Una tripla giunzione è un punto in cui i margini di tre placche tettoniche si incontrano. In corrispondenza di una tripla giunzione, ognuno dei tre margini può essere di tre tipi: dorsale oceanica (in inglese ridge, R), fossa oceanica (in inglese trench, T) o faglia trasforme (in inglese transform fault, F) e, in virtù di questo fatto, ogni tripla giunzione può essere descritta in base alla tipologia dei confini di placca che in essa si congiungono (ad esempio Fault-Fault-Trench, Ridge-Ridge-Ridge, abbreviati in F-F-T, R-R-R). Delle diverse combinazioni possibili, solo poche di esse rimangono stabili nel tempo (stabile significa, in breve, che la configurazione geometrica della giunzione non cambia in tempi geologici).

Storia e teoria modifica

Il primo articolo scientifico a presentare nel dettaglio il concetto di giunzione tripla fu pubblicato nel 1969 da W. Jason Morgan, Dan McKenzie e Tanya Atwater.[1] Fino ad allora l'espressione tripla giunzione era stata utilizzata solo per indicare l'intersezione di tre margini divergenti ossia tre dorsali oceaniche; dalla pubblicazione dell'articolo, invece, con essa ci si riferisce ad ogni punto in cui tre placche tettoniche vengono ad incontrarsi. Idealmente, i tre margini si incontrano in modo tale che l'angolo tra due margini sia sempre di 120°.

Secondo la teoria della tettonica delle placche, durante la rottura di un continente si formano tre margini divergenti che si diramano da un comune punto centrale (la tripla giunzione). Uno di questi margini di placca non continua nel suo processo di allargamento (vedi aulacogeno), in gergo si parla di rift abortito, mentre gli altri due continuano ad allargarsi fino a formare un oceano. L'allargamento della parte meridionale dell'Oceano Atlantico, ad esempio, iniziò a sud dei continenti sudamericano e africano, raggiungendo poi una tripla giunzione nei pressi dell'attuale golfo di Guinea e procedendo quindi verso ovest. Il rift abortito di quella tripla giunzione è il bacino del Benue, che si snoda verso nord est.[2]

Esempi modifica

 
Mappa dell'Africa orientale con indicati i vulcani anticamente attivi nella zona (triangoli rossi) e il triangolo di Afar (la zona rosa scuro al centro della mappa), una tripla giunzione dove tre placche stanno allontanandosi l'una dall'altra: la placca araba e due parti della placca africana, la nubiana e la somala, che si stanno separando lungo la zona del rift dell'Africa orientale, una volta considerata parte della più grande fossa tettonica chiamata Rift Valley (USGS).

Interpretazione modifica

Le proprietà delle giunzioni triple sono più facilmente comprensibili se osservate da un punto di vista cinematico, considerando le placche come corpi rigidi che si muovono sulla superficie della Terra e senza quindi che sia necessaria alcuna conoscenza degli strati più interni del pianeta o dei dettagli geologici della crosta. Un'altra utile semplificazione è quella di considerare la Terra una sfera perfetta. Su una sfera, infatti, i movimenti delle placche sono considerati come rotazioni relative attorno a poli di rotazione, detti anche poli di Eulero (vedi ricostruzione del movimento delle placche), e il movimento relativo di ogni punto lungo il margine di una placca può essere calcolato da questa rotazione. Essendo l'area attorno ad una tripla giunzione sufficientemente piccola (relativamente alla dimensione della sfera) e, di solito, lontana dai poli di rotazione, l'analisi delle triple giunzioni può essere sviluppata come se esse si stessero muovendo su una superficie piana con spostamenti definiti da vettori.

Note modifica

  1. ^ D. P. McKenzie e W. J. Morgan, Evolution of Triple Junctions, in Nature, vol. 224, n. 5215, Nature Publishing Group, 11 ottobre 1969, pp. 125–133, Bibcode:1969Natur.224..125M, DOI:10.1038/224125a0. URL consultato l'11 novembre 2016.
  2. ^ S. W. Petters, Stratigraphic Evolution of the Benue Trough and Its Implications for the Upper Cretaceous Paleogeography of West Africa, in The Journal of Geology, vol. 86, n. 3, maggio 1978, pp. 311–322, Bibcode:1978JG.....86..311P, DOI:10.1086/649693, JSTOR 30061985.
  3. ^ D. Sauter, V. Mendel e C. Rommeveaux-Jestin, Propagation of the Southwest Indian Ridge at the Rodrigues Triple Junction, in Journal Marine Geophysical Researches, 1997.
  4. ^ N. White e D. Latin, Subsidence analyses from the North Sea 'triple-junction' (PDF), in Journal of the Geological Society, vol. 150, n. 3, The Geological Society, 1993, pp. 473–488, DOI:10.1144/gsjgs.150.3.0473. URL consultato il 14 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2011).

Voci correlate modifica