The Vad Vuc

gruppo musicale svizzero

The Vad Vuc è un gruppo musicale svizzero formatosi a Coldrerio nel 2000.

The Vad Vuc
Paese d'origineBandiera della Svizzera Svizzera
GenereFolk punk
Folk rock
Celtic rock
Musica d'autore
Periodo di attività musicale2000 – in attività
EtichettaIndipendente
Album pubblicati10
Studio7
Live3
Sito ufficiale

Storia del gruppo modifica

Gli esordi modifica

Nati nel dicembre del 2000, il primo concerto dei The Vad Vuc ha visto sul palco Cerno, Büti, Q e Miske, e ha avuto luogo a Lugano nel febbraio del 2001.[1] Appaiono subito chiari i rimandi alla musica irlandese, mentre in seguito si è registrato un approccio marcatamente cantautorale.[2] Agli inizi della loro carriera sono stati vincitori dei concorsi Musica Oltre (2002), Palco ai Giovani (2003) e sono stati premiati con il Kleiner Prix Walo[3] come best newcomer band svizzera (2003).

Anni 2000 modifica

Dopo essersi fatti notare fra i movimenti dell'underground musicale regionale i The Vad Vuc hanno conquistato, anno dopo anno, la notorietà nazionale[4]. Fra il 2004 e il 2009 la band ha pubblicato tre album: Il monastero dei folli (2004)[5] sotto l'etichetta svizzero romanda Disques Office, Trans Roonkaya Express (2006)[6], e La parata dei secondi (2009)[7] sotto l'etichetta italiana Sciopero Records della band Yo Yo Mundi. Quest'ultimo disco, che vede la collaborazione di ospiti internazionali quali l'irlandese Steve Wickham dei The Waterboys, Marino Severini dei The Gang, GnuQuartet e Yo Yo Mundi, ha ricevuto ottime recensioni[8] ed è stato nella top ten delle classifiche svizzere, rendendoli un gruppo folk-rock apprezzato anche fuori dai confini nazionali, come l'Italia[9] e la Germania[10]. In questi anni i The Vad Vuc hanno condiviso il palco con Frankie hi-nrg mc, Davide Van de Sfroos, Misfits, No Use for a Name, più volte con gli SKA-P, con Massimo Bubola, Gotthard, e molti altri[11].

Da segnalare inoltre molte collaborazioni con diversi gruppi e enti[12], così come la loro presenza su diverse compilation. Ad inizio 2008 sono stati contattati dall'ex-manager dei Linkin Park per essere inseriti sulla compilation BandPromote 44, disco uscito e distribuito negli USA[13].

Anni 2010 modifica

Nel febbraio 2012 i The Vad Vuc hanno suonato al Forum d'Assago a Milano[14] in apertura del concerto di Davide Van De Sfroos. In seguito la band ha attraversato un periodo di cambiamento, durante il quale quattro elementi hanno lasciato la formazione: nel corso del 2012 è toccato a Sebalter e Q, seguiti ad inizio 2014 da Büti[15] e poco dopo da Miske. Grazie all'esperienza maturata in 10 anni di attività con la band ticinese, Sebalter ha intrapreso una carriera solista e ha difeso i colori della Svizzera all'Eurovision Song Contest 2014[16]. In quel periodo i The Vad Vuc hanno realizzato due pubblicazioni: la prima è l'album di inediti Hai in mente un Koala? (2013) sotto l'etichetta E28[17] che vede la collaborazione di artisti importanti quali il canadese Finny McConnell dei The Mahones, l'irlandese Sharon Shannon, Simone Cristicchi e il francese Stefane Mellino de Les Négresses Vertes[18], mentre la seconda è il cofanetto contenente un album live ed alcuni inediti dal titolo Cocktail e Fantasmi (2014)[19].

A partire dalla seconda metà del 2014 i The Vad Vuc hanno ritrovato una formazione stabile, grazie all'innesto di quattro nuovi elementi. Da segnalare, durante l'estate di quell'anno, il concerto al Carroponte di Sesto San Giovanni[20] in apertura dei Gogol Bordello. Il primo album pubblicato con la nuova formazione è stato Disco Orario (2017) che ha segnato per la prima volta l’entrata dei The Vad Vuc nella hit parade svizzera alla posizione n. 37 dei dischi più venduti[21]. Molti gli ospiti sull’album fra i quali spiccano i Modena City Ramblers e gli irlandesi The Dublin Legends (formerly The Dubliners)[22]. Disco Orario è stato recensito con entusiasmo da Mario Luzzatto Fegiz sul Corriere della Sera[23][24]. L'album seguente è stato Vadavialcovid (2020), un disco di inediti "homemade" registrato da ogni singolo componente della band a casa propria mediante apparecchiature di fortuna durante il lockdown di marzo-giugno 2020 dovuto alla pandemia da Covid-19[25]. L'album ha ricevuto ottime recensioni sia in Svizzera[25] che in Italia[26][27]. Tutto l'utile generato dalla vendita delle copie fisiche dell'album è stato devoluto dalla band a sostegno della Federazione Cantonale Ticinese Servizi Autoambulanze[28]. Il 25 e 26 settembre 2020 i The Vad Vuc hanno festeggiato i loro primi 20 anni di carriera con due concerti-evento al Teatro Sociale di Bellinzona. In quell'occasione sono stati radunati sul palco tutti gli ex-membri della band[29].

