Trattato Antartico

accordo internazionale

Il trattato Antartico, detto anche trattato di Washington, è un accordo internazionale formalizzato nel 1959; finalizzato alla definizione dell'utilizzo delle parti disabitate dell'Antartide che si trovano a sud dei 60° di latitudine Sud, costituendo la base del complesso sistema di accordi multilaterali definito come sistema del trattato antartico (Antarctic Treaty System o ATS). Per celebrarlo, è stata istituita nel 2010 la Giornata dell'Antartide.[1][2][3]

Trattato Antartico
Bandiera del Trattato Antartico
Tipotrattato multilaterale aperto
Contestorivendicazioni territoriali in Antartide
Firma1º dicembre 1959
LuogoWashington, Stati Uniti d'America
Efficacia23 giugno 1961
Condizioniratifica di tutti e 12 i firmatari
PartiBandiera dell'Argentina Argentina
Bandiera dell'Australia Australia
Bandiera del Belgio Belgio
Bandiera del Cile Cile
Bandiera della Francia Francia
Bandiera del Giappone Giappone
Bandiera della Norvegia Norvegia
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Stati Uniti
Bandiera del Sudafrica Sudafrica
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
DepositarioGoverno statunitense
Lingueinglese, francese, russo e spagnolo
UNTC5778
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Immagine satellitare composta dell'Antartide.

Storia modifica

Venne stipulato a Washington il 1º dicembre 1959 e firmato dai 12 paesi[3] partecipanti all'Anno geofisico internazionale (1957-58), entrò in vigore il 23 giugno 1961 con l'obiettivo di stabilire le linee guida per l'utilizzo pacifico delle risorse del continente e per la preservazione di flora, fauna e dell'ecosistema: tramite il trattato, i paesi firmatari con rivendicazioni di sovranità territoriale concordarono di interrompere le loro richieste e di rinunciare allo sfruttamento economico o all'utilizzo per scopi bellici del continente; sono interdette le attività di tipo militare e ogni attività che implichi esplosioni nucleari o depositi di materiale radioattivo.

Dal 1994 i paesi aderenti al trattato si incontrano annualmente (dal 1961 al 1994 gli incontri si erano svolti ogni due anni) ai cosiddetti "Incontri Consultivi sul Trattato Antartico" (in inglese Antarctic Treaty Consultative Meetings, ATCM), ossia forum internazionali atti a decidere l'amministrazione della regione. Solo 29 dei 56 paesi firmatari degli accordi, ossia le cosiddette Parti Consultive, hanno il diritto di votare le proposte avanzate durante questi incontri mentre gli altri 27, le Parti Contraenti sono solo ammesse a partecipare all'incontro. Oltre ai 12 membri fondatori, fanno parte delle Parti Consultive anche altri 17 paesi che hanno dimostrato particolare impegno nella ricerca in Antartide portando avanti una significativa attività scientifica.[4] Agli incontri prendono parte, in qualità di osservatori, il Comitato scientifico per la ricerca in Antartide (SCAR), il Consiglio dei direttori dei programmi nazionali antartici (COMNAP) e la Convenzione per la protezione delle risorse marine viventi in Antartide (CCAMLR).

Contenuti modifica

In sintesi, il trattato pone le seguenti condizioni:

