Tesem

razza di cane
Tesem
Nome originale Tsm
Tipo levriero
Origine Antico Egitto
Razze canine

Tesem ( = tsm) è una razza canina del tipo levriero in uso nell'Antico Egitto. Il nome significava, genericamente, "cane da caccia". Le raffigurazioni dell'epoca, ce lo presentano come un cane slanciato, magro, con coda arricciata verso il dorso ed orecchie lunghe, appuntite e diritte. Non si trattava dell'unico cane del tipo levriero in uso agli egizi, dato che non mancano anche raffigurazioni di levrieri del tipo Saluki[2] che, ed a partire dalla XVIII dinastia, monopolizzano l'iconografia a discapito del Tesem[3].

Raffigurazione di un Tesem dalla tomba di Antef II - ca. 2065 a.C.
Es. delle tre razze canine raffigurate nei monumenti egizi: 1. molossoide, 2. cane pariah, 3. levriero.
Cane di razza Basenji, probabile discendente moderno del Tesem egiziano[1].

Due razze canine moderne, il Pharaon Hound[4] ed il Cirneco dell'Etna[5] sarebbero, secondo alcuni cinologi dei discendenti moderni del Tesem, ma è semplicemente più probabile che si tratti di razze morfologicamente simili a quella estinta per una mera casualità. Ancora da approfondire è invece la possibile continuità genetica tra l'antico Tesem egiziano ed il Basenji, razza semi-selvatica diffusa in Africa Centrale[1].

Storia modifica

 
Statuetta del Dio Anubi, tra il 722 e il 332 a.C. Museo Egizio, Torino.

L'iconografia monumentale egizia raffigura tre tipologie di cani: il molossoide, il levriero ed il cane pariah[6]. Gli studiosi declinano poi il "levriero egiziano" in due distinte tipologie[3]: il Tesem, più antico, ed il Saluki[7].

Si suppone che il Tesem sia stato selezionato a partire dai cani pariah[8] nel Sud dell'Antico Egitto, tra la Nubia ed il Punt[9][10], nel cosiddetto Periodo Predinastico: una raffigurazione del Tesem, databile al 3000 a.C. figura infatti a Naqada[11]. Il Tesem comparve tra i soggetti raffigurati nella tomba di Cheope[12] (regno 2609–2584 a.C.)[13]: il cane (anche noto come il "Cane di Cheope" agli egittologi), nello specifico, viene raffigurato con tanto di specifica del suo nome, "Akbaru", e raffigurato con un collare[12]. Le raffigurazioni del Tesem proseguono per tutto il Medio Regno (2055-1555 a.C.) ma a partire dal Nuovo Regno vengono sostituiti dai Saluki ad orecchie pendenti e coda non arricciata[8].

Aspetto modifica

Le caratteristiche morfologiche principali del Tesem erano la coda arricciata sul dorso[14] e le lunghe orecchie diritte e appuntite[9]. Le raffigurazioni pittoriche egizie ce li presentano come di pelliccia giallognola e di taglia superiore a quella dei cani pariah. Le proporzioni corporee sono simili a quelle dei levrieri ma non così ben definite: nell'insieme il Tesem rassomiglia più ad un terrier snello che non ad un vero e proprio levriero[15].

Note modifica

  1. ^ a b Guy Dollman, The Basenji Dog, in Journal of the Royal African Society, vol. 36, n. 143, 1937, pp. 148–149.
  2. ^ Thomas T. Allsen, The Royal Hunt in Eurasian History, University of Pennsylvania Press, 2006, ISBN 978-0-8122-3926-3.
  3. ^ a b Goldwasser O (2002), Prophets, Lovers and Giraffes, Harrassowitz Verlag, ISBN 978-3-447-04590-2, p. 106.
  4. ^ Petr Fismol, Pharaoh hound - el Negma kennel, su elnegma.com. URL consultato il 24 ottobre 2012.
  5. ^ Vincenzo Mormino, The Sicilian Hound, in Best of Sicily Magazine. URL consultato l'11 febbraio 2011.
  6. ^ The manners and customs of the ancient Egyptians, su archive.org. URL consultato il 24 ottobre 2012.
  7. ^ Life in ancient Egypt, su archive.org. URL consultato il 24 ottobre 2012.
  8. ^ a b Goldwasser, Op. Cit., p. 93
  9. ^ a b The Origins and Development of African Livestock: Archaeology, Genetics, Linguistics and Ethnography, Blench, Roger; MacDonald, Kevin, Routledge, 1999, p. 317, ISBN 978-1-84142-018-9.
  10. ^ Simson Najovits, Egypt, the Trunk of the Tree, Algora Publishing, 2004, p. 258, ISBN 978-0-87586-256-9.
  11. ^ Kathryn A. Bard, Encyclopedia of the Archaeology of Ancient Egypt, Routledge, 1999, p. 359, ISBN 978-0-415-18589-9.
  12. ^ a b Juliette Cunliffe, The Encyclopedia of Dog Breeds, Bath, Paragon, 1999, p. 70, ISBN 0-7525-8018-3.
  13. ^ William J. Hamblin, Warfare in the Ancient Near East to 1600 BC, Routledge, 2006, p. 331, ISBN 978-0-415-25589-9.
  14. ^ Edouard Naville, The Cemeteries of Abydos. Part 1. 1909-1910, London, Egypt Exploration Fund, 1914, p. 40.
  15. ^ R. Lydekker, Wild Life of the World, III, London, Frederick Warne and Co, 1916, p. 19.

Bibliografia modifica

  • Brixhe J (1996), Lévriers, chiens de chasse, de travail et de compagnie dans l'Egypte ancienne, Università di Liegi.
  • Duggan BP (2009), Saluki : The Desert Hound and the English Travelers Who Brought It to the West, McFarland & Co Inc., ISBN 978-0-7864-3407-7.
  • Goldwasser O (2002), Prophets, Lovers and Giraffes, Harrassowitz Verlag, ISBN 978-3-447-04590-2.

Voci correlate modifica

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