Da segnalare inoltre che nel corso del 2019 il fonico della band, Simone "Savo" Savogin, ha partecipato alla nona edizione di Italia's Got Talent classificandosi al 4. posto finale.[30]

Anni 2020 modifica

Il 28 aprile 2021 presso il Centro Media di Palazzo Federale a Berna, i The Vad Vuc hanno partecipato agli Swiss Press Awards, i massimi riconoscimenti nazionali in ambito giornalistico, con la canzone “Neri o bianchi che siano” quale Swiss Press Song 2021[31]. Nel novembre dello stesso anno la band ha pubblicato The Vad Vuc 2000-2020 (2021)[32], doppio album live contenente le registrazioni dei due concerti-evento dell'anno prima al Teatro Sociale di Bellinzona. In concomitanza con l'uscita del doppio album la RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana ha reso omaggio ai 20 anni di carriera della band con una serata all'Auditorio Stelio Molo di Lugano trasmessa in diretta radiofonica su RSI Rete Tre e in video streaming sui portali dell'emittente.[33] L’11 novembre 2022 i The Vad Vuc pubblicano Album Postumo • Breve antologia di ordinarie violenze quotidiane, disco prodotto da Taketo Gohara e Davide “Billa” Brambilla[34]. Ospiti speciali sull’album: Enrico Ruggeri, Giorgio Gaber (postumo), Davide Van De Sfroos, Banda Osiris e gli Gnu Quartet.

Canzoni modifica

  • Fisherman's Blues (2006) è un brano dei The Waterboys ed è stato tradotto dall'inglese al dialetto ticinese.
  • Caro dottore (2009), scritta da Cerno dopo un intervento al cuore[35] è stata lodata da più parti. Fra gli altri, Davide Van De Sfroos l'ha descritta come un atto di coraggio che l'ha colpito in maniera quadrilaterale, una canzone ispiratrice che gli ha permesso di scrivere canzoni più intime anche su di sé[36] e ha affermato: "Caro dottore è la canzone che tutti vorrebbero aver scritto come testo ma che nessuno vorrebbe aver scritto ... è una canzone fondamentale"[37]. Caro dottore è stata inserita all'interno del manuale linguistico Capito?,[38] manuale svizzero che intende sviluppare la capacità di comprendere l'italiano e che permette un primo approccio alla lingua e alla cultura dei territori italofoni.[39]
  • Un aviatore irlandese prevede la sua morte (2009), poesia di William Butler Yeats, è stata tradotta dall'inglese in dialetto ticinese.
  • La costellazione di Boote (2009) è stata ispirata da una poesia di Gianni Rodari e da L'avvelenata di Francesco Guccini.
  • Tyndall Effect (2009) prende spunto dagli studi di John Tyndall sulla rifrazione della luce che portano all'Effetto Tyndall.[40]
  • Una cover de Il muro (2009) è stata realizzata dai The Flag.[41]
  • La canzone La grazia di un fiore (2009) è stata inserita dalla Brigata Lolli tra le 20 canzoni italiane più belle del 2010.[42]
  • Dumà 'n ciau (2013) parla in prima persona dell'attentato di Marrakech del 2011, nel quale persero la vita tre giovani ragazzi svizzeri[43].
  • Il brano Cocktail e fantasmi (2014) ha fatto la sua entrata in 48ª posizione nella classifica TOP 50 dei pezzi più passati sulle radio italiane[44] ed ha raggiunto la terza posizione fra le produzioni indipendenti più trasmesse in Italia restando in classifica per più di tre mesi.[45]
  • Finnegan's Wake (2017) è un brano tradizionale irlandese ed è stato tradotto dall'inglese al dialetto ticinese.
  • Thousands are sailing (2017) è un brano dei The Pogues ed è stato tradotto dall'inglese al dialetto ticinese (dai The Vad Vuc) e modenese (dai Modena City Ramblers)[46].
  • In A volte capita (2018) Cerno racconta le traversie che, dalla mattina del 25 novembre 2017, hanno obbligato la band a doversi fermare per circa un anno a causa di motivi legati alla sua salute.[47]
  • Bud & Terence (2020) è dedicata alla coppia Bud Spencer e Terence Hill, e viene omaggiato l'attore Salvatore Borgese spesso presente nei loro film.[48]
  • La canzone Neri o bianchi che siano (2021) è stata scelta quale Swiss Press Song per gli Swiss Press Awards 2021, i massimi riconoscimenti svizzeri per il giornalismo[49]. Il brano è ispirato all’omonima poesia di Ernesto Brega, e tratta le contraddizioni sociali e comunicative che contraddistinguono il nostro tempo.

