Sponsor City è stato un programma televisivo italiano estivo di Rete 4, trasmesso da giovedì 3 maggio 1984 il giovedì sera alle 20:40 per 13 settimane per la regia di Eros Macchi poi sostituito da Cesare Gigli.

Sponsor City
PaeseItalia
Anno1984
Generevarietà
Durata120 minuti circa
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
RegiaEros Macchi
Cesare Gigli
AutoriLeo Chiosso, Sergio D'Ottavi
MusicheTony De Vita
CostumiLuca Sabatelli
FotografiaAlberto Savi
CoreografieLuisella Arcari
Rete televisivaRete 4

Il programma modifica

Il varietà, dall'impronta dinamica, è una sorta di connubio tra varietà, pubblicità e sitcom dove, secondo una logica di flusso, sulla falsariga di programmi contemporanei come Risatissima, Beauty Center Show e Drive In, (prendendo come modello il celebre Non stop, sebbene senza sponsor e balletti) numeri si susseguono tra gag, scenette comiche, balletti, parodie sugli spot pubblicitari ed ospiti in studio[1][2].

Le vicende del programma si svolgono all'interno di una grande agenzia pubblicitaria, in cui Gianni Agus interpreta il "capo", Lory Del Santo interpreta la parte della "segretaria particolare", Diego Abatantuono interpreta il fidanzato della figlia del capo, Giorgio Bracardi interpreta il ruolo del creativo isterico, Bombolo ed Enzo Cannavale interpretano una coppia di confusionari attori di inserti pubblicitari, Laura D'Angelo interpreta una soubrette "tipo Wanda Osiris" e un giovane Fabio Fazio si propone come imitatore[3].

Del cast hanno fatto parte anche Celeste che ha cantato la sigla iniziale, Marina Perzy, Guido Crepax, Rosa Fumetto (interprete del personaggio di Valentina) ed una giovanissima Lorella Cuccarini al suo debutto televisivo come ballerina di fila.

Fu l'ultimo programma televisivo realizzato dalla Rete 4 mondadoriana, che infatti il 27 agosto di quello stesso anno fu acquisita dalla Fininvest, diventando così la terza rete televisiva del gruppo.

Note modifica

  1. ^ I LOVE SPONSOR CITY, in la Repubblica, 3 maggio 1984.
  2. ^ Abatantuono e Del Santo per lo show di Retequattro, in La Stampa, 3 maggio 1984, p. 21.
  3. ^ Ornella Rota, Abatantuono va a Rete 4 (e non ne azzecca una), in La Stampa, 10 aprile 1984, p. 20.

Bibliografia modifica

  • AA.VV., Enciclopedia della televisione, Garzanti
  • Joseph Baroni, Dizionario della Televisione, Raffaello Cortina Editore, ISBN 88-7078-972-1.
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