Tambre
Tambre (Tanbre in veneto[5]) è un comune italiano di 1 283 abitanti[2] della provincia di Belluno in Veneto.
Tambre comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Belluno |
Amministrazione | |
Sindaco | Sara Bona (lista civica Al lavoro per Tambre) dal 13-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 46°08′N 12°25′E |
Altitudine | 922 m s.l.m. |
Superficie | 45,27 km² |
Abitanti | 1 283[2] (31-8-2024) |
Densità | 28,34 ab./km² |
Frazioni | All'O, Benedet, Borsoi, Brolio, Broz, Buraci, Campon, Civit, Col Indes, Federa, Frassenei, Fullin, Lavina, Malolt, Micei, Moretti, Pianon, Pian Canaie, Pian Cansiglio, Pian Osteria, Sant'Anna, Scurzan, Soralavina, Tambruz, Valdenogher, Valmenera, Valturcana, Vivaio[1] |
Comuni confinanti | Alpago, Aviano (PN), Barcis (PN), Budoia (PN), Caneva (PN), Chies d'Alpago, Fregona (TV), Polcenigo (PN) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 32010 |
Prefisso | 0437 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 025060 |
Cod. catastale | L040 |
Targa | BL |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 898 GG[4] |
Nome abitanti | tambresi |
Patrono | santi Ermagora e Fortunato |
Giorno festivo | 12 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Tambre nella provincia di Belluno | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaCollocato ad un'altitudine di 922 metri s.l.m., il paese di Tambre si trova nella conca dell'Alpago, ai piedi del monte Guslon, e dista circa 10 km dal centro di Farra e dal Lago di Santa Croce. Il territorio comunale comprende una porzione della foresta del Cansiglio e si caratterizza come una zona d'alpeggio, in parte collinare e in parte montuosa, ricoperta in prevalenza di boschi e pascoli.
Origine del nome
modificaIl nome Tambre deriverebbe dalla parola "tàmer", che nell'antico dialetto locale indicava il recinto, di sassi o di legno, in cui si rinchiudevano le pecore durante la notte, e che ha dato origine ai toponimi anche di altre località montane venete e friulane.[6][7]
Storia
modificaLa storia di Tambre non è diversa da quella di altre comunità dell'Alpago ed è strettamente connessa alla limitrofa foresta del Cansiglio (il cosiddetto "Bosco dei Dogi" o "della Serenissima", come è stato significativamente chiamato per sottolinearne la funzione di riserva di legno della Repubblica di Venezia).[8]
La parrocchia di Tambre venne istituita nel 1730, divenendo autonoma da quella più antica di Pieve d'Alpago, e l'attuale chiesa fu consacrata nel 1845.
Alla storia della comunità tambrese è correlata quella della nobile famiglia Fullini di Polcenigo, originaria proprio di Tambre (dove ancora oggi è diffuso il cognome Fullin, nella forma tronca, che è anche il toponimo di una delle frazioni del paese): dall'Alpago infatti, nel XVI secolo, un ramo dei Fullini si spostò nella pianura friulana; un secolo dopo, arricchitisi notevolmente con il commercio e con l'artigianato, essi furono ascritti dalla Serenissima all'aristocrazia locale, ottenendo il titolo di conti, che mantennero sino alla fine del XIX secolo.[9][10]
Dedita soprattutto alla pastorizia, e in particolare all'allevamento del prelibato agnello d'Alpago, la comunità di Tambre si è progressivamente ingrandita nel corso degli ultimi secoli, fino a diventare, più di recente, un'apprezzata meta turistica.
Simboli
modificaLo stemma e il gonfalone del comune di Tambre sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 gennaio 1991.[11]
«Di azzurro, alla corona marchionale d'oro, con i gruppi di perle sostenuti da punte. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaLa chiesa parrocchiale di Tambre, facente parte della diocesi di Belluno-Feltre, è un pregevole edificio ottocentesco intitolato ai santi Ermagora e Fortunato (martiri aquileiensi ed evangelizzatori dell'Alpago); essa è affiancata da un imponente campanile, simbolo del paese, e conserva al suo interno, fra le altre opere d'arte degne di nota, una Via Crucis realizzata dal pittore bellunese Paolo De Filippi, un'antica statua lignea della Madonna e un tabernacolo che apparteneva in origine alla precedente chiesa (distrutta da una slavina agli inizi dell'Ottocento e sui cui resti è stata edificata quella attuale).
Tra gli edifici ecclesiastici minori delle varie frazioni tambresi e delle località limitrofe (affiliati alle tre diverse parrocchie di Tambre, Spert e Borsoi), sono da ricordare: la chiesa di Sant'Antonio Abate a Broz, la chiesa della Beata Vergine del Carmelo a Pianon, la chiesa di Sant'Osvaldo in Cansiglio, la chiesetta della Madonna di Lourdes a Tambruz e la chiesetta di Sant'Anna nell'omonima località (affiliate alla parrocchia di Tambre); la chiesa di San Matteo o della Madonna della Salute a Valdenogher e la chiesetta della Madonna del Carmine a Sommacosta (affiliate alla parrocchia di Spert); la chiesa parrocchiale di Sant'Osvaldo a Borsoi, la chiesetta dei Santi Fermo e Rustico a Lavina e la chiesetta di San Daniele a Palughetto (affiliate alla parrocchia di Borsoi).
Vicino a Tambre si trova il Giardino botanico alpino "Giangio Lorenzoni", che contiene oltre 700 specie vegetali del massiccio Cansiglio-Cavallo.
Nella frazione di Valdenogher si può visitare la cosiddetta "Casa dell'alchimista"[12], un antico e affascinante edificio (ora museo), la cui storia e la cui funzione sono riconducibili alla misteriosa pratica dell'alchimia.
Nella frazione di Sant'Anna si trova la tanto caratteristica "Casa del libro", realizzata dallo scultore veneziano Livio de Marchi: si tratta di un'abitazione privata in legno dal design molto particolare, i cui elementi principali (le facciate, il tetto, il comignolo, la recinzione) riproducono oggetti e strumenti inerenti alla lettura e alla scrittura (libri, occhiali, matite).
Collocato a oltre 2 000 metri s.l.m., il Rifugio Semenza rappresenta una meta imprescindibile per gli appassionati di escursioni alpinistiche.
Nei pressi di Col Indes, precisamente nella località chiamata Canaie Vecio, si conservano i resti di un antico villaggio cimbro, custode silenzioso della vita rurale delle piccole comunità di origine celtico-germanica che per secoli hanno abitato gli altipiani alpini.
Il pittoresco abitato dei Micei, nell'omonima località, è un piccolo complesso di edifici rurali ottocenteschi, ormai abbandonati, che testimoniano la vocazione pastorale delle famiglie originarie del luogo.
La zona della Vaturcana, situata tra Tambre e Cornei, è nota per la leggenda di un fantomatico tesoro nascosto dai Turchi durante la loro ritirata verso il Friuli, ciò che sarebbe all'origine del curioso toponimo.[13]
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[14]
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1813 | 1813 | Angelo Masin | Sindaco | ||
1866 | 1870 | Vincenzo Bona | Sindaco | ||
1870 | 1872 | Giuseppe Donadon | Sindaco | ||
1873 | 1877 | Girolamo Pianon | Sindaco | ||
1877 | 1877 | Vincenzo Bona | Assessore anziano | ||
7 novembre 1877 | 26 settembre 1880 | Vincenzo Bona | Sindaco | ||
5 novembre 1880 | 30 luglio 1899 | Romano Bortoluzzi | Sindaco | ||
2 agosto 1899 | Pellegrino Bona (Rosset) | Sindaco (nomina subito annullata) | |||
8 settembre 1899 | 24 aprile 1920 | Francesco Bona | Sindaco | ||
1920 | 1920 | Lorenzo Stiletto | Commissario prefettizio | ||
3 novembre 1920 | 15 marzo 1924 | Domenico Bona | Sindaco | ||
19 marzo 1924 | gennaio 1926 | Renato Sardo | Commissario prefettizio | ||
11 giugno 1926 | 15 aprile 1935 | Innocente Bona | Podestà | ||
maggio 1935 | Angelo Mazzoran | Podestà | |||
6 agosto 1943 | Marcellino Fullin | Commissario prefettizio | |||
