Teodoro Cottrau

compositore italiano

«Può forse dirsi l'iniziatore del nuovo stile della canzone napoletana affermatosi tra il XIX e XX sec.»

Teodoro Cottrau (Napoli, 7 dicembre 1827Napoli, 30 marzo 1879) è stato un compositore italiano, noto per aver scritto la musica della celebre canzone napoletana Santa Lucia.

Biografia modifica

Figlio del compositore ed editore Guglielmo Cottrau (17971847)[2] e della moglie Giovanna[3] (a sua volta figlia di Domenico Cirillo[4]), rinunciò a studiare a Parigi, nonostante avesse vinto una borsa di studio a causa della volontà del padre che iniziò il figlio alla musica, allo studio del pianoforte ed alla composizione.[5] Successivamente Cottrau si laureò in legge[6] e divenne, oltre che un noto compositore, anche un poeta, un letterato[5] e un politico attivo: di lui Harold Acton scrive

«il cui negozio di musica sito a breve distanza dal palazzo reale era un rinomato centro di propaganda sovversiva, non fu mai disturbato dalla polizia perché lo si sapeva amico di Brenier.»

Continuò il lavoro del padre nell'azienda del defunto Bernardo Girard, che divenne con lui Stabilimento Musicale Partenopeo T. Cottrau, in attività sino alla fine del XIX secolo[7]

Cottrau compose la musica della canzone Santa Lucia, il cui testo inizialmente era stato scritto in napoletano dal barone Michele Zezza con il titolo Lo varcaiuolo de Santa Lucia[8]; dopodiché il poeta e giornalista Enrico Cossovich (18221911) scrisse, in accordo con Cottrau, un altro testo in lingua italiana, e in questa versione il brano ebbe un successo mondiale,[9]; questo fatto creò una disputa fra i due autori del testo.[5] Un'altra sua canzone che riscosse successo fu L'addio a Napoli, composta nel 1869, interpretata tra gli altri da Beniamino Gigli, Enrico Caruso e Mario Del Monaco[8].

Collaborò al L'Indipendente, il giornale di Alexandre Dumas padre[10] e stampò Relazione del primo viaggio alla luna fatto da una donna nell'anno di grazia 2057, di Ernesto Capocci Belmonte[11].

Appartenente alla dinastia dei Cottrau, fu il nonno materno di Teodoro Capocci[12].

Note modifica

  1. ^ Enciclopedia della musica Garzanti, Garzanti, 1976, p. 144
  2. ^ Cottrau, Guillaume treccani.it
  3. ^ Pasquale Scialò e Francesca Seller, op. cit., p. 71]
  4. ^ Passatempi musicali / Guglielmo Cottrau bnnonline.it
  5. ^ a b c Paolo Ruggeri, p. 12.
  6. ^ Raffaele Cossentino, op.cit.
  7. ^ Grande Enciclopedia della Musica Classica, Armando Curcio Editore, p. 284
  8. ^ a b Raffaele Cossentino, op.cit.
  9. ^ Paolo Ruggeri, p. 21.
  10. ^ Raffaele Cossentino, op.cit.
  11. ^ Ernesto Capocci: un caposcuola a tutto tondo, in M. Capaccioli - G. Longo - E. Olostro Cirella, L'astronomia a Napoli dal Settecento ai giorni nostri. Storia di un'altra occasione perduta, Napoli, Guida, 1999, p. 152
  12. ^ Sergio Lambiase, Adriana, cuore di luce, Capitolo Adriana "cuore di luce", Giunti Editore

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN64196867 · ISNI (EN0000 0001 0909 4945 · SBN CFIV121343 · CERL cnp01228829 · Europeana agent/base/139646 · LCCN (ENno96001843 · GND (DE135442281 · BNE (ESXX1458840 (data) · BNF (FRcb139488739 (data) · J9U (ENHE987007344396305171 · WorldCat Identities (ENlccn-no96001843
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie