Tancredi Falconeri

Tancredi Falconeri è uno dei personaggi principali del romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, comparso anche nella trasposizione cinematografica diretta da Luchino Visconti.[1] Anche se la vicenda è incentrata senza dubbio sulla figura dello zio di Tancredi, il principe di Salina Fabrizio Corbera, al quale l'autore riserva una particolare attenzione riguardo all'introspezione psicologica e alle riflessioni personali, rendendolo "filtro" di avvenimenti storici di sfondo e a vicende private, il giovane Falconeri ricopre sicuramente un ruolo fondamentale.

Tancredi Falconeri
UniversoIl Gattopardo
Lingua orig.Italiano
AutoreGiuseppe Tomasi di Lampedusa
Interpretato daAlain Delon
Voce orig.Carlo Sabatini
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
EtniaItaliana
Professionegaribaldino, nobile

Biografia del personaggio modifica

Infanzia e adolescenza modifica

Tancredi, che fin dalla più tenera età rivela una certa predisposizione al non osservare le regole imposte dal padre, rimane orfano a soli quattordici anni, perdendo così la madre, amata sorella del principe Fabrizio, e il detestato padre, uomo ricco e amante dei piaceri che, a causa dei continui sperperi, lascia l'ambizioso figlio senza alcuna risorsa economica; per questo motivo, Tancredi inizia a frequentare la casa del Principe di Salina, divenendone in breve tempo il pupillo. Del resto, la maliziosa ironia di Tancredi e il suo innegabile fascino, in breve tempo attirano malgrado tutto la perpetua benevolenza di tutti gli abitanti di casa Salina.

L'incontro con Angelica modifica

Nel travagliato periodo antecedente e successivo allo sbarco in Sicilia di Garibaldi (1860), Tancredi si innamora e successivamente sposa, nonostante un sottile interesse dimostrato in precedenza per Concetta, la figlia dello zio, da sempre mossa da sentimenti teneri verso di lui, Angelica, figlia di Calogero Sedàra, sindaco, e borghese arricchito, di Donnafugata, cittadina siciliana ospitante la tenuta estiva della nobile famiglia. La ragazza si dimostra priva della grazia aristocratica che invece è prerogativa di Tancredi; senza dubbio, un ruolo fondamentale nella scelta di Tancredi è stato giocato anche dal consistente patrimonio di Sedàra, indispensabile alla realizzazione delle ambizioni politiche (Tancredi ha partecipato ai moti garibaldini del 1860-1861) del giovane.

Anche Angelica, dal canto suo, è incantata dalla bellezza e dal carisma di Tancredi, ma ancor più dal suo titolo nobiliare, che costituisce la garanzia di una buona collocazione nell'alta società. Il matrimonio è benedetto dal Principe Fabrizio che, insensibile alla segreta sofferenza della figlia Concetta, per la quale Tancredi coltiverà sempre una speciale ma sottaciuta tenerezza, intuisce acutamente e approva il raffinato gioco di attrazione e ancor più di calcoli di interesse su cui si basa l'unione.

Le attività politiche e la morte modifica

«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.»

Nel periodo successivo ai moti garibaldini, Tancredi viene nominato senatore del Regno d'Italia, e la sua attività politica spesso gli impedisce di portare a compimento progetti per la vita privata. Intanto, però, il matrimonio con Angelica, dopo l'iniziale passione, inizia a crollare: la donna, sfruttando i frequenti periodi di assenza del marito, inizia a tradirlo con altri uomini: dal contesto del libro, il lettore può facilmente intuire che Tancredi sa e vorrebbe capire, ma non se la sente di affrontare chiaramente la moglie.

Tancredi è presente alla morte del Principe nel 1883, con le sue lacrime forse sincere, ma è destinato a morire prima della consorte, che invece invecchierà coltivando una 'tagliente' amicizia proprio con Concetta, mai sposatasi; ma soprattutto la figura di Tancredi Falconeri è destinata a rimanere sempre viva, se non nel cuore, almeno nei ricordi di quest'ultima, e, innegabilmente, anche del rapito lettore.

Caratterizzazione del personaggio modifica

Per l'azione del matrimonio del giovane, inizia a stagliarsi sempre più precisamente nella mente del Principe (e del lettore) quello che Tancredi Falconeri è veramente: una persona certo affascinante, capace di rapire il cuore di chiunque, (forse) anche buona e per di più veramente aristocratica; ma di certo anche calcolatrice, ambiziosa, furba, non sempre candida. D'altro canto il Principe non se la sente di criticare il ritratto cinico e realistico di Tancredi e degli altri personaggi, magistralmente orchestrati da Tomasi di Lampedusa, in cui nessuno è veramente buono e ognuno conduce la sua parte di vita sostanzialmente falsa e inutile, perché sente di appartenere anche lui, almeno in parte, alla natura oscura di quel genere umano a cui appartiene Tancredi.

Note modifica

  1. ^ Il Gattopardo in "Enciclopedia del Cinema", su treccani.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.

Collegamenti esterni modifica