The Decline of Western Civilization Part II: The Metal Years

film del 1988 diretto da Penelope Spheeris

The Decline of Western Civilization Part II: The Metal Years è un documentario diretto da Penelope Spheeris che descrive la scena heavy metal di Los Angeles nel 1988.

The Decline of Western Civilization II: The Metal Years
Titolo originaleThe Decline of Western Civilization II: The Metal Years
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1988
Durata93 min
Generedocumentario
RegiaPenelope Spheeris
SceneggiaturaJonathan Dayton
Valerie Faris
Guy J. Louthan
MusicheLizzy Borden – "Born to be Wild"

Megadeth – "In My Darkest Hour"
Faster Pussycat – "Bathroom Wall", "Cathouse"
Seduce – "Crash Landing", "Colleen"
London – "Russian Winter"

Interpreti e personaggi

Il film mostra esibizioni ed interviste di noti personaggi e gruppi musicali relativi alla scena heavy metal degli anni ottanta come Ozzy Osbourne, Alice Cooper, Steven Tyler e Joe Perry degli Aerosmith, Megadeth, Chris Holmes dei W.A.S.P., Paul Stanley e Gene Simmons dei Kiss, Lemmy Kilmister dei Motörhead, i Poison, i London, i Tuff, i Faster Pussycat, Lizzy Borden, le Vixen, Odin ed altri.

Negli Stati Uniti è uscito il 17 giugno 1988.

Trama modifica

Il documentario descrive la scena heavy metal di Los Angeles, ma soprattutto del sottogenere hair metal. Spheeris intervista tra i personaggi più noti come Alice Cooper, Steven Tyler e Joe Perry, Ozzy Osbourne, Dave Mustaine, Lemmy Kilmister, Paul Stanley e Gene Simmons dei Kiss, Faster Pussycat.
Vengono inoltre intervistate anche band meno famose come London, Odin e Seduce, membri dei Tuff, Vixen ed altri.

Critica modifica

Il film viene considerato come parziale responsabile della morte del genere glam metal, probabilmente il più in voga nel periodo della sua uscita, e di conseguenza della nascita del grunge.
Il documentario, infatti, metteva in mostra gli eccessi, le idiozie e gli stereotipi portati al massimo di quegli anni. In particolar modo, fu un'intervista a Chris Holmes degli W.A.S.P. a destare scalpore, in cui si vede il chitarrista visibilmente ubriaco su un gommone della piscina di casa sua, mentre sorseggia vodka e quasi sviene dentro l'acqua.

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