Strix uralensis

specie di uccello

L'allocco degli Urali (Strix uralensis Pallas, 1771) è un rapace notturno della famiglia Strigidae.[2]

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Allocco degli Urali
Strix uralensis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Ordine Strigiformes
Famiglia Strigidae
Sottofamiglia Striginae
Genere Strix
Specie S. uralensis
Nomenclatura binomiale
Strix uralensis
Pallas, 1771
Areale
Strix uralensis, video

Descrizione modifica

 
Strix uralensis - Zoo di Praga
 
Uovo di Strix uralensis uralensis - Museo di Tolosa

L' allocco degli Urali è un grosso rapace notturno appartenente al genere strix. Ha un apertura alare compresa tra i 124 ei 134 cm; la lunghezza varia da 60 a 62 cm, menre il peso è compreso tra 450-825g per i maschi e tra i 520-1020g per le femmine. Il corpo ha una forma allungata così come la coda cuneiforme, mentre il capo è arrotondato con un disco facciale di colore grigio scuro, ampio e ben definito. Il becco è piccolo rispetto alle dimensioni dell' animale, e spicca per il suo colore giallo-arancio. Le zampe sono ben piumate e gli artigli, molto affilati, sono di colore bruno nerastro. Le ali sono arrotondate, ed in volo effettua profonde planate alternate da momenti di battito frequente. Presenta una livrea di fondo di colore grigio più chiaro rispetto allo strix aluco, nel quale le bar- rature sono più evidenti. Le parti inferiori sono ancora più chiare, tendenti al grigio-biancastro, quasi argentate, e in alcuni esemplari tendenti al bruno.

Distribuzione e habitat modifica

Si colloca nella fascia della foresta boreale paleartica e si estende verso est fino alla Corea e al Giappone. Sono stati trovati esemplari sui Carpazi fra i Monti Beschidi e le Alpi Dinariche. Nella zona di confine tedesco-ceco-austriaca (Foresta Bavarese, Selva Boema) sono stati eseguiti alcuni tentativi di reintroduzione con successo. Attualmente, delle 10 sottospecie osservate, almeno 8 sono ben note, fra le quali in Europa S. uralensis liturata e S. urlensis macroura.
A partire dal 1994 sono state documentate varie nidificazioni di questo uccello in Italia nella regione Friuli Venezia Giulia.[3] Avvistamenti e catture sono avvenuti successivamente anche in Veneto.

Sistematica modifica

Sono note le seguenti sottospecie:[2].

  • S. u. macroura Wolf, 1810
  • S. u. liturata Lindroth, 1788
  • S. u. uralensis Pallas, 1771
  • S. u. yenisseensis Buturlin, 1915
  • S. u. daurica Stegmann, 1929
  • S. u. nikolskii (Buturlin, 1907)
  • S. u. japonica (Clark, AH, 1907)
  • S. u. hondoensis (Clark, AH, 1907
  • S. u. momiyamae Taka-Tsukasa, 1931
  • S. u. fuscescens Temminck & Schlegel, 1850

Stato di conservazione modifica

La IUCN Red List classifica S. uralensis come specie a basso rischio (Least Concern).[1]
In Italia è specie protetta dell'art. 2 della Legge 157/92[4].

Note modifica

  1. ^ a b (EN) BirdLife International 2009, Strix uralensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Strigidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 13 maggio 2014.
  3. ^ IUCN Comitato Italiano Strix uralensis
  4. ^ Legge 11 febbraio 1992, n. 157 - Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, su italcaccia.toscana.it. URL consultato il 13 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2014).

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Strix uralensis, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.
Controllo di autoritàJ9U (ENHE987007537135205171 · NDL (ENJA00563631
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