Stauracio (eunuco)

eunuco, logoteta e diplomatico bizantino

Stauracio, ma anche Stauracius o Staurakios, in greco antico: Σταυράκιος? (... – Costantinopoli, 3 giugno 800), è stato un funzionario, diplomatico e logoteta bizantino eunuco che arrivò a essere uno dei consiglieri più importanti e influenti della basilissa bizantina Irene d'Atene. Di fatto fu primo ministro e primo consigliere dell'imperatrice.

Biografia modifica

 
L'imperatrice Irene e suo figlio Costantino VI presiedono il Concilio di Nicea II; affresco del XV secolo.

Agì effettivamente come primo ministro durante la reggenza di Irene in nome del suo giovane figlio, l'imperatore Costantino VI, fra il 780-790. Nonostante Costantino VI avesse raggiunto la maggiore età, Irene continuava ad amministrare al suo posto gli affari di stato, cosa che Costantino non accettava più. Dando la colpa di ciò a Stauracio. Nel 790 Costantino ordì una congiura contro di lui ma Irene riuscì a sventarla e fece arrestare il figlio facendolo anche frustare. Irene tentò quindi di convincere l'esercito a legittimarle il potere assoluto sullo Stato (anche se Costantino VI, nei piani di Irene, sarebbe rimasto per il momento comunque co-imperatore) costringendolo a giurare «Finché tu vivrai, noi non riconosceremo tuo figlio come imperatore», ma pur ottenendo l'appoggio delle truppe della capitale, l'opposizione delle truppe anatoliche (favorevoli all'iconoclastia e dunque a Costantino VI) le impedirono la realizzazione dei suoi piani; infatti esse nominarono unico imperatore Costantino VI (ottobre 790) costringendo l'ambiziosa imperatrice ad abbandonare il palazzo imperiale e a ritirarsi nel Palazzo del Bucoleone; con essa anche Stauracio fu esiliato. Due anni dopo tuttavia, grazie all'appoggio dei suoi partigiani, Irene riuscì di nuovo a ottenere il titolo di imperatrice, regnando insieme al figlio.

Ascesa al potere e le guerre in nome di Irene modifica

Aiutata da Stauracio, Irene pianificò la rimozione, l'accecamento, e l'omicidio di suo figlio nel 797, per poter così regnare come unica sovrana sull'Impero. Stauracio fu nominato da Irene anche comandante supremo delle truppe bizantine prima contro Hārūn al-Rashīd, signore degli Abbasidi, che aveva invaso per ben due volte l'Asia Minore, poi riuscì a sconfiggere in nome di Irene gli Slavi nei Balcani, permettendo all'imperatrice di ricreare il Thema della Macedonia.

Durante la campagna contro gli Abbasidi fu però sconfitto; la superiorità bizantina venne meno quando il generale armeno Tatzates, passò dalla parte del Califfo per poter governare da solo il suo piccolo Regno d'Armenia. Irene fu costretta quindi ad inviare un'ambasceria per concordare una tregue col Califfo. A capo della delegazione bizantina fu posto proprio Stauracio, che venne però catturato assieme agli altri funzionari bizantini. Irene era affezionata al suo eunuco e consigliere, tanto che accettò il pagamento di ingenti tributi pur di riaverlo a Costantinopoli. Nel 785 l'imperatrice decise di cessare il pagamento al Califfo, questo causò una seconda invasione, che si risolse nella battaglia di Kopidnadon e con una nuova sconfitta delle truppe bizantine.

Morte modifica

La posizione di Stauracio in seguito fu minacciata dalla crescita di prestigio di un altro eunuco, Ezio. La loro crescente rivalità ed ambizione imperiale si risolsero solo con la morte di Stauracio il 3 giugno dell'800.

Bibliografia modifica

  • Garland, Lynda (1999). Byzantine Empresses: Women and Power in Byzantium, AD 527–1204. New York, New York and London, United Kingdom: Routledge. ISBN 978-0-415-14688-3.
  • Kaegi, Walter Emil (1981). Byzantine Military Unrest, 471–843: An Interpretation. Amsterdam: Adolf M. Hakkert. ISBN 90-256-0902-3.
  • Kazhdan, Alexander Petrovich, ed. (1991). Oxford Dictionary of Byzantium. New York, New York and Oxford, United Kingdom: Oxford University Press. ISBN 978-0-19-504652-6.
  • Treadgold, Warren (1997). A History of the Byzantine State and Society. Stanford, California: Stanford University Press. ISBN 0-8047-2630-2.