In ambito musicale, uno standard è una composizione di consolidata popolarità, considerata parte del repertorio comune di uno o più generi musicali. Sebbene non esistano elenchi ufficiali di standard, tali composizioni possono essere identificate quando eseguite o registrate da una varietà di artisti, anche con arrangiamenti diversi. Gli standard rivestono particolare importanza nella musica jazz quali veicolo per l'improvvisazione.[1][2][3][4]

  Lo stesso argomento in dettaglio: Great American Songbook e Standard (jazz).

Gli anni tra il 1920 e il 1960 costituirono un periodo importante per la musica popolare statunitense. In questi anni si consolidò il successo del genere teatrale del musical, in particolare a Broadway, e, con l'avvento del sonoro, dei film musicali hollywoodiani, spesso ispirati agli spettacoli teatrali. Nel contempo, con lo svilupparsi dell'industria discografica e radiofonica, si affermarono le canzoni tratte dai musical o dai film, che, insieme a parte di quelle di Tin Pan Alley, andarono così a costituire il cosiddetto Great American Songbook (lett. "grande canzoniere americano"). Un gruppo di compositori, tra cui George e Ira Gershwin, Jerome Kern e Oscar Hammerstein II, Cole Porter, Irving Berlin, sviluppò le caratteristiche stilistiche di quelli che sono definiti anche come american standards.[5][6]

Del vastissimo numero di canzoni composte in quel periodo, la maggior parte delle quali rapidamente dimenticate, alcune continuarono ad essere suonate e ascoltate anche molti anni dopo la loro pubblicazione. Il termine "standard", dunque, nacque probabilmente tra i musicisti professionisti per indicare le canzoni di popolarità duratura, che dunque era opportuno conoscere a memoria. Gli standard divennero patrimonio comune per tutti gli esecutori e i cantanti dell'epoca, entrando poi nel repertorio del jazz.[6][7]

Caratteristiche

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Sebbene il concetto di "standard" sia nato per identificare i brani del Great American Songbook, successivamente entrati a far parte del repertorio dei jazzisti,[6] il concetto si è poi esteso ad altri generi come, ad esempio, il blues,[8] il gospel[9] e il folk.[10] Sebbene non ci siano dei criteri riconosciuti in maniera univoca e universale per definire quali sono gli standard di un dato genere, questi ultimi sono accomunati dal fatto di essere stati eseguiti o registrati da un gran numero di artisti, solitamente con arrangiamenti diversi tra loro. Inoltre, gli standard vengono citati in altre opere e fungono da base per le improvvisazioni.[1][3] Gli standard sono oggetto di contaminazione tra più generi (crossover). Ciò è confermato dal fatto che molti standard del jazz sono impiegati nella musica pop, così come gli standard del blues, che sono entrati nel contesto rock.

  1. ^ a b Baerman, p. 136.
  2. ^ (EN) Standard, su Merriam-Webster. URL consultato il 15 aprile 2025 (archiviato il 23 marzo 2025).
  3. ^ a b Standard, su Internazionale. URL consultato il 15 aprile 2025 (archiviato il 28 agosto 2024).
  4. ^ Gioia, pp. 1-3
  5. ^ (EN) What is the Songbook?, su The Great American Songbook Foundation. URL consultato il 29 aprile 2025 (archiviato il 5 aprile 2025).
  6. ^ a b c Morath, pp. 1911-1915.
  7. ^ (EN) Martin Chilton, Cover To Cover: The Story Of The Great American Songbook, su uDiscoverMusic, Universal Music Group, 3 aprile 2020. URL consultato il 28 aprile 2025 (archiviato il 20 febbraio 2025).
  8. ^ (EN) Edward Komara, Peter Lee, The Blues Encyclopedia, Routledge, 2004, p. 782.
  9. ^ (EN) W. K. McNeil, Encyclopedia of American Gospel Music, Psychology Press, 2005, p. 116.
  10. ^ (EN) Richard Carlin, Folk, Infobase Publishing, 2005, p. 153.

Bibliografia

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Voci correlate

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