Valbrenta

comune italiano

Valbrenta (Valbrenta in veneto) è un comune italiano di 4 835 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto. Istituito nel 2019, è nato della fusione degli ex comuni di Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, San Nazario e Valstagna. È un comune sparso, con sede nella frazione di Carpanè.

Valbrenta
comune
Valbrenta – Stemma
Valbrenta – Bandiera
Valbrenta – Veduta
Valbrenta – Veduta
Un tratto di Valbrenta: sulla destra del fiume Brenta si notano Oliero e, più a valle, la zona industriale di Campolongo; sulla sinistra Merlo e, in secondo piano, San Nazario.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Amministrazione
CapoluogoCarpanè
SindacoLuca Ferazzoli (lista civica Valbrenta civica) dal 27-5-2019
Data di istituzione30-1-2019
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°51′37.3″N 11°39′38.4″E / 45.860361°N 11.660667°E45.860361; 11.660667 (Valbrenta)
Altitudine160 m s.l.m.
Superficie93,37 km²
Abitanti4 835[1] (31-8-2023)
Densità51,78 ab./km²
FrazioniCampolongo sul Brenta, Carpanè, Cismon del Grappa, Collicello, Corlo, Costa, Fastro Bassanese, Merlo, Oliero, Primolano, Rivalta, San Gaetano, San Marino, San Nazario, Sasso Stefani, Valstagna
Comuni confinantiArsiè (BL), Asiago, Bassano del Grappa, Borso del Grappa (TV), Enego, Foza, Grigno (TN), Lusiana Conco, Pieve del Grappa (TV), Pove del Grappa, Seren del Grappa (BL), Solagna
Altre informazioni
Cod. postale36029
Prefisso0424
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT024125
Cod. catastaleM423
TargaVI
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cartografia
Valbrenta – Mappa
Valbrenta – Mappa
Posizione del comune di Valbrenta all'interno della provincia di Vicenza
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Canale di Brenta.

Valbrenta comprende la quasi totalità dell'omonima valle, confinando a nord con la Valsugana trentina.

È chiuso ai lati dall'acrocoro dei Sette Comuni a ovest e dal massiccio del Grappa ad est.

L'intera valle nella quale si colloca è attraversata dal corso del fiume Brenta.

Storia modifica

Il comune di Valbrenta è nato il 30 gennaio 2019, istituito con la Legge n. 3/2019[3] del Consiglio regionale del Veneto che ha sancito la fusione degli ex comuni di Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, San Nazario e Valstagna a seguito del referendum consultivo indetto dalla Giunta Regionale sul provvedimento 132/2018[4] della medesima assemblea legislativa. Il referendum, tenutosi il 16 dicembre 2018 in cinque comuni, ha avuto esito negativo nel solo comune di Solagna, che quindi non ha partecipato alla fusione. Il capoluogo del comune di Valbrenta è stato stabilito dalla Legge regionale in località Carpanè nell'ex comune di San Nazario, fino all'entrata in vigore del nuovo statuto comunale.

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 19 novembre 2020.[5]

«Stemma inquartato: nel primo, d'azzurro, al leone di San Marco, rivolto, d’oro, tenente il libro aperto, d'argento, caricato dalla scritta Pax tibi Marce evangelista meus, a lettere maiuscole, di nero; nel secondo, d'argento, al monte di tre cime, di verde, fondato in punta, la prima e la terza più alte, discendenti dai fianchi, la mediana sostenente una bandiera, ondeggiante in fascia, interzata in palo, di rosso, di bianco al naturale, del primo, caricata al centro da una croce scorciata, di rosso, fissata su un'asta terminante a lancia; nel terzo, d'argento, al delfino al naturale, nuotante sul mare verso sinistra e portante sul dorso il caduceo di Mercurio, con serpi verdi e ali cucite d'argento, posto in palo; nel quarto, d'azzurro, alla pianta di tabacco di verde, fogliata di cinque dello stesso, fiorita di tre, d'argento, nodrita nella pianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

L'inquartato riunisce i simboli dei comuni che hanno formato la nuova entità di Valbrenta: il leone di San Marco di Cismon del Grappa, le montagne e la bandiera di San Nazario, il delfino e il caduceo di Valstagna, la pianta di tabacco di Campolongo sul Brenta.

Il gonfalone è un drappo di bianco, bordato d'azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Nel comune di Valbrenta si trovano otto chiese parrocchiali.

Chiesa del Santo Spirito di Oliero

È uno degli edifici storici più importanti della valle: fu infatti costruita, assieme a un cenobio benedettino, da Ezzelino II da Romano, il quale nel 1221 vi si ritirò. Fu affiliata al monastero di Campese sino alla sua soppressione nel 1783 ed ebbe giurisdizione sulle cappelle di Valstagna e Campolongo. L'edificio attuale si presenta come una ricostruzione settecentesca, ma persistono ancora parti della fabbrica originale. Conserva una pala d'altare di Francesco Bassano il Vecchio (1523), un tabernacolo a muro trecentesco (se non coevo alla costruzione della chiesa) e un crocifisso ligneo quattrocentesco[6][7].

Chiesa della Madonna del Carmine di Campolongo

Fu costruita dalle famiglie del luogo nella prima metà del Seicento e fu dichiarata parrocchiale nel 1664. L'attuale edificio risale alla fine del Settecento, ma fu restaurato dopo i danneggiamenti della grande guerra. Di un certo pregio il copri-fonte battesimale ligneo, intagliato nella seconda metà del Seicento con il Peccato originale e il Battesimo di Gesù. Si citano anche due pale d'altare attribuite a Giulio Carpioni[8].

 
La chiesa dei Santi Nazario e Celso a San Nazario
Chiesa dei Santi Nazario e Celso di San Nazario

Anticamente dipendenza della pieve di Solagna, l'attuale edificio fu ricostruito nella seconda metà del Seicento e ampliato a metà Ottocento. Gli ultimi interventi, tra cui la ricostruzione della facciata, risalgono alla prima metà del XX secolo. L'opera più preziosa degli interni è la pala d'altare raffigurante la Trinità e i santi patroni; attribuita a Jacopo Bassano o a un imitatore di Leandro Bassano, gli studi più recenti la credono opera di Giacomo Apollonio. Di notevole pregio anche l'altare della Madonna in legno dipinto, con l'alzata collocabile nella prima metà del Seicento[9].

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Carpanè

Originatasi da un oratorio privato della famiglia Cappello, divenne sede di parrocchia nel 1951, staccandosi da San Nazario. Vi è collocato un Sant'Antonio abate in legno dipinto, opera di maestranze locale di inizio Seicento[10][11].

Chiesa di Sant'Antonio Abate a Valstagna

Fondata nella prima metà del Duecento, dipese dalla pieve di Oliero sino alla sua emancipazione nel 1552. Il precedente edificio sette-ottocentesco è andato distrutto durante la grande guerra e l'attuale risale al 1919[12]. Conserva una Natività di Francesco Bassano il Vecchio, alla quale contribuì anche il figlio Jacopo (1525-1528)[13].

Chiesa del Santissimo Sacramento di Costa

Fu costruita nel 1835-36 ed era inizialmente dedicata a san Giuseppe. Già sede di una curazia dipendente dalla parrocchia di Valstagna, nel 1975 Costa fu dichiarata parrocchia unendole le curazie di Collicello e San Marino. Custodisce una statua lignea policroma raffigurante San Giuseppe col Bambino di Ferdinando Perathoner (1940-1960)[14].

Chiesa di San Marco Evangelista di Cismon del Grappa

È citata già nel 1189 e risulta sin dalle origini dipendente dal monastero di Campese. Decaduta tra il Quattro e il Cinquecento e distrutta da un'alluvione nel 1748, tornò in piena attività dopo la sua ricostruzione. L'altare maggiore, opera settecentesca in marmi policromi, è ornato da una pala di fine Cinquecento firmata da Gerolamo Bassano. Degna di nota anche la Madonna del Pedancino, una Vergine col Bambino lignea di fine Quattrocento, perduta durante la succitata alluvione e miracolosamente ritrovata trenta chilometri più a valle[15].

Chiesa di San Bartolomeo di Primolano

Citata dal 1506, è probabilmente più antica, essendo associata a un ospedale per viandanti di origini medievali. Più volte rimaneggiata, l'attuale costruzione fu innalzata tra il 1899 e il 1913. All'interno conserva due altari tardo cinquecenteschi in legno dipinto e dorato e una pala coeva attribuita ai fratelli Bartolomeo e Francesco Nasocchio. La parrocchia di Primolano, come quelle della limitrofa Valsugana, era un tempo parte della diocesi di Feltre e fu assegnata a Padova solo nel 1818[16].

Geografia antropica modifica

Il territorio comunale comprende 16 frazioni.

Frazioni modifica

  • Campolongo sul Brenta
  • Carpanè: posta di fronte a Valstagna, per la sua posizione centrale è stata scelta come sede del comune, nonché dell'unione montana Brenta. Tra i luoghi d'interesse, si citano la parrocchiale e alcuni interessanti esempi di archeologia industriale (ex deposito tabacchi con Museo del tabacco e centrale Guarnieri). "Carpanè" è un fitonimo riferito a un bosco di carpini.[17]
  • Cismon del Grappa
  • Collicello
  • Corlo
  • Costa
  • Fastro Bassanese
  • Merlo: si trova poco oltre San Nazario, di fronte a Oliero. Il nome non è legato al volatile, ma ha una radice mar- "ripa scoscesa", "scoscendimento", "terrazzo (fluviale)", ravvisabile anche altrove (si cita Marostica).[17] Vi si trova l'ex opificio Fontana, di cui si hanno notizie sin dal Settecento.
  • Oliero
  • Primolano
  • Rivalta: localizzata tra Merlo e San Marino. L'origine del nome è facilmente spiegabile.[17]
  • San Gaetano
  • San Marino: si trova tra Rivalta e Cismon del Grappa, sorge presso un'ansa del Brenta. Il toponimo non ha nulla a che vedere con l'omonimo santo, visto che anticamente era nota come Campo Samarin.[17] Durante la prima guerra mondiale fu il punto di massima avanzata austroungarica in Valbrenta.
  • San Nazario
  • Sasso Stefani
  • Valstagna

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[18]

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Legge Regionale n. 3 del 24 gennaio 2019 - Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto, su bur.regione.veneto.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  4. ^ Nella Deliberazione della G.R., primo paragrafo, su bur.regione.veneto.it.
  5. ^ Valbrenta (Vicenza) D.P.R. 19.11.2020 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 31 luglio 2022.
  6. ^ Angelo Chemin, Ecclesia e Domus ezzeliniane di Santo Spirito di Oliero (PDF), su osservatorio-canaledibrenta.it, pp. 2-13. URL consultato il 1º maggio 2020 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  7. ^ Santo Spirito - Oliero, su Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 1º maggio 2020.
  8. ^ Madonna del Carmine - Campolongo sul Brenta, su Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 1º maggio 2020.
  9. ^ Santi Nazario e Celso - San Nazario, su Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 1º maggio 2020.
  10. ^ Santi Pietro e Paolo - Carpanè, su Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 1º maggio 2020.
  11. ^ Guido Beltrame, Toponomastica della Diocesi di Padova, Padova, Libraria Padovana, 1992, p. 45.
  12. ^ S. Antonio Valstagna, su Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 1º maggio 2020.
  13. ^ Livia Alberton Vinco Da Sesso, DAL PONTE, Francesco, il Vecchio, detto Bassano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 32, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1986. URL consultato il 1º maggio 2020.
  14. ^ SS. Sacramento - Costa, su Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 1º maggio 2020.
  15. ^ S. Marco Evangelista - Cismon del Grappa, su Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 1º maggio 2020.
  16. ^ San Bartolomeo - Primolano, su Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 1º maggio 2020.
  17. ^ a b c d Angelo Chemin, San Nazario, toponomastica in epoca napoleonica, su osservatorio-canaledibrenta.it, Osservatorio del paesaggio del Canale di Brenta. URL consultato il 4 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2017).
  18. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

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Collegamenti esterni modifica

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