Tito Angelini

scultore italiano

Tito Angelini (Napoli, 10 marzo 1806Napoli, 9 febbraio 1878) è stato uno scultore italiano, prevalentemente attivo nella sua città natale.

Tito Angelini, Partenope come personificazione del regno delle due Sicilie, incorona il genio delle arti (1840, gesso dorato).
Eva (1862, scultura in marmo) - Galleria dell'Accademia di Napoli
Donna nuda (1862, scultura in marmo) - Galleria dell'Accademia di Napoli
Monumento funebre a Matteo Wade ad opera di Tito Angelini.

Biografia modifica

 
Agata Moncada di Paternò Principessa di Satriano Duchessa di Taormina, Museo Civico Gaetano Filangieri.

Figlio di Costanzo Angelini, completò i suoi studi a Roma, dopo essersi iscritto all'accademia di Belle Arti di Napoli, subendo gli influssi degli scultori in voga in quel tempo e di cui la cultura artistica era impregnata, come Antonio Canova e il danese Bertel Thorvaldsen.

Compì numerosi viaggi in tutta Italia, durante i quali stabilì rapporti con numerosi artisti (tra gli altri Pietro Tenerani, Luigi Pampaloni, e Lorenzo Bartolini), sebbene la sua attività di scultore lo vide protagonista soprattutto a Napoli dove insegnò scultura e fu direttore della Scuola di disegno.

Il successo che conseguì in queste attività didattiche gli fece ricevere numerose commissioni ufficiali