Thomas Arthur de Lally-Tollendal

militare francese

Conte Thomas-Arthur de Lally-Tollendal (Romans-sur-Isère, gennaio 1702Parigi, 9 maggio 1766) è stato un militare francese.

Lally alla battaglia di Pondicherry in un disegno di Paul Philipotteaux

Biografia modifica

Figlio di Sir Gerald Lally, un aristocratico giacobita irlandese proveniente da Tuam, presso Galway, che si era rifugiato in Francia dopo la Gloriosa Rivoluzione e aveva sposato una nobildonna del luogo ereditandone i titoli.

Thomas-Arthur entrò nell'esercito francese nel 1721 e dal 1734, divenuto colonnello, servì contro l'Austria a Dettingen (1743) e a Fontenoy (1745), dove si guadagnò il grado di brigadiere generale.

Sempre nel 1745 accompagnò il principe Carlo Edoardo Stuart in Scozia e fu suo aiutante di campo durante la battaglia di Falkirk.

Tornato in Francia, de Lally servì sotto Maurizio di Sassonia nei Paesi Bassi e catturò Maastricht nel 1748.

Nel 1752 venne reso membro dell'Ordine Cavalleresco di Malta con il grado di cavaliere e nel 1753 divenne anche corrispondente di numerose logge massoniche e cavaliere dell'Ordine di San Luigi.

Nel 1756 venne trasferito nelle Indie orientali francesi, dove assediò e catturò Pondicherry.

Durante l'assedio di Madras (1759) si arrese agli inglesi di Sir William Draper, ma riuscì a fuggire e difendere Pondicherry fino al 22 gennaio 1760, quando si arrese e fu catturato da Sir Eyre Coote.

Portato sotto stretta sorveglianza in Inghilterra, fu liberato sulla parola e si recò a Parigi per difendersi dalle accuse di tradimento e corruzione formulate nei suoi confronti. Rinchiuso alla Bastiglia (1762), non venne giudicato dal Consiglio di guerra, come chiedeva, ma dal Parlamento di Parigi che il 3 maggio 1766 lo condannò alla decapitazione. Fu condotto al supplizio, in piazza de la Grève, in una carrozza drappeggiata di nero e l'esecuzione, condotta dal boia Sanson e da suo figlio, fu uno spettacolo terrificante che indignò tutta l'Europa: il boia mancò il colpo, e furono necessari altri fendenti, con una scena da raccapriccio, per finire il condannato.

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