Tōkō Shinoda

artista giapponese

Tōkō Shinoda (篠田 桃紅?, Shinoda Tōkō; Dalian, 28 marzo 1913Tokyo, 1º marzo 2021[1]) è stata un'artista giapponese.

Tōkō Shinoda

Importante figura dell’arte giapponese del XX secolo, si distinse per i suoi sumi-e astratti.[2] Il suo stile incorpora la calligrafia tradizionale con l'espressionismo astratto moderno. Le sue opere sono presenti nei maggiori musei e gallerie di tutto il mondo,[3] quali l'Art Institute of Chicago ed il Cincinnati Art Museum.

Altresì importante è stata la passione per la poesia che l'ha accompagnata sin dalla sua infanzia.[4]

Biografia modifica

Tōkō Shinoda nacque all'interno di una famiglia agiata nella città di Dalian, in Manciuria, dove il padre ai tempi gestiva una fabbrica di tabacco. Nel 1915 i Shinoda ritornarono in Giappone e si trasferirono a Tokyo. Influenzata dalla passione del padre per i sumi-e, la calligrafia e la poesia cinese, Tōkō si avvicinò al mondo dell'arte all'età di sei anni.[3] Notevole fu anche l'influsso nei suoi confronti dell'estetica del drammaturgo e attore Zeami (1363-1443), le cui idee ebbero grande impatto sull'arte e sulla letteratura nipponica.[5] I rigidi insegnamenti della calligrafia tradizionale portarono tuttavia l'impaziente Shinoda a perdere interesse e ad avvicinarsi maggiormente all'improvvisazione. Ciò nonostante, i suoi primi lavori rimasero primariamente devoti a tale disciplina. Nel 1940 tenne la sua prima esibizione alla Galleria di Kyukyodo, mentre a partire dal 1945 incominciò a dedicarsi ai sumi-e astratti.[6]

Dopo aver presenziato una serie di mostre al Museum of Modern Art di New York nel 1953, fu attratta dai lavori degli artisti occidentali. Tali impressioni positive la portarono a mutare il proprio stile di pittura, che passò quindi da una calligrafia più tradizionale ad un approccio più astratto ed espressivo.[3] Trasferitasi permanentemente nella città nel 1956, fu poi scoperta dalla commerciante d'arte Betty Parsons che la aiutò ad affermarsi all'interno della movimentata scena artistica newyorkese tra gli anni sessanta e settanta.[5] In questi anni la Shinoda si avvicinò ulteriormente all'espressionismo astratto ed espose per importanti gallerie accanto ad autori come Mark Rothko e Jackson Pollock.[2]

Successivamente fece il proprio ritorno in Giappone, dove proseguì la sua carriera.[3]

Note modifica

  1. ^ (JA) 美術家、篠田桃紅さん死去 107歳 前衛書道を開拓, su sankei.com, 3 marzo 2021.
  2. ^ a b (FR) Daniel Eskenazi, Toko Shinoda: «À 102 ans, peindre une ligne est comme un rêve», Le Temps, 30 ottobre 2015. URL consultato il 14 aprile 2017.
  3. ^ a b c d (EN) Tyler Rothmar, At 104, Toko Shinoda talks about a life in art, Japan Times, 13 aprile 2017. URL consultato il 14 aprile 2017.
  4. ^ Marco Milone, La xilografia giapponese moderno-contemporanea, Edizioni Clandestine, 2023, pp. 399-400, ISBN 8865967463.
  5. ^ a b (EN) Jerri Donovan, Power and mastery of the blank space — Toko Shinoda, Japan Times, 22 maggio 2013. URL consultato il 14 aprile 2017.
  6. ^ Akiyoshi Tokoro, Toko Shinoda, Tokyo, Japan, Galerie Tokoro, 1986.
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