The Marble Index

album di Nico del 1968

The Marble Index è il secondo album da solista di Nico, che diventa il terzo considerando anche il primo dei The Velvet Underground (The Velvet Underground & Nico), al quale comunque ha partecipato con una certa marginalità nella fase di composizione. Fu pubblicato il 19 settembre 1968 dall'etichetta Elektra Records.

The Marble Index
album in studio
ArtistaNico
Pubblicazionemaggio 1969
Durata30:48
Dischi1
Tracce8 (LP) 10 (CD)
GenereFolk[1][2]
Musica sperimentale[2][3]
EtichettaElektra Records
ProduttoreFrazier Mohawk (pseudonimo di Barry Friedman)
Registrazioneagli Elektra Sound Recorders Los Angeles
Note/
Nico - cronologia
Album precedente
(1968)
Album successivo
(1970)

Nico è l'autrice unica di tutte le canzoni sull'album e suona l'harmonium. Le spettrali atmosfere del disco hanno influenzato svariati artisti, tra i tanti: Coil, Steve Severin dei Siouxsie and the Banshees, Jocelyn Pook, Jackson Browne, Elliott Smith, e i Dead Can Dance.

Trouser Press descrisse l'album come: "poesia disturbata di Nico accompagnata da musica persino più disturbata; risultante in uno dei dischi più terrorizzanti mai registrati".[4]

Il giorno della pubblicazione del disco, Andy Warhol organizzò nella sua Factory una festa, a cui presero parte circa 200 persone, per festeggiare l'uscita del nuovo album di Nico.

Il disco modifica

Può essere considerato il vero esordio di Nico come solista. Il precedente album (Chelsea Girl) è, infatti, più propriamente un disco di prova, secondo molti troppo "costruito" e "spinto" da Andy Warhol e, in alcune parti decisamente musica pop, sicuramente "acerbo".

In The Marble Index, invece, vengono fuori per la prima volta quegli aspetti della musica di Nico che la rendono sacerdotessa delle tenebre e una delle anticipatrici della corrente dark di fine anni settanta. Per la prima volta, infatti, compone utilizzando l'harmonium che le aveva regalato John Cale, che è coautore di molte tracce e partecipa alle registrazioni suonando viola elettrica, piano, basso, chitarra elettrica e vari altri strumenti.

La musica e i testi sono caratterizzati da atmosfere oscure, inquietudine e senso d'angoscia, elementi tipici del periodo della sua maturità. Gli accompagnamenti sono languidi e strascinati, quasi a comporre otto mini-suite riempite solo delle poderose arcate di Cale (da cui proviene l'unica base propriamente ritmica dell'album, a parte in Evening of Light in cui si sentono in lontananza velvetiane percussioni), dei tappeti delle tastiere dall'harmonium e della voce melodiosa e limpida (ma all'occorrenza anche cupamente bassa e smorzata) di Nico.

Sicuramente uno degli album (insieme a Desertshore) più originali e di maggiore potenza evocativa di tutta la produzione successiva dell'artista, forse di tutta la musica decadente e oscura della seconda metà del Novecento.

Tracce modifica

Lato A
  1. Prelude - 0:50
  2. Lawns of Dawns - 3:12
  3. No One Is There - 3:36
  4. Ari's Song - 3:20
  5. Facing the Wind - 4:52
Lato B
  1. Julius Caesar (Memento Hodié) - 4:57
  2. Frozen Warnings - 4:00
  3. Evening of Light - 5:33

Bonus tracks CD 1990 modifica

L'album è stato rimasterizzato e ripubblicato su CD nel 1990, in questa seconda versione sono state aggiunte due nuove tracce da John Cale agli Skyline Studios. Le due tracce sono:

  1. Roses in the Snow - 4:06
  2. Nibelungen - 2:44

Musicisti modifica

Artista
Altri musicisti

Note modifica

  1. ^ (EN) Richie Unterberger, The Marble Index, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 22 marzo 2022.
  2. ^ a b Nico - La valchiria delle tenebre, su ondarock.it. URL consultato il 22 marzo 2022.
  3. ^ Piero Scaruffi, Nico, su scaruffi.com.
  4. ^ Scott Isler, Ira Robbins, Nico, in Trouser Press, Trouser Press LLC, 2007. URL consultato il 10 agosto 2009.
    «The Marble Index was a substantial improvement. Arranger John Cale took Nico's disturbing poetry and set it to even more disturbing music; the result is one of the scariest records ever made. Unlike Chelsea Girl, in which Nico tried to adapt to an outmoded chanteuse tradition, The Marble Index blasts her off to her own universe. Regardless of whether more credit is due her or Cale, the album is powerfully effective.»

Collegamenti esterni modifica

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