Stabat Mater (Pergolesi)
Stabat Mater | |
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Compositore | Giovanni Battista Pergolesi |
Tonalità | fa minore |
Tipo di composizione | Sequenza Stabat Mater |
Epoca di composizione | 1735 |
Prima esecuzione | 1736 |
Durata media | 40' |
Organico | archi, basso continuo |
Lo Stabat Mater è una composizione sacra di Giovanni Battista Pergolesi.
StoriaModifica
La composizione dello Stabat Mater fu commissionata a Pergolesi probabilmente nel 1734, dalla laica confraternita napoletana dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo, per officiare alla liturgia della Settimana Santa. Essa avrebbe dovuto sostituire la precedente versione di Alessandro Scarlatti, commissionata dalla medesima confraternita vent'anni prima.
CaratteristicheModifica
Nella stesura Pergolesi si mantenne fedele in linea di principio con l'esperienza di Scarlatti: simile è la strumentazione per archi e basso continuo, inalterata la presenza nelle parti solistiche delle due sole voci di soprano e contralto. Entrambi i compositori suddividono la sequenza in una serie di duetti ed arie solistiche, così come era di prassi nel XVIII secolo: i numeri musicali infatti sono 12 per Pergolesi e ben 18 per Scarlatti. Ciò indica quanto la versione pergolesiana sia più breve e più concisa rispetto alla precedente: infatti, considerando l'intera sequenza composta da 20 stanze, il rapporto fra i diciotto numeri musicali di Scarlatti è quasi di un numero per stanza. Il lavoro di Pergolesi quindi è più compatto, ma al contempo non rinuncia alla struttura tradizionale così accentuata in quello precedente, nonostante le concezioni armoniche e melodiche risultino innovative ed al passo con le tendenze della musica di scuola napoletana ed europea. In effetti, può essere stata questa la ragione che spinse la confraternita a sostituire il lavoro di Scarlatti con una composizione "alla moda".
Le innovazioni nel campo della musica sacra, sebbene incontrino maggior difficoltà ad attecchire rispetto a quelle di altri generi, trovano invece una unitaria compostezza nello Stabat Mater di Pergolesi: ciò avviene da un punto di vista stilistico grazie all'approdo ad una prospettiva più squisitamente sentimentale (Teoria degli affetti), incentrata sul pathos del testo sacro e, da un punto di vista tecnico-compositivo, grazie all'alleggerimento degli austeri toni presenti nella versione scarlattiana. Ciò non implica un completo abbandono delle forme tipiche della tradizione sacra - presente per esempio nei richiami arcaicizzanti di alcuni passaggi del "Fac, ut ardeat cor meum" - ma esse si compendiano in un perfetto bilanciamento con i drammatici trilli del "Cujus animam gementem" o nell'interpretazione dei toni dell'anima con il "Fac me vere tecum flere".
Tali caratteristiche, fanno di questo lavoro uno dei più importanti esempi della musica italiana del '700.
Successo della composizioneModifica
Lo Stabat Mater ha sempre goduto di una certa notorietà. Molti musicisti si ispirarono ad esso in alcune loro composizioni, quali ad esempio Giovanni Gualberto Brunetti, Camillo De Nardis e Giovanni Paisiello. Johann Sebastian Bach nella sua cantata Tilge, Höchster, meine Sünden (BWV 1083) utilizzò la musica dello Stabat Mater di Pergolesi con piccole modifiche di strumentazione e portando l'Amen finale nel modo maggiore e la adattò al testo del Salmo 51. Joseph Eybler, amico di Mozart e maestro di cappella a Vienna, sostituì alcuni duetti ed ampliò l'orchestra in un suo riadattamento.
OrganicoModifica
Struttura musicaleModifica
È suddiviso in dodici numeri:
- Duetto "Stabat Mater dolorosa"
- Aria per soprano "Cuius animam gementem"
- Duetto "O quam tristis et afflicta"
- Aria per contralto "Quae moerebat et dolebat"
- Duetto "Quis est homo, qui non fleret"
- Aria per soprano "Vidit suum dulcem natum"
- Aria per contralto "Eja, Mater, fons amoris"
- Duetto "Fac, ut ardeat cor meum"
- Duetto "Sancta Mater, istud agas"
- Aria per contralto "Fac, ut portem Christi mortem"
- Duetto "Inflammatus et accensus"
- Duetto "Quando corpus morietur"
DiscografiaModifica
Incisioni in studioModifica
Anno | Cast (Soprano, contralto) | Direttore | Etichetta |
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1959 | Bruna Rizzoli, Claudia Carbi | F. Molinari Pradelli | Phlips |
1966 | Evelyn Lear, Christa Ludwig | Lorin Maazel | Philips |
1972 | Mirella Freni, Teresa Berganza | Ettore Gracis | Archiv Produktion |
1985 | Margaret Marshall, Lucia Valentini Terrani | Claudio Abbado | Deutsche Grammophon |
1989 | Emma Kirkby, James Bowman | Christopher Hogwood | Éditions de l'Oiseau-Lyre |
1993 | June Anderson, Cecilia Bartoli | Charles Dutoit | Decca Records |
1994 | Eva Mei, Marjana Lipovšek | Nikolaus Harnoncourt | Teldec |
1999 | Barbara Bonney, Andreas Scholl | Christophe Rousset | Decca Records |
2011 | Anna Netrebko, Marianna Pizzolato | Antonio Pappano | Deutsche Grammophon |
Registrazioni dal vivoModifica
Anno | Cast (Soprano, contralto) | Direttore | Registrazione |
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1968 | Gundula Janowitz, Maureen Forrester | Claudio Abbado | Großes Festspielhaus |
1979 | Katia Ricciarelli, Lucia Valentini Terrani | Claudio Abbado | Abbazia di Ossiach |
2007 | Rachel Harnisch, Sara Mingardo | Claudio Abbado | Auditorium Teatro Manzoni Bologna |
Voci correlateModifica
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Spartiti o libretti di Stabat Mater, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Stabat Mater, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Stabat Mater, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 219934869 · LCCN (EN) n80137608 · GND (DE) 300118481 · BNF (FR) cb13916925m (data) · WorldCat Identities (EN) n80-137608 |
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