Synchiropus phaeton

specie di pesce

Il dragoncello rosa o dragoncello fetonte (Synchiropus phaeton) è un pesce di mare della famiglia Callionymidae.

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Dragoncello rosa
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Osteichthyes
Superordine Acanthopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Percoidei
Famiglia Callionymidae
Genere Synchiropus
Specie S.phaeton
Nomenclatura binomiale
Synchiropus phaeton
Gunther, 1861
Sinonimi

Callionymus phaeton

Distribuzione e habitat modifica

Comune nel mar Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico tra il Portogallo ed il golfo di Guinea.
È una specie di profondità, si incontra su fondali fangosi tra 100 e 600 m.

Descrizione modifica

Si riconosce dai comuni dragoncelli dei nostri mari, a cui assomiglia nella forma generale del corpo, per gli occhi molto più grandi e con iride blu bordata di giallo e per la colorazione generale rosea o rossiccia. Il muso ha lunghezza uguale al diametro degli occhi. La spina dell'opercolo branchiale ha due punte rivolte in alto. La prima pinna dorsale ha altezza all'incirca uguale alla seconda ed ha una macchia nera tra il terzo ed il quarto raggio (l'ultimo ed il penultimo). La pinna anale e la parte inferiore della pinna caudale hanno un bordo scuro. La pinna caudale, di forma spatolata, nel maschio ha i raggi centrali allungati e sporgenti. Il dimorfismo sessuale si limita a questo, al contrario che negli altri Callionymidae mediterranei i maschi hanno livrea simile a quella delle femmine e non hanno nessuna traccia di blu elettrico. Il colore è roseo o arancio con macchie brune o verdastre.
La lunghezza non supera i 12 cm nelle femmine e 18 cm nei maschi.

Alimentazione modifica

Caccia le sue prede restando affossato nel fango del fondale. Si ciba di invertebrati.

Riproduzione modifica

Ha una stagione riproduttiva molto lunga, dalla primavera all'autunno.

Pesca modifica

Viene preso soprattutto con le reti a strascico per la cattura del gambero rosso ma non ha nessun valore alimentare o economico.

Bibliografia modifica

  • TORTONESE E. (1975), Osteichthyes - Fauna d'Italia vol. XI, Calderini, Bologna
  • COSTA F., (1991), Atlante dei pesci dei mari italiani, Mursia, Milano
  • LOUISY P., (2006), Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, Il Castello, Trezzano sul Naviglio (MI)

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