Tiroxina

ormone prodotto dalla tiroide
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

La L-tiroxina o tetraiodo-L-tironina (T4) è uno degli ormoni iodati prodotti dalle cellule tiroidee insieme alla 3,5,3'-triiodo-L-tironina (T3). Si usa denominarla anche T4, in opposizione all'altro ormone tiroideo circolante T3 (il numero 3 a pedice indica il numero di atomi di iodio presenti), che è la forma più attiva dell'ormone, avendo un'affinità 10 volte maggiore per il recettore degli ormoni tiroidei.

Tiroxina
La struttura chimica della tiroxina
La struttura chimica della tiroxina
la struttura 3D della Tiroxina
la struttura 3D della Tiroxina
Nome IUPAC
acido (2S)-2-ammino-3-[4-(4-idrossi-3,5-diiodossifenossil)-3,5-diiodofenil] propanoico
Abbreviazioni
T4
Nomi alternativi
tetraiodotironina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC15H11I4NO4
Massa molecolare (u)773 g/mol
Numero CAS51-48-9
PubChem853
SMILES
O=C(O)C(N)CC1=CC(I)=C(OC2=CC(I)=C(O)C(I)=C2)C(I)=C1
Proprietà chimico-fisiche
Costante di dissociazione acida (pKa) a 298 K2,2; 6,5; 10,1
Indicazioni di sicurezza
Frasi H---
Consigli P---[1]

Descrizione modifica

È sintetizzata nelle cellule follicolari della tiroide a partire da una grossa glicoproteina nota come tireoglobulina, accumulata nella colloide dei follicoli. Dopo la sintesi, è immessa nel circolo ematico assieme alla T3, dove viaggiano principalmente legate a proteine plasmatiche, che le proteggono dal metabolismo e dall'escrezione: la TBG (globulina legante la tiroxina, in inglese thyroxine binding globulin) ne lega il 75%, il resto è legato all'albumina e alla prealbumina. Una piccola quota (circa lo 0,03% di T4 e lo 0,3% di T3) viaggia come ormone libero, le cosiddette fT4 e fT3 (f=free, cioè libere), che rappresentano la frazione fisiologicamente attiva, cioè capace di legarsi al proprio recettore.

La tiroxina è la più presente nel sangue, rappresentando il 90% del totale degli ormoni tiroidei, e la sua emivita è relativamente elevata (6 giorni) contro 1 giorno per T3. Tuttavia, viene convertita in parte in T3 attraverso deiodinazione a carico dell'enzima iodotironina-5'deiodinasi per esplicare i suoi effetti. Gli ormoni tiroidei agiscono sul metabolismo corporeo in vari modi:

Gli ormoni tiroidei aumentano la velocità dei processi ossidativi cellulari e regolano il metabolismo della maggior parte dei tessuti. In generale, si ha un effetto prevalentemente anabolico a basse dosi, mentre a dosi elevate si ha un'azione catabolica. Questa azione bifasica è evidente nei confronti del metabolismo del glicogeno, delle proteine e dei lipidi.

Inoltre, T4 e T3 regolano l'attività del sistema adrenergico agendo sulla responsività dei tessuti periferici alle catecolamine. Un loro eccesso, come negli ipertiroidismi, causa un aumento della frequenza cardiaca e della contrattilità miocardica; un aumento della gittata pulsatoria e della gittata cardiaca; la diminuzione delle resistenze periferiche causata dalla vasodilatazione; un aumento del flusso sanguigno locale nella cute (con conseguente sudorazione e aumento della temperatura), nei muscoli, nel cuore e nell'encefalo. Questi cambiamenti sono il risultato di vari fattori: azione inotropa (aumento della forza di contrazione cardiaca) e cronotropa (aumento della frequenza cardiaca) positiva degli ormoni tiroidei, aumentata responsività all'azione delle catecolamine, aumentata richiesta periferica di ossigeno.

Nel corso della vita giovanile, la tiroxina e la sua forma più attiva T3, in collaborazione con l'GH (ossia l'ormone somatotropo, secreto dall'adenoipofisi) controllano l'accrescimento. Gli ormoni tiroidei sono indispensabili allo sviluppo dell'apparato scheletrico e alla maturazione di quello riproduttivo.

In ambito clinico, il dosaggio della frazione libera (quella non legata alle proteine di trasporto plasmatiche) della T4 e della T3 (fT4 e fT3), essendo la quota responsabile delle azioni sui tessuti, unita al dosaggio dell'ormone tireostimolante (TSH), permette la diagnosi della maggior parte delle malattie tiroidee.

A livello farmacologico, la tiroxina è usata per la terapia sostitutiva nei pazienti con ipotiroidismo e cretinismo o per la soppressione del TSH nei pazienti con gozzo non tossico.

Effetti biologici modifica

Tra gli effetti biologici degli ormoni tiroidei ricordiamo:

  1. Termogenesi e consumo di ossigeno: l'azione più rimarchevole della T3 è quella di potenziare il consumo di ossigeno e la produzione di calore da parte di vari tessuti, aumentando così il metabolismo basale, attraverso un'azione sia sulla respirazione mitocondriale sia sul tessuto adiposo bruno[2].
  2. Metabolismo glucidico e lipidico: gli ormoni tiroidei aumentano l'assorbimento del glucosio intestinale, la gluconeogenesi epatica, la glicogenolisi e la lipolisi e accelerano il catabolismo dell'insulina, con conseguente ridotta tolleranza al glucosio o aumentato fabbisogno di insulina nei soggetti diabetici. Gli ormoni tiroidei influenzano anche l'assetto lipidico; ad esempio, nell'ipertiroidismo la colesterolemia si riduce grazie alla rimozione delle lipoproteine LDL per un aumento dei loro recettori tissutali; nell'ipotiroidismo, invece, il catabolismo delle LDL è ritardato[2].
  3. Sistema nervoso simpatico: gli ormoni tiroidei favoriscono un aumento del numero dei recettori β-adrenergici e potenziano l'azione delle catecolamine anche a livello post-recettoriale[2].
  4. Apparato cardiovascolare: gli ormoni tiroidei determinano un aumento della frequenza cardiaca (effetto cronotropo positivo) e della forza di contrazione del miocardio (effetto inotropo positivo). La T3, inoltre, ha la capacità di ridurre le resistenze vascolari periferiche, inducendo una vasodilatazione delle arteriole[2].

Note modifica

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 03.02.2011
  2. ^ a b c d E. Puxeddu, F. Santeusanio Malattie della Tiroide. Estratto da Trattato di Medicina Interna fondato da Paolo Larizza, Volume III, Malattie delle ghiandole endocrine, del metabolismo e della nutrizione a cura di Paolo Brunetti e Fausto Santeusanio; Piccin Nuova Libraria, 2011.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 37743 · LCCN (ENsh85135182 · BNF (FRcb122616765 (data) · J9U (ENHE987007536405805171