Formazione modifica

Formazione attuale e crew modifica

Ex componenti modifica

Discografia modifica

Album in studio modifica

Album dal vivo modifica

  • 2005 - Live in Cevio (RSI)[53]
  • 2014 - Cocktail & fantasmi- Live[54] (E28/RSI)
  • 2021 - The Vad Vuc 2000-2020[55] (TVV/RSI)

EP modifica

  • 2003 - Murrayfield Pub (TVV)
  • 2007 - The Vad Vuc & Little Orchestra (TVV)

Singoli modifica

  • 2015 - E alura Buon Natal (E28)
  • 2017 - Fruntiera (TVV)
  • 2018 - A volte capita (TVV)
  • 2019 - Via da Chiasso (TVV)
  • 2021 - Neri o bianchi che siano (TVV)

Colonne sonore modifica

Premi e riconoscimenti modifica

  • Vincitori Festival per band emergenti (Corteglia, 2002)
  • Vincitori Musica Oltre (Locarno, 2002)
  • Vincitori a Palco ai Giovani (Lugano, 2003)
  • Vincitori Kleiner Prix Walo (Luzern, 2003)
  • Votati dai lettori del Corriere del Ticino (2006):[58]
    • Miglior concerto dell'anno di una band ticinese
    • Secondo miglior concerto dell'anno in Ticino dopo i Depeche Mode
    • Trans Roonkaya Express miglior CD dell'anno, e miglior CD di una band ticinese
  • Votati dai lettori del Corriere del Ticino (2013):[59]
    • Miglior CD dell'anno di una band ticinese
  • Swiss Press Awards (Bern, 2021)
    • Neri o bianchi che siano, Swiss Press Song 2021[49]

