Il termine velato, o più spesso riservato, equivalente delle espressioni idiomatiche inglesi closeted e in the closet ("chiuso nell'armadio"), descrive persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) che non hanno comunicato apertamente il proprio orientamento sessuale.

I motivi per cui una persona preferisce non manifestare il proprio orientamento possono essere molteplici, molto spesso collegati al contesto sociale di appartenenza o di riferimento. Tipicamente si tratta di una scelta dettata da condizionamenti dovuti a fattori esterni o a fattori di carattere individuale.

Tra i fattori esterni possono rientrare il vivere in un contesto sostanzialmente omofobo o comunque ostile alle differenze di orientamento sessuale; il timore che la rivelazione del proprio orientamento possa avere ripercussioni negative nell'ambito lavorativo o professionale; l'essere coinvolto in una relazione sentimentale o matrimoniale in conflitto con il proprio orientamento; il trovarsi in una posizione per cui l'espressione del proprio orientamento sessuale sia in conflitto aperto con il ruolo sociale ricoperto.[1]

Tra i fattori di carattere individuale possono rientrare la difficoltà ad auto-accettarsi, fino al caso estremo dell'auto-negazione, o il timore di non essere accettati o essere respinti dagli affetti più vicini (familiari e amici).[1]

Note modifica

  1. ^ a b Margherita Graglia, Omofobia: influenza nella costruzione dell'identità personale e omofobia interiorizzata (PDF), in Marco Michelucci (a cura di), Accoglienza inclusiva: volontariato a confronto con omosessualità e transessualismo, Cesvot, 2009, pp. 45-55. URL consultato il 3 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2012).

Voci correlate modifica

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