Stato maggiore della difesa
Stato maggiore della difesa | |
---|---|
Stemma araldico dello Stato Maggiore della Difesa | |
Descrizione generale | |
Attiva | dal 2 giugno 1946 – oggi |
Nazione | ![]() |
Servizio | Ministero della difesa |
Tipo | stato maggiore |
Organo del capo di stato maggiore della difesa | Comando operativo interforze |
sede | Palazzo Esercito, Roma via XX Settembre, 123 |
Soprannome | SMD |
Motto | Una Vis Una Vox |
Comandanti | |
Capo di stato maggiore | generale Enzo Vecciarelli |
Sottocapo di stato maggiore | gen. C.A. Luigi Francesco De Leverano |
Ministero della difesa
| |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
Lo Stato maggiore della difesa, indicato con l'acronimo SMD, è un organo delle forze armate italiane che fa parte dell'area tecnico-militare del Ministero della difesa ed è rappresentato dal Capo di Stato maggiore della difesa e dal suo personale.
Il suo funzionamento è regolato dall'art. 27 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 Codice dell'ordinamento militare.
Attività e funzioniModifica
Lo Stato maggiore della difesa redige in bozza le linee guida della difesa italiana, le sottopone all'approvazione del Capo di Stato maggiore della difesa e, successivamente, controlla che esse vengano correttamente attuate dagli stati maggiori delle varie forze armate, gestendo le informazioni di ritorno. Il Sottocapo di Stato maggiore della difesa, alle dirette dipendenze del capo di stato maggiore, è il capo dello staff e da lui dipendono i reparti.[1]
Rappresenta l'interfaccia nazionale per le varie organizzazioni internazionali (Nazioni Unite, NATO, Unione europea, ecc.) per le problematiche di argomento militare. Attua la trasformazione dello strumento militare italiano proiettando la sua attività negli anni a venire, mediante il continuo monitoraggio del contesto geopolitico globale e l'analisi strategica delle problematiche di maggior rilievo.
Predispone inoltre i testi degli accordi internazionali militari di livello strategico. Ne fanno parte ufficiali, sottufficiali e graduati appositamente selezionati dalle forze armate di appartenenza, con un curriculum di formazione (militare e civile, a livello post-universitario per gli ufficiali) e di esperienza (sia in ambito operativo che presso gli stati maggiori di forza armata) tale da consentire loro di operare in contesti anche internazionali caratterizzati da elevatissimo tecnicismo politico - diplomatico e multilinguismo.
OrdinamentoModifica
È organizzato in reparti/uffici generali, uffici e sezioni.
Alle dirette dipendenze del Capo di stato maggiore della difesa[2]
- Ufficio generale del Capo di stato maggiore della difesa
- Comando operativo di vertice interforze (COI)
- Comando per le operazioni in Rete (COR)
- Centro Alti Studi per la Difesa (CASD)
- Comando interforze per le operazioni delle forze speciali (COFS)
- Raggruppamento autonomo del Ministero della difesa (RAMDIFE)
- Circolo ufficiali delle forze armate (CUFA)
- Sottocapo di Stato maggiore della difesa
- Ufficio generale pianificazione programmazione e bilancio (UGPPB)
- Ufficio generale affari giuridici (UGAG)
- Ispettorato generale della sanità militare (IGESAN)
- I Reparto - Personale
- II Reparto - Informazioni e sicurezza
- III Reparto - Politica militare e pianificazione
- IV Reparto - Logistica e infrastrutture
- V Reparto - Affari generali
OnorificenzeModifica
Lo Stato maggiore della difesa è insignito di:
Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile | |
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.» — D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art.5, comma 5, del D.P.C.M. 19 dicembre 2008. |
NoteModifica
Voci correlateModifica
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su difesa.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 146574801 · WorldCat Identities (EN) lccn-n80007979 |
---|