Thomas Gomez

attore statunitense

Tomas Gomez, nato Sabino Tomas Gomez (New York, 10 luglio 1905Santa Monica, 18 giugno 1971), è stato un attore statunitense.

Thomas Gomez nel film Giocatore d'azzardo (1954)

Nel 1948 ottenne una candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista per il film Fiesta e sangue (1947) di Robert Montgomery.

Biografia modifica

Nativo di Long Island (New York), nel 1923 il diciassettenne Thomas Gomez vinse una borsa di studio per entrare nella scuola di recitazione in cui insegnava il celebre interprete shakesperiano Walter Hampden[1]. Favorevolmente impressionato dal talento di Gomez, Hampden volle il giovane attore nella propria compagnia e lo fece debuttare l'anno seguente nel Cyrano de Bergerac[1]. Gomez trascorse sette anni con la compagnia teatrale di Hampden e i successivi sette anni lavorò con Alfred Lunt e Lynn Fontanne, la celebre coppia del teatro statunitense.

Dopo la lunga esperienza sul palcoscenico, l'attore fece il suo debutto sul grande schermo in Sherlock Holmes e la voce del terrore (1942)[1], una produzione della Universal Pictures in cui interpretò il ruolo di R.F. Meade, un agente nazista. Spesso impiegato in caratterizzazioni di personaggi sinistri, durante gli anni quaranta Gomez apparve nei più svariati generi cinematografici, dalle commedie Gianni e Pinotto detectives (1942) e Gianni e Pinotto in società (1944), agli esotici Le mille e una notte (1942) e Selvaggia bianca (1943), fino ai polizieschi La donna fantasma (1944) e La città proibita (1945), rispettivamente nei panni dell'ispettore Burgess e del capitano di polizia Dan Martin.

Fu nella seconda metà del decennio che Gomez affrontò i suoi ruoli più interessanti in pellicole di particolare pregio. Nel poliziesco A sangue freddo (1947) di Robert Rossen, l'attore interpretò Guido Marchettis che, con Johnny O'Clock (Dick Powell), gestisce un'equivoca casa da gioco, mentre nel noir Fiesta e sangue (1947), diretto e interpretato da Robert Montgomery, impersonò il giostraio Pancho, performance che gli fece ottenere una candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista nel 1948. Il soggetto del film venne successivamente ripreso per un episodio dello show televisivo Robert Montgomery Presents (1950), in cui Gomez riprese il medesimo personaggio.

Con Le forze del male (1948) di Abraham Polonsky, Gomez ebbe il ruolo di Leo Morse, titolare di una piccola ricevitoria illegale sulla Lower East Side, che dalla vita desidera semplicemente mantenere la propria indipendenza professionale, conquistando un certo benessere per sé e per la moglie e trattando con benevolenza gli impiegati che lavorano per la sua agenzia[2]. La fondamentale onestà di Leo Morse si scontra con la nevrotica ambizione del fratello minore Jack (John Garfield), un avvocato che tenta di persuadere Leo a piegarsi allo strapotere del sindacato che controlla i racket della città. Solo dopo il tragico assassinio di Leo da parte della malavita, Jack si redime e dichiara guerra al racket dando informazioni cruciali contro il sindacato[2].

Molti i personaggi di origine latina interpretati da Gomez, tra i quali Padre Bartolome Romero in Il capitano di Castiglia (1947), il dottor Estaban Chavez in Angelo in esilio (1948), Don Homero Calderon in Sombrero (1953), Don David ne Il grande matador (1955). Fu inoltre il sovrano di Marshovia nello sgargiante La vedova allegra (1952) con Lana Turner e il bieco Wang Khan ne Il conquistatore (1956), accanto a John Wayne e Susan Hayward.

Durante la sua carriera Gomez non abbandonò mai le scene teatrali ed apparve in numerose produzioni di successo a Broadway, tra le quali La gatta sul tetto che scotta (1955-1956), in cui interpretò il ruolo di Big Daddy, e Un uomo per tutte le stagioni, in scena dal novembre 1961 al giugno 1963, nel quale impersonò l'uomo politico inglese Thomas Cromwell. Vestì inoltre i panni del malefico Professor Moriarty, l'acerrimo nemico di Sherlock Holmes, in una rappresentazione del 1953 in cui il celebre investigatore venne interpretato da Basil Rathbone.

L'attore mise il proprio talento anche al servizio del piccolo schermo, dove iniziò ad apparire dalla prima metà degli anni cinquanta. Tra le molte serie da lui interpretate, sono da ricordare Ai confini della realtà (1959-1961), Dottor Kildare (1963), Il virginiano (1965), Vita da strega (1969) e Operazione ladro (1968-1969). Tuttavia continuò a fornire buone caratterizzazioni sul grande schermo, come in Trapezio (1956) di Carol Reed, nella commedia Ma non per me (1959), nel dramma Estate e fumo (1961), fino all'ultima apparizione sulle scene cinematografiche nell'avventuroso L'altra faccia del pianeta delle scimmie (1970), nel ruolo del prete.

Dopo aver girato un episodio della serie western Gunsmoke, Thomas Gomez morì a Santa Monica (California) il 18 giugno 1971, all'età di sessantacinque anni, a seguito delle gravi ferite riportate in un incidente stradale. È sepolto al Westwood Village Memorial Park Cemetery di Los Angeles.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatori italiani modifica

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Thomas Gomez è stato doppiato da:

  • Mario Besesti in Gianni e Pinotto detectives, Le mille e una notte, Singapore, Fiesta e sangue, Le forze del male, Le due suore, Le furie, Le avventure di Hajji Babà, Gli sciacalli
  • Luigi Pavese in Come divenni padre, Il bacio di mezzanotte, Il grande capitano, Ma non per me
  • Carlo Romano in La donna fantasma, L'avventuriero di Macao, Trapezio
  • Giorgio Capecchi in L'isola di corallo, Kim
  • Olinto Cristina in La vedova allegra, Sombrero
  • Gaetano Verna in La febbre dell'oro nero, Selvaggia bianca
  • Cesare Fantoni in Difendete la città
  • Gino Baghetti in Il conquistatore
  • Manlio Guardabassi in Sherlock Holmes e la voce del terrore (doppiaggio tardivo)
  • Angelo Nicotra in Lo schiavo della violenza (ridoppiaggio)
  • Pietro Ubaldi in Ai confini della realtà (doppiaggio tardivo ep.2x12)

Riconoscimenti modifica

Premi Oscar 1948 – Candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista per Fiesta e sangue

Note modifica

  1. ^ a b c Arthur F. McClure, Alfred E. Twomey e Ken Jones, More Character People, The Citadel Press, 1984, pag. 81
  2. ^ a b George Morris, John Garfield, Milano Libri Edizioni, 1979, pag. 118-119

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