Storia dell'arte nell'antichità

saggio di Johann Joachim Winckelmann sulla storia dell'arte

La Storia dell'arte nell'antichità (Geschichte der Kunst des Alterthums) è un saggio di storia dell'arte del 1763 di Johann Joachim Winckelmann, considerato il suo capolavoro storiografico.[senza fonte]

Storia dell'arte nell'antichità
Titolo originaleGeschichte der Kunst des Alterthums
Altri titoliStoria delle arti del disegno presso gli antichi
Frontespizio della prima edizione tedesca
AutoreJohann Joachim Winckelmann
1ª ed. originale1763
1ª ed. italiana1779
Generesaggio
Sottogenerestoria dell'arte
Lingua originaletedesco

Storia editoriale modifica

Pubblicato a Dresda nel dicembre 1763 - con la data 1764 - dal libraio-editore Georg Conrad Walther, l'opera segna la nascita di una nuova disciplina: la storia dell'arte. Il risultato più significativo e duraturo di Winckelmann fu quello di produrre un resoconto accurato, completo e cronologicamente lucido di tutta la storia dell'arte antica, compresa quella degli Egiziani e degli Etruschi[1].

Dopo la prima edizione, Winckelmann pensò immediatamente a un completo rifacimento, che però non riuscì a portare a termine a causa della prematura morte avvenuta nel 1768.

Nel 1776 uscì a Vienna una seconda edizione, curata da Friedrich Justus Riedel, che sollevò numerose critiche da parte dei maggiori intellettuali tedeschi. L'opera venne tradotta nelle maggiori lingue europee. Nel 1766 apparve la prima versione francese curata da Gottfried Sellius; nel 1779 quella italiana a opera di Carlo Amoretti, intitolata Storia delle arti del disegno presso gli antichi[2]; nel 1781 la seconda traduzione francese curata da Michael Huber; e nel 1783 la seconda edizione italiana a opera di Carlo Fea.

Contenuti modifica

L'opera si può dividere in tre parti: nella prima Winckelmann delinea la storia dell'arte presso i popoli orientali (egizi, fenici, persiani) e gli etruschi. Nella seconda traccia una storia dell'arte greca, che lui considera di gran lunga superiore a quella romana; passa infine alla trattazione dell’arte romana che consiste per lui in una copia, decadente e priva di valori, dell’arte greca.

Edizioni italiane moderne modifica

  • Storia dell'Arte nell'antichità, traduzione di Maria Ludovica Pampaloni, Collana Enciclopedia di autori classici n.65, Torino, Boringhieri, 1961. - Con uno scritto di Elena Pontiggia, Collana L'Altra Biblioteca n.58, SE, Milano, 1990; Collana Oscar saggi, Mondadori, 1993-1998; Abscondita, 2000-2017, ISBN 978-88-841-6630-2.
  • Storia dell'Arte nell'antichità, a cura di Fabio Cicero, Collana Testi a fronte, Milano, Bompiani, 2003, ISBN 978-88-452-9217-0.

Note modifica

  1. ^ Francis Haskell-N. Penny, L'antico nella storia del gusto, Torino, Einaudi, 1985, p. 101
  2. ^ La prima traduzione italiana del capolavoro di Winckelmann è stata pubblicata a Milano dai cistercensi del monastero di Sant’Ambrogio Maggiore, ma ebbe minore diffusione rispetto all’edizione romana, curata dal Fea. Alberto Roccella, Legislazione dei Beni Culturali, terza edizione, 2014, Parma, Bottega del Libro, p. 97.

Bibliografia modifica

  • Winckelmann: la naissance de l'Histoire de l'Art à l'époque des lumières, Actes du cycle des conférences prononcées à l'Auditorium du Louvre (Parigi, 11 dicembre 1989–12 febbraio 1990), a cura di Édouard Pommier, Paris, La Documentation Française, 1991.
  • Fausto Testa, Winckelmann e l'invenzione della storia dell'arte. I modelli e la mimesi, Bologna, Minerva, 1999.
  • Édouard Pommier, Più antichi della luna. Studi su J.J. Winckelmann e A.Ch. Quatremère de Quincy, Introduzione, traduzione e cura di Michela Scolaro, Bologna, Minerva, 2000.
  • Francesca Lui, L'antichità tra scienza e invenzione. Studi su Winckelmann e Clerisseau, Bologna, Minerva, 2006.
  • Johann Joachim Winckelmann, Il bello nell'arte. La natura, gli antichi, la modernità, a cura di Claudio Franzoni, Torino, Einaudi, 2008.

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Collegamenti esterni modifica

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