13 aprile 1946 | 5 marzo 1949 | Antonio Bona (Pistor) | Sindaco | ||
5 marzo 1949 | 15 luglio 1950 | Antonio Rinaldo | Sindaco | ||
15 luglio 1950 | 16 giugno 1951 | Giacomo Fullin | Sindaco | ||
16 giugno 1951 | 1960 | Angelo Stiletto | Sindaco | ||
7 dicembre 1964 | Santo Saviane | Sindaco | |||
7 dicembre 1964 | 14 luglio 1970 | Egidio Fiori | Sindaco | ||
14 luglio 1970 | 14 luglio 1975 | Sergio Saviane | Sindaco | ||
14 luglio 1975 | 8 luglio 1980 | Sergio Saviane | Sindaco | ||
8 luglio 1980 | 11 giugno 1985 | Marco Bortoluzzi | Sindaco | ||
11 giugno 1985 | Marco Bortoluzzi | Sindaco | |||
1988 | 1989 | Fiamma Spena | Commissario prefettizio | ||
22 aprile 1989 | 13 giugno 1994 | Eugenio De Demo | DC | Sindaco | [15] |
13 giugno 1994 | 25 maggio 1998 | Marco Bortoluzzi | lista civica | Sindaco | [16] |
25 maggio 1998 | 28 maggio 2002 | Marco Bortoluzzi | lista civica Alleanza per Tambre | Sindaco | [17] |
28 maggio 2002 | 28 maggio 2007 | Claudio Azzalini | lista civica Rinascita | Sindaco | [18] |
28 maggio 2007 | 7 maggio 2012 | Oscar Facchin | lista civica Progetto Tambre | Sindaco | [19] |
7 maggio 2012 | 12 giugno 2017 | Oscar Facchin | lista civica Progetto Tambre | Sindaco | [20] |
12 giugno 2017 | 13 giugno 2022 | Oscar Facchin | lista civica Progetto Tambre | Sindaco | [21] |
13 giugno 2022 | in carica | Sara Bona | lista civica Al lavoro per Tambre | Sindaco | [16] |
Galleria d'immagini
modifica-
Veduta aerea di Tambre
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Il municipio e la chiesa parrocchiale
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La via principale del paese
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Il campanile di Tambre; sulla destra un modello aereo della Pattuglia Acrobatica Nazionale
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L'abitato ai piedi del Monte Guslon
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Panoramica di Tambre in inverno
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Tambre innevata
Note
modifica- ^ Comune di Tambre - Statuto.
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Renzo Ambrogio, Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Istituto geografico De Agostini, 2004.
- ^ AA.VV., Storia della cultura veneta, vol. I, Neri Pozza, 1976.
- ^ Licinio Lea, Note sul comune di Tambre in età moderna, in Tambre. Un comune della montagna bellunese tra Sette e Novecento, Belluno, 2006, p. 23.
- ^ A. Amantia (a cura di), Tambre. Un comune della montagna bellunese tra Sette e Novecento, Belluno, 2006.
- ^ A. Collazuol e D. Davià, I nobili Fullini in Alpago: arrivo, nobiltà, estinzione, in Dolomiti, vol. 35, n. 2, 2012, pp. 58-64.
- ^ A. Fadelli (a cura di), I Fullini: dall'Alpago al feudo di Polcenigo, da mercanti a conti, Polcenigo, 2016.
- ^ Tambre d'Alpago ora Tambre, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Musei e siti dell'Alpago e del Cansiglio: la Casa Museo dell'Alchimista, su museisitialpagocansiglio.it.
- ^ Il "tesoro" della Valturcana, su alpago.club.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Eletto il 19 marzo.
- ^ a b Eletto il 12 giugno.
- ^ Eletto il 24 maggio.
- ^ Eletto il 26 maggio.
- ^ Eletto il 27 maggio.
- ^ Eletto il 6 maggio.
- ^ Eletto l'11 giugno.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tambre
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.tambre.bl.it.
- Tàmbre, su sapere.it, De Agostini.