La stazione di Mathi è una stazione ferroviaria della ferrovia Torino-Ceres. Serve il centro abitato di Mathi, nella città metropolitana di Torino.

Mathi
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMathi
Coordinate45°15′20.03″N 7°32′27.96″E / 45.255564°N 7.5411°E45.255564; 7.5411
Altitudine406 m s.l.m.
Lineeferrovia Torino-Ceres
Storia
Stato attualein uso
Attivazione1876
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
Binari2 binari passanti + 2 binari tronchi in direzione Sud
GestoriRete Ferroviaria Italiana (1º gennaio 2024)
OperatoriTrenitalia (20 gennaio 2024)
SFM di Torino
Linea SFM A
 Ceres
 Mezzenile
 Pessinetto
 Losa
 Traves
 Funghera
 Germagnano
 Lanzo Torinese
 Balangero
 Mathi
 Villanova Grosso
 Nole
 Cirié

Precedemente gestita dal Gruppo Torinese Trasporti (GTT), dal 1 gennaio 2024 è gestita da Rete Ferroviaria Italiana (RFI).[1]

Storia modifica

La stazione fu costruita nel 1876 secondo il progetto dell'ingegner Emanuele Borrella, prendendo spunto, come per Nole e Balangero, dalla stazione di Borgaro[2]

Strutture e impianti modifica

La stazione presenta un corpo principale a tre piani fuori terra con ala laterale di un piano, tetto a falde con struttura in legno e rivestimento in coppi mentre la struttura dell'edificio è in mattoni; addossata al fabbricato viaggiatori c'è una pensilina a falda unica in acciaio con rivestimento di lamiera.

La stazione ha due binari; altri due binari sono posti su un piazzale per la sosta dei vagoni dismessi e vi è un terzo binario tronco.

Servizi modifica

La stazione dispone di:

  •   Biglietteria
  •   Servizi igienici

Note modifica

  1. ^ Circolare Territoriale RFI TO 1/2024, su normativaesercizio.rfi.it.
  2. ^ Bertolini e Sorrentino, La Torino-Ceres. I fabbricati viaggiatori, p. 93.

Bibliografia modifica

  • Clara Bertolini e Giovanni Sorrentino, La Torino-Ceres. I fabbricati viaggiatori, in La Canavesana e la Torino-Ceres. Storia e realtà di due ferrovie in concessione, Coordinatore: Clara Bertolini, 2ª ed., Torino, CELID, 1988 [1986], pp. 93-102, ISBN 88-7661-145-2.

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