitanti118[1] (31-1-2024)
Densità22,52 ab./km²
Comuni confinantiAidomaggiore, Boroneddu, Ghilarza
Altre informazioni
Cod. postale09080
Prefisso0785
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT095078
Cod. catastaleI778
TargaOR
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) soddiesi
(SC) soddiesos
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Soddì
Soddì
Soddì – Mappa
Soddì – Mappa
Posizione del comune di Soddì all'interno della provincia di Oristano
Sito istituzionale

Dal suo centro abitato si può osservare il vicino lago Omodeo.

Storia modifica

 
Una via del centro

L'area fu abitata già dall'epoca nuragica, per la presenza sul territorio di numerosi nuraghi, Nel Medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Guilcier, o Gilciber, detta più tardi Ozier Real. Alla caduta del giudicato (1410) passò sotto il dominio aragonese. Nel 1416 tutto il Gilciber e i territori della curatoria di Parte Barigadu vennero concessi in feudo a Valore di Ligia, un arborense che aveva tradito il giudice di Arborea Ugone III nel corso delle guerre tra Aragona e Arborea; quando però Valore e suo figlio Bernardo si recarono a prendere possesso del feudo, vennero uccisi insieme alla loro scorta a Zuri. Più tardi entrò a far parte del marchesato di Sedilo, di cui seguì le sorti fino al 1839, quando il sistema feudale venne abolito e il paese fu riscattato agli ultimi feudatari e divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Aggregato a Ghilarza nel 1927[3], fu ricostituito in comune nel 1979[4].

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Soddì sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 6 febbraio 2003.[5]

«Stemma troncato: il primo, d'oro, all'albero stilizzato e sradicato con sette rami, tre per parte, posti in banda e in sbarra, il settimo in palo sulla sommità, le foglie di verde, le parti legnose e le radici al naturale, esso albero posto a destra e accompagnato a sinistra dal monogramma, formato dalla croce latina in filetto, pomata di tre pezzi, il pomo sulla sommità del palo più grande, il piede privo di pomo e sostenuto dal triangolo vuoto, il tutto di rosso; il secondo, di azzurro, al nuraghe di argento, murato di nero, la sommità rovinata in banda abbassata, munito di due aperture trapezoidali, poste a un terzo dell'altezza, di nero, esso nuraghe fondato in punta. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati ISTAT[7] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 15 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Lingue e dialetti modifica

La variante del sardo parlata a Soddì è riconducibile alla Limba de mesania.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
10 giugno 2018 29 maggio 2023 Greta Pes Lista civica "Innovazione per Soddì" Sindaco [8]
29 maggio 2023 in carica Francesco Mascia Lista civica "Rinnovamento e tradizione per Soddì" Sindaco [9]


Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Regio decreto 16 giugno 1927, n. 1139
  4. ^ Legge regionale 23 marzo 1979, n. 15
  5. ^ Soddì (Oristano), D.P.R. 06.02.2003 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 23 luglio 2022.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato l'11 gennaio 2012 (archiviato il 25 gennaio 2012).
  8. ^ Comunali 10/6/2018, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 10 luglio 2023.
  9. ^ Comunali 28 e 29 maggio 2023, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 10 luglio 2023.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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