The Rugby Championship

Competizione internazionale di rugby a 15 dell'Emisfero Sud

Il Rugby Championship (in inglese The Rugby Championship) è un torneo internazionale di rugby a 15 che si disputa su base annuale nell'Emisfero Sud tra le nazionali di Argentina, Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica. Nato come Tri Nations e noto con tale denominazione fino al 2011 quando si teneva tra le citate squadre meno l'Argentina[1], è l'omologo del più anziano Sei Nazioni che si tiene nell'Emisfero Nord.

The Rugby Championship
Altri nomiTri Nations
Sport Rugby a 15
Tiposquadre nazionali
OrganizzatoreSANZAAR
TitoloCampione del Super Rugby
Cadenzaannuale
Aperturaagosto
Chiusuraottobre
Partecipanti4
Formulagirone unico
Storia
Fondazione1996
Numero edizioni27 al 2022
DetentoreNuova Zelanda Nuova Zelanda
Record vittorieNuova Zelanda Nuova Zelanda (19)
Ultima edizione2022
Prossima edizione2023

Si disputa con la formula a girone unico d'andata e ritorno, per un totale di 12 incontri totali (6 per squadra); in casi eccezionali, come per esempio l'anno di disputa della Coppa del Mondo, il torneo può tenersi dimezzato con gare di sola andata.

FormulaModifica

Negli anni dispari, il torneo inizia in Sudafrica, con la formazione di casa che ospita l'Australia. La settimana successiva, il Sud Africa ospita la Nuova Zelanda. Il Tri Nations si sposta poi in Australia per due settimane. Il primo match è anche quello d'apertura della Bledisloe Cup, tra Australia e Nuova Zelanda, con la gara tra Australia e Sud Africa la settimana seguente. Alla fine, il Tri Nations attraversa il mare della Tasmania per approdare in Nuova Zelanda, che affronta il Sud Africa come prima rivale. La serie si conclude con lo scontro tra Nuova Zelanda ed Australia, che si giocano anche la Bledisloe Cup.

Negli anni pari, l'ordine tenuto è l'inverso; questo significa che il primo match del Tri Nations coincide con quello della Bledisloe Cup.

I match si tengono generalmente in luglio ed agosto, dopo il termine del torneo Super 15, che comprende formazioni di club dalle stesse nazioni del Tri Nations.

Nel 2006 si è introdotta una formula che prevede 9 incontri invece di 6 (ogni squadra incontra le altre 3 volte anziché due). Tale formula, che pure non ha riscosso il gradimento sperato, poiché a metà torneo era ormai scontato il successo della Nuova Zelanda, è stata mantenuta per gli anni successivi ad eccezione del 2007 (torneo di 6 partite, anticipato a giugno-luglio per gli impegni di preparazione alla Coppa del Mondo) e del 2011, questa volta disputato tra luglio-agosto, tornando così ad un calendario più simile a quello delle prime edizioni.

Dal 2012, con l'ingresso della nazionale argentina, è previsto il ritorno ad un torneo di sei week-end, con ovviamente due match per turno.

EspansioneModifica

Sia l'Argentina che l'IRB hanno più volte richiesto l'espansione del torneo con l'ammissione della squadra sudamericana. Tale ammissione ha avuto effetto dal 2012.[1][2] Per prepararsi all'esordio e per far crescere il livello tecnico dei giocatori argentini, anche di quelli non impegnati con i club Europei, nel 2010 e nel 2011 una selezione di giocatori argentini denominata "Pampas XV" e formata da giocatori senza esperienze di club all'estero, ha partecipato alla Vodacom Cup, torneo di inizio stagione per le provincie sudafricane, cogliendo un imprevisto successo nella seconda partecipazione.

Assegnazione dei puntiModifica

Il vincitore viene determinato da un punteggio assegnato nei vari incontri:

  • 4 punti per la vittoria
  • 2 punti per il pareggio
  • 0 punti per la sconfitta

Dei "punti bonus" possono essere guadagnati in ogni partita, e spesso risultano determinanti per la vittoria finale di un team. Possono essere guadagnati in diversi modi:

  • Segnando almeno tre mete in più dell'avversario.
  • Perdendo di sette punti o meno.

Il team vincente può guadagnare 4 o 5 punti, se ha segnato o meno 4 mete. Il team perdente tra 0 e 2.

Alla fine del torneo la nazionale con il maggior numero di punti risulta vincitrice.

Albo d'oro della competizioneModifica

Tri NationsModifica

Anno Vincitore 2º classificato 3º classificato
1996   Nuova Zelanda   Sudafrica   Australia
1997   Nuova Zelanda   Sudafrica   Australia
1998   Sudafrica   Australia   Nuova Zelanda
1999   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica
2000   Australia   Nuova Zelanda   Sudafrica
2001   Australia   Nuova Zelanda   Sudafrica
2002   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica
2003   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica
2004   Sudafrica   Australia   Nuova Zelanda
2005   Nuova Zelanda   Sudafrica   Australia
2006   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica
2007   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica
2008   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica
2009   Sudafrica   Nuova Zelanda   Australia
2010   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica
2011   Australia   Nuova Zelanda   Sudafrica
2020   Nuova Zelanda   Argentina   Australia

Nota: nel 2020, a causa della situazione creatasi in seguito alla pandemia di COVID-19, hanno partecipato al torneo solo le squadre nazionali di Argentina, Australia e Nuova Zelanda.

The Rugby ChampionshipModifica

Anno Vincitore 2º classificato 3º classificato 4º classificato
2012   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica   Argentina
2013   Nuova Zelanda   Sudafrica   Australia   Argentina
2014   Nuova Zelanda   Sudafrica   Australia   Argentina
2015   Australia   Nuova Zelanda   Argentina   Sudafrica
2016   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica   Argentina
2017   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica   Argentina
2018   Nuova Zelanda   Sudafrica   Australia   Argentina
2019   Sudafrica   Australia   Nuova Zelanda   Argentina
2021   Nuova Zelanda   Australia   Sudafrica   Argentina
2022

MedagliereModifica

Squadra Campione 2º posto 3º posto 4º posto
  Nuova Zelanda 18 5 3 0
  Australia 4 14 8 0
  Sudafrica 4 6 14 1
  Argentina 0 0 1 8

NoteModifica

  1. ^ a b (EN) "The Rugby Championship" to replace Tri Nations, in rugby.com.au, 8 novembre 2011. URL consultato il 18 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
  2. ^ (EN) Rugby: IRB clears way for Argentina to join Tri-Nations, su nzherald.co.nz, The New Zealand Herald, 13 maggio 2010. URL consultato il 23 agosto 2011.

Altri progettiModifica

Collegamenti esterniModifica

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