  • Art. I: L'Antartide deve essere utilizzata solo per scopi pacifici. È proibita l'installazione di basi militari, fortificazioni, manovre militari e il test di qualunque tipo di arma. Il trattato non impedisce l'impiego di personale militare o equipaggiamento militare per scopo scientifico o per altri scopi pacifici.
  • Art. II: Le indagini scientifiche in Antartide sono libere e nell'ambito di cooperazioni internazionali. Sono tuttavia soggette al trattato.
  • Art. III: Le parti contraenti ottemperano allo scambio di informazioni sui programmi scientifici, per ridurre le spese ed aumentare l'efficienza delle operazioni, allo scambio di personale tra le varie stazioni e le spedizioni, allo scambio di osservazioni scientifiche e dei risultati. Questi saranno resi pubblicamente disponibili.
  • Art. IV: Non potranno essere effettuate nuove rivendicazioni territoriali o allargamenti di territori esistenti o di sovranità territoriali mentre il trattato è in vigore.
  • Art. V: Qualunque esplosione nucleare ed il rilascio di materiali radioattivi nel territorio coperto dal trattato è proibito.
  • Art. VI: L'area coperta dal trattato si estende a sud del parallelo con latitudine 60° S. Include tutta la calotta ghiacciata. Il trattato non interferisce con i regolamenti internazionali nelle acque internazionali.
  • Art. VII: Per promuovere gli obiettivi del trattato e per verificare la sua applicazione, ogni parte contraente può designare degli osservatori per compiere ispezioni. Ogni osservatore deve avere pieno accesso, in qualunque momento, in tutte le aree dell'Antartide. Tutte le aree, tra cui tutte le stazioni, le installazioni e l'equipaggiamento contenuto in esse, le navi e gli aerei nei punti di imbarco e sbarco cargo e/o personale in Antartide devono essere aperte alle ispezioni a qualunque osservatore designato. Possono essere compiute osservazioni aeree. Ogni parte contraente deve notificare alle altre parti tutte le spedizioni da e verso l'Antartide, tutte le stazioni occupate e tutto il personale e l'equipaggiamento militare introdotto.
  • Art. VIII: Gli osservatori sono soggetti solo alla giurisdizione delle nazioni a cui appartengono per le responsabilità delle azioni condotte nel territorio Antartico.

Paesi membri modifica

 
Paesi firmatari:

     parti consultive con rivendicazioni territoriali

     parti consultive con diritto di rivendicazione territoriale

     parti consultive, con diritto di voto

     parti contraenti, senza diritto di voto

     stati e osservatori non membri delle Nazioni Unite

Al trattato Antartico aderiscono, al 2023, 56 paesi, così suddivisi:

  • parti consultive, cioè paesi con interesse particolare e che svolgono attività di ricerca in Antartide, i paesi con questo status sono attualmente 29 e hanno diritto di voto e potere decisionale vincolante.
  • parti contraenti: sono membri che non svolgono attività di ricerca in Antartide e non hanno quindi diritto di voto, al momento sono 27 paesi.
Paese Firma Ratifica/Accesso Passaggio allo stato consultivo Note
  Argentina 1º dicembre 1959 23 giugno 1961 23 giugno 1961
  Australia 1º dicembre 1959 23 giugno 1961 23 giugno 1961
  Austria No 25 agosto 1987
  Belgio 1º dicembre 1959 26 luglio 1960 23 giugno 1961
  Bielorussia No 27 dicembre 2006
  Brasile No 16 maggio 1975 27 settembre 1983
  Bulgaria No 11 settembre 1978 5 giugno 1998
  Canada No 4 maggio 1988
  Cile 1º dicembre 1959 23 giugno 1961 23 giugno 1961
  Cina No 8 giugno 1983 7 ottobre 1985
  Colombia No 31 gennaio 1989
  Corea del Nord No 21 gennaio 1987
  Corea del Sud No 28 novembre 1986 9 ottobre 1989
  Costa Rica No 11 agosto 2022
  Cuba No 16 agosto 1984
  Danimarca No 10 maggio 1965
  Ecuador No 15 settembre 1987 19 novembre 1990
  Estonia No 17 maggio 2001
  Finlandia No 15 maggio 1984 20 ottobre 1989
  Francia 1º dicembre 1959 16 settembre 1960 23 giugno 1961
  Germania No 5 febbraio 1979 3 marzo 1981 Ratificato come   Germania Ovest.

La   Germania Est lo ratificò il 19 novembre 1974 e ricevette lo stato di membro consultivo il 5 ottobre 1987, prima della riunificazione tedesca.[5]

  Giappone 1º dicembre 1959 4 agosto 1960 23 giugno 1961
  Grecia No 8 gennaio 1987
  Guatemala No 31 luglio 1991
  Islanda No 13 ottobre 2015
  India No 19 agosto 1983 12 settembre 1983
  Italia No 18 marzo 1981 5 ottobre 1987
  Kazakistan No 27 gennaio 2015
  Malaysia No 31 ottobre 2011
  Monaco No 31 maggio 2008
  Mongolia No 23 marzo 2015
  Norvegia 1º dicembre 1959 24 agosto 1960 23 giugno 1961
  Nuova Zelanda 1º dicembre 1959 1º novembre 1960 23 giugno 1961
  Paesi Bassi No 30 marzo 1967 10 novembre 1990
  Pakistan No 1º marzo 2012
  Papua Nuova Guinea No 16 marzo 1981 Dopo la sua indipendenza dall'Australia.[6]
  Perù No 10 aprile 1981 9 ottobre 1989
  Polonia No 8 giugno 1961 29 luglio 1977
  Portogallo No 29 gennaio 2010
  Regno Unito 1º dicembre 1959 31 maggio 1960 23 giugno 1961
  Rep. Ceca No 1º gennaio 1993 1º aprile 2014 Al posto della   Cecoslovacchia, che entrò il 14 giugno 1962.[7]
  Romania No 15 settembre 1971
  Russia 1º dicembre 1959 2 novembre 1960 23 giugno 1961 Ratificato come   Unione Sovietica.[8]
  San Marino No 14 febbraio 2023
  Slovacchia No 1º gennaio 1993 Al posto della   Cecoslovacchia, che entrò il 14 giugno 1962.[9]
  Sudafrica[10] 1º dicembre 1959 21 giugno 1960 23 giugno 1961
  Spagna No 31 marzo 1982 21 settembre 1988
  Stati Uniti 1º dicembre 1959 18 agosto 1960 23 giugno 1961
  Svezia No 24 aprile 1984 21 settembre 1988
  Svizzera No 15 novembre 1990
  Turchia No 24 gennaio 1996
  Ucraina No 28 ottobre 1992 4 giugno 2004
  Ungheria No 27 gennaio 1984
  Uruguay No 11 gennaio 1980 7 ottobre 1985
  Venezuela No 24 maggio 1999

Note modifica

  1. ^ Una giornata per l'Antartide, su Le Scienze, 1º dicembre 2011. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  2. ^ Happy Antarctica Day!, su Italiantartide - Il Portale dell'Unità Tecnica Antartide dell'ENEA. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  3. ^ a b Antarctica day 2023, su PNRA. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  4. ^ La segreteria del Trattato Antartico, su ats.aq.
  5. ^ Germany: Accession to Antarctic Treaty, su disarmament.un.org, Ufficio per gli affari del disarmo. URL consultato il 26 gennaio 2017.
  6. ^ Papua New Guinea: Succession to Antarctic Treaty, su disarmament.un.org, Ufficio per gli affari del disarmo. URL consultato il 24 gennaio 2017.
  7. ^ Czech Republic: Succession to Antarctic Treaty, su disarmament.un.org, Ufficio per gli affari del disarmo. URL consultato il 26 gennaio 2017.
  8. ^ Russia: Ratification to Antarctic Treaty, su disarmament.un.org, Ufficio per gli affari del disarmo. URL consultato il 26 gennaio 2017.
  9. ^ Slovakia: Succession to Antarctic Treaty, su disarmament.un.org, Ufficio per gli affari del disarmo. URL consultato il 26 gennaio 2017.
  10. ^ Antarctic Treaty System (ATS), su dfa.gov.za, Department of International Relations and Cooperation. URL consultato il 26 gennaio 2017.

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