Note modifica

  1. ^ Corriere del Ticino, 15.2.2001, p.44.
  2. ^ Nadirpress.net Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
  3. ^ news.ch - Kleiner Prix Walo in fünf Sparten vergeben - Bühne, Kultur, su news.ch. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato il 14 luglio 2014).
  4. ^ "The Vad Vuc" Da Palco ai Giovani ai palchi di tutta Europa, su www3.ti.ch. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato il 14 luglio 2014).
  5. ^ FN - Catalogo, Dettaglio, su fonoteca.ch. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  6. ^ FN - Catalogo, Dettaglio, su fonoteca.ch. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  7. ^ FN - Catalogo, Dettaglio, su fonoteca.ch. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  8. ^ Recensione Bielle.org, su bielle.org. URL consultato il 10 giugno 2014 (archiviato il 23 settembre 2015).
  9. ^ La provincia, su laprovinciadicomo.it. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato il 14 luglio 2014).
  10. ^ Celtic Rock Deutschland, su archiv.celtic-rock.de. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2014).
  11. ^ Archivio Tour Archiviato il 19 maggio 2014 in Internet Archive.
  12. ^ Collaborazioni, su vadvuc.ch. URL consultato il 10 giugno 2014 (archiviato il 19 maggio 2014).
  13. ^ Compilation, su vadvuc.ch. URL consultato il 14 giugno 2014 (archiviato il 19 maggio 2014).
  14. ^ DVDS "Porto i Vad Vuc al Forum d'Assago" e Sito ufficiale Davide Van de Sfroos Archiviato il 14 luglio 2014 in Internet Archive.
  15. ^ (IT) I Vad Vuc perdono un altro componente, su cdt.ch, 21 giugno 2014. URL consultato il 13 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2022).
  16. ^ Sebalter la mia carriera solista parte dall'Eurovision Archiviato il 14 luglio 2014 in Internet Archive. in eurofestivalnews.com
  17. ^ Band E28, su funpromotion.com. URL consultato il 14 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  18. ^ Il mondo surreale dei The Vad Vuc, su tio.ch. URL consultato il 10 giugno 2014 (archiviato il 14 luglio 2014).
  19. ^ FN - Catalogo, Dettaglio, su fonoteca.ch. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  20. ^ Liveclub.it. URL consultato il 14 giugno 2014 (archiviato il 14 luglio 2014).
  21. ^ The Vad Vuc - Disco Orario. URL consultato il 16 aprile 2023.
  22. ^ Un’ora di sosta con i Vad Vuc, su bibazz.it. URL consultato il 1º luglio 2018 (archiviato il 1º luglio 2018).
  23. ^ Mario Luzzatto Fegiz. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  24. ^ PressReader.com - Giornali da tutto il mondo, su pressreader.com. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  25. ^ a b The Vad Vuc: 'Vadavialcovid', e già il titolo è un capolavoro, su laRegione, 7 novembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  26. ^ Manuele Angelini, The Vad Vuc, Vadavialcovid, su mescalina.it. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  27. ^ The Vad Vuc - La Provincia, 07.11.2020 | Facebook, su facebook.com. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  28. ^ The Vad Vuc, obiettivo raggiunto, su Ticinonline, 24 dicembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  29. ^ "I Primi 20 anni" dei Vad Vuc al Teatro Sociale, su Ticinonline, 25 settembre 2020. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  30. ^ L'orrore della guerra secondo Simone Savogin. URL consultato il 17 gennaio 2022.
  31. ^ The Vad Vuc: ‘Neri o bianchi che siano’ è 'Swiss Press Song', su laRegione, 28 aprile 2021. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  32. ^ Vent’anni di Vad Vuc, tutto in una notte (anzi due), su laRegione, 23 novembre 2021. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  33. ^ MusicaViva - The Vad Vuc - Play RSI. URL consultato il 17 gennaio 2022.
  34. ^ Goliardia d’autore, su Corriere del Ticino, 11 novembre 2022. URL consultato il 26 marzo 2023.
  35. ^ Dedica firmata nel libretto in La parata dei secondi, su bielle.org. URL consultato il 10 giugno 2014 (archiviato il 23 settembre 2015).
  36. ^ Davide Van de Sfroos parla di Caro dottore
  37. ^ RSI, Rete Uno, Il cacciatore di dischi, puntata I, min. 16:10[collegamento interrotto]
  38. ^ Centro scientifico competenze plurilinguismo (PDF), su www4.ti.ch. URL consultato il 14 giugno 2014 (archiviato il 14 luglio 2014).
  39. ^ Osservatorio linguistico della Svizzera italiana, su www4.ti.ch. URL consultato il 14 giugno 2014 (archiviato il 12 aprile 2014).
  40. ^ Martelive.it. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  41. ^ Flagblues.com (PDF). URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato il 14 luglio 2014).
  42. ^ Newspettacolo.com. URL consultato il 14 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  43. ^ A dieci anni dall'attentato Morena Pedruzzi rompe il silenzio, su SWI swissinfo.ch. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  44. ^ Italian Chart 14.11-20.11.14, su vadvuc.ch (archiviato il 2 aprile 2015).
  45. ^ Radio Airplay Italia, classifica delle produzioni indipendenti, su m.facebook.com.
  46. ^ THOUSANDS ARE SAILING • THE VAD VUC & MODENA CITY RAMBLERS. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  47. ^ (IT) I Vad Vuc tornano con «A volte capita», su cdt.ch, 10 dicembre 2018. URL consultato il 13 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2022).
  48. ^ THE VAD VUC • BUD & TERENCE (OFFICIAL). URL consultato il 13 gennaio 2022.
  49. ^ a b SWISS PRESS AWARD, su swisspressaward.ch. URL consultato il 5 maggio 2021.
  50. ^ Catalogo della Fonoteca Nazionale, su fonoteca.ch. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato il 14 luglio 2014).
  51. ^ Catalogo della Fonoteca Nazionale, su fonoteca.ch. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato il 24 settembre 2015).
  52. ^ Produzioni e edizioni Event8, su funpromotion.com. URL consultato il 14 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  53. ^ L'intero concerto è stato trasmesso in diretta televisiva svizzera per la Festa Nazionale dell'1.8.2004, su antiwarsongs.org. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato il 19 agosto 2014).
  54. ^ Fonoteca nazionale svizzera, FN - Catalogo, Dettaglio, su fonoteca.ch. URL consultato il 13 aprile 2017 (archiviato il 14 aprile 2017).
  55. ^ (IT) The Vad Vuc: «Il dialetto e l’italiano fanno parte del nostro DNA», su cdt.ch, 25 dicembre 2021. URL consultato il 10 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2022).
  56. ^ Repubblica.it La Palmira ul film, su trovacinema.repubblica.it. URL consultato l'11 giugno 2014 (archiviato il 14 luglio 2014).
  57. ^ RSI.ch Frontaliers Disaster, su rsi.ch. URL consultato il 9 dicembre 2017 (archiviato il 9 dicembre 2017).
  58. ^ Corriere del Ticino, Extra 1.2007
  59. ^ Corriere del Ticino, Extra 1.2014

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