Thutmosi III fu uno dei sovrani di maggior spicco della storia dell'Egitto; durante il suo lungo regno le tendenze imperialistiche, già presenti sotto i suoi predecessori, ebbero un notevole impulso.
Figlio di Thutmose II e della regina Iside, regnò per 53 anni ma solamente dopo la morte di Hatshepsut, matrigna reggente e coreggente, che resse il trono per 22 anni, poté governare effettivamente.
Per molti storici rimane un mistero il fatto che una personalità così forte come quella di Thutmosi III abbia potuto accettare, per un tempo così lungo, di essere posta in secondo piano da Hatsepshut. È possibile che una delle cause di ciò sia stato l'appoggio che la matrigna aveva da parte del potente clero tebano di Amon, ormai diventato il dio supremo dello stato.
Nel periodo di coreggenza con la matrigna Thutmose III si dedicò principalmente alle questioni militari gettando le basi delle operazioni che avrebbe poi condotto a termine negli anni seguenti.
La principale fonte che possediamo sulle imprese di Thutmose III sono i cosiddetti Annali riportati sulle pareti del deambulatorio che circonda il santuario di Amon a Karnak. Il testo, in parte mutilo, riporta le campagne militari del sovrano. Altre fonti d'informazione sono la Stele di Gebel Barkal, la stele di Armant e la stele poetica.
Le campagne nell'area siro-palestinese (quattordici riportate ma in realtà forse 17 o 18) erano dirette a ricondurre all'obbedienza egiziana i principati clienti del Vicino Oriente. Esse comportarono la conquista di Megiddo e la distruzione (più volte ripetuta) di Qaddesh sul fiume Oronte.
La campagna più complessa, ed anche quella meglio documentata dagli annali, fu l'ottava che vide l'esercito egizio attraversare l'Eufrate per scontrarsi con l'esercito dei Mitanni, un popolo di origine hurrita la cui potenza aveva preso il posto del regno degli Assiri.
Altre campagne furono dedicate a pacificare la regione ed a combattere i beduini della penisola del Sinai che rendevano poco sicure le piste carovaniere.
I territori dell'area siro-palestinese non furono inglobati direttamente sotto il controllo della corona egizia ma lasciati al governo di una massa di piccoli principi locali tributari dell'Egitto. Come assicurazione per garantirsi l'obbedienza dei sovrani ribelli, Thutmose adottò una pratica che sarà ripresa quindici secoli dopo dai Romani, sequestrare i figli dei principi per educarli all'egiziana e poi rispedirli quali fiduciari in patria.
Una delle principali scelte di Thutmose in politica interna fu quella di incrementare ulteriormente la potenza economica del clero di Amon a Karnak donando a questi, oltre che parte del bottino conquistato durante le campagne militari, anche tre province asiatiche. Tale scelta si doveva rivelare, a lungo andare, un grave errore politico, errore che fu alla base del crollo del Nuovo Regno.
Numerosi sono le testimonianze dell'attività edilizia di questo sovrano. Tra le costruzioni più interessanti la cosiddetta Sala delle Feste di Karnak dove oltre alla famosa Sala degli antenati troviamo quella detta Giardino Botanico dove sono rappresentate ed elencate le specie animali e vegetali che il re aveva portato dalla Siria.
Grande Sposa Reale di Thutmose III fu Satiath che però morì presto senza dare eredi. Il suo posto fu preso da Merira-Hatshepsut da cui nacquero Amenhotep II e la principessa Merytamon. Altre consorti furono Nebtu, Neferura (la sorellastra), Menhet, Menwi e Merti, ebbe anche come spose secondarie alcune principesse siriane.
Il lungo regno di Thutmose III, che festeggiò per tre volte la festa Sed, e le vittorie esterne portarono questo sovrano a modificare più volte la sua titolatura ufficiale soprattutto il nome Horo che divenne sempre più un vero e proprio manifesto politico
Thutmose III venne sepolto nella Valle dei Re, nella tomba (KV34) fatta preparare da lui stesso. Come la maggioranza delle tombe reali anche quella di Thutmose III venne depredata nei secoli seguenti. La sua mummia è stata rinvenuta nel nascondiglioDB320 di Deir el-Bahari ove venne nascosta durante la XXI dinastia.