Stazione di Ghislarengo

La stazione di Ghislarengo è una fermata ferroviaria della linea Biella-Novara al servizio dell'omonimo comune e priva di traffico.

Ghislarengo
stazione ferroviaria
Fermata lato binari
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàGhislarengo
Coordinate45°31′34.08″N 8°22′46.05″E / 45.526134°N 8.379457°E45.526134; 8.379457
Lineeferrovia Biella-Novara
Storia
Stato attualeSenza traffico
Attivazione1939
Caratteristiche
TipoFermata in superficie, passante
Binari1

Storia modifica

Realizzato come stazione e dotato dunque di binario d'incrocio, l'impianto fu inaugurato assieme al resto della linea il 18 maggio 1939, diventando tuttavia operativo solo dal 20 luglio 1940[1] a causa della necessità di completare alcuni impianti[2] e dell'assenza del materiale rotabile[3]. La stazione disponeva anche di un scalo merci dotato di un binario tronco che sorgeva in direzione Novara.

Il 21 gennaio 1961, in anticipo rispetto alla naturale scadenza della concessione alla Società Ferrovia Biella Novara (SFBN) che aveva fino ad allora esercito la linea, la stessa venne incorporata nella rete statale e l'esercizio degli impianti fu assunto dalle Ferrovie dello Stato[4].

Il programma di profondo rinnovamento avviato nel 1991, che richiese la chiusura della linea per molti mesi, comportò la trasformazione in fermata, rimanendo in opera il solo binario di corsa. La riapertura all'esercizio avvenne il 19 giugno dell'anno successivo[5].

Dal 2000 la gestione dell'intera linea, e con essa quella della fermata di Ghislarengo, passò in carico a Rete Ferroviaria Italiana la quale ai fini commerciali classifica l'impianto nella categoria "Bronze"[6].

Dal 15 dicembre 2013 la fermata non risulta più ad essere servita da alcun traffico, a causa di poca utenza e della necessità di ridurre i tempi di percorrenza sulla linea[7]. L'impianto resta tuttavia formalmente attivo.

Strutture ed impianti modifica

La fermata, dotata del solo binario di corsa, dispone di un fabbricato viaggiatori in stile Razionalista[8][9] su due piani. L'edificio risulta inutilizzato. Oltre ad esso erano attivi un magazzino merci e un fabbricato per i servizi igienici.

Note modifica

  1. ^ Luigi Ballatore, Storia delle ferrovie in Piemonte, Il Punto, Torino, 2002, pp 165-166. ISBN 978-88-88552-00-2.
  2. ^ FENIT 1946 1996, Roma, Ed. FENIT, 1996.
  3. ^ Nico Molino, 7 automotrici da Biella a Novara, in I Treni Oggi, n. 48, marzo 1985, pp. 18-24.
  4. ^ Ordine di Servizio n. 1 del 1961
  5. ^ Notizia su Tutto treno, n. 46, settembre, p. 7.
  6. ^ www.rfi.it, Stazioni del Piemonte, su rfi.it. URL consultato il 19 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2013).
  7. ^ LA STAMPA - Fra Biella e Novara soppresse 5 stazioni: c'è anche Ghislarengo
  8. ^ UIB (Unione Industriale Biellese), 150 anni di industria, industriali e società nel Biellese, su ui.biella.it.
  9. ^ Piero Ambrosio, “Finalmente il Duce fra noi!”, su storia900bivc.it. URL consultato il 14 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).

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