Velturno

comune italiano

Velturno (Feldthurns in tedesco) è un comune italiano di 3 015 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige.

Velturno
comune
(IT) Velturno
(DE) Feldthurns
Velturno – Stemma
Velturno – Veduta
Velturno – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoKonrad Messner (SVP) dal 22-9-2020 (3º mandato)
Lingue ufficialiItaliano, Tedesco
Territorio
Coordinate46°40′07.23″N 11°35′54.38″E / 46.668674°N 11.598439°E46.668674; 11.598439 (Velturno)
Altitudine851 m s.l.m.
Superficie24,58 km²
Abitanti3 015[2] (31-8-2020)
Densità122,66 ab./km²
FrazioniCaerna/Garn, Giovignano/Tschiffnon, San Pietro Mezzomonte/Schrambach, Snodres/Schnauders
Comuni confinantiBressanone, Chiusa, Funes, Varna
Altre informazioni
Cod. postale39040
Prefisso0472
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021116
Cod. catastaleL724
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 3 799 GG[4]
Nome abitanti(IT) velturnesi
(DE) Feldthurner[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Velturno
Velturno
Velturno – Mappa
Velturno – Mappa
Posizione del comune di Velturno nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Il paese si trova su una soleggiata altura che si estende dal Monte Ponente, sopra Bressanone, fino al Rio Tina (Tinnebach), presso Chiusa, l'antico confine diocesano fra Bressanone e Trento.

Il territorio comunale è impreziosito da masi contadini e antiche residenze, con lo sfondo di frutteti, noceti e castagneti.

Storia modifica

Le origini del paese risalgono alla preistoria; a questa risalgono le scoperte archeologiche rinvenute nella zona Tanzgasse.

Attorno al 1112 i signori di Velturno avevano la loro sede nel castello di Ziern (sul Pflegerbühel). Il Castello di Velturno venne fatto costruire dal cardinale Christoph von Madrutz nel 1578 e è stato ampliato dal suo successore Johann Thomas von Spaur. Il castello è ornato da rivestimenti sui muri e sui soffitti, che fanno parte dei capolavori rinascimentali, particolarmente pregiati all'interno del cosiddetto Fürstenzimmer (stanza dei principi).[5]

Sono da ricordare infine le residenze medievali Bachmann[6], Raffenberg[7] e appunto Ziern-Pflegerbühel/-bichl (non più esistente)[8].

Toponimi modifica

Il toponimo è attestato come "Velturnes" nel 985-993 e nel 1173 come "Velturnis" e la tesi più accreditata è che sia di origine preromana[9][10] e vada ricercata nella lingua retica forse in nomi personali come Velturna[11] o Φelzuries.[12] Va confrontata con nomi come il Maso Veltir di Funes (Bz), con l’onomastica etrusca, Velthina, Velthur, velthre, Velathri (Volterra) e con toponimi e oronimi della Carnia, Veltri, Vieltra e Vieltris.[13]

Il toponimo della frazione di Schrambach/S. Pietro Mezzomonte è attestata nel 1100-1110 come Scranbach, nel 1140 come Scraginbach e nel 1238 come Schrembach.[14]

Schnauders/Snodres è attestato nel 1215 come Nuders e Schnauders e nel 1309 come Snauders.[15]

Garn/Caerna è attestato nel 1184-1188 come Caerne e nel 1228-1230 come Gaerne.[16]

Tschiffnon/Gioviniano è attestato nel 1284 come Schivenan, nel 1370 come Schifnon e nel 1447 come Tschifnon ed è un nome prediale (bene di un Juveanus).[17]

Stemma modifica

Lo stemma è d'argento troncato: nel primo sono raffigurate due torri rosse merlate, il secondo è scaccato di rosso. Lo stemma è un'arma parlante e fa riferimento a quello usato nel 1607 dal castello dei Vescovi di Bressanone che simbolizza il nome del comune in lingua tedesca; significa torre (Thurn) sopra il campo (Feld). Lo stemma è stato adottato nel 1966.[18]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Società modifica

Ripartizione linguistica modifica

La sua popolazione è per la quasi sua totalità di madrelingua tedesca:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[19]
98,33% madrelingua tedesca
0,91% madrelingua italiana
0,76% madrelingua ladina

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[20]

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2000 2005 Anton Dorfmann SVP Sindaco
2005 2009 Herbert Dorfmann SVP Sindaco
2009 in carica Konrad Messner SVP Sindaco

Note modifica

  1. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 699.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Jürgen Schönwälder, Das Fürstenzimmer von Schloss Velthurns, Bolzano, Athesia, 2011. ISBN 978-88-8266-764-1
  6. ^ Bitterli-Waldvogel, Inventario dei castelli sudtirolesi: Bachmann Archiviato il 28 maggio 2009 in Internet Archive.
  7. ^ Bitterli-Waldvogel, Inventario dei castelli sudtirolesi: Raffenberg Archiviato il 28 maggio 2009 in Internet Archive.
  8. ^ Bitterli-Waldvogel, Inventario dei castelli sudtirolesi: Pflegerbichl Archiviato il 28 maggio 2009 in Internet Archive.
  9. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
  10. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 99s. ISBN 88-7014-634-0
  11. ^ Hans Fink, 1000 Jahre Feldthurns: 975–1975. Ein Südtiroler Dorfbuch. Feldthurns 1975, S. 12–13.
  12. ^ Diether Schürr: Feltre, Pfelders, Feldthurns und das Zeugnis rätischer Inschriften. In: Archivio per l’Alto Adige, 99–100/2005–2006, S. 381–403.
  13. ^ Maurizio Puntin, Su un ipotetico strato toponimico non indoeuropeo del Friuli, in Il mestri dai nons. Saggi di toponomastica in onore di Cornelio Cesare Desinan, a cura di F. Finco e F. Vicario, Udine, 2010, pp. 405-433.
  14. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 424. ISBN 88-7014-634-0
  15. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 421. ISBN 88-7014-634-0
  16. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 118. ISBN 88-7014-634-0
  17. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 482. ISBN 88-7014-634-0
  18. ^ (EN) Heraldry of the World: Feldthurns Archiviato il 31 luglio 2012 in Internet Archive.
  19. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  20. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia modifica

  • (DE) Hans Fink, 1000 Jahre Feldthurns 975–1975. Ein Südtiroler Dorfbuch, herausgegeben anläßlich der ersten urkundlichen Erwähnung des Ortes um 975, Velturno, 1975.
  • Lorenzo Dalri, L'area megalitica e la statua-stele eneolitiche di Velturno – loc. Tanzgasse, in "Notizie archeologiche Bergomensi", 2, 1994, pp. 15–35.
  • (DE) Leo Andergassen, Schloss Velthurns – die fürstbischöfliche Sommerresidenz (Burgen, 6), Ratisbona, Schnell & Steiner, 2010. ISBN 978-3-7954-2305-6
  • (DE) Andreas Gottlieb Hempel, Feldthurns – ein Südtiroler Dorfbuch, Verlag A. Weger, Bressanone 2013. ISBN 978-88-6563-077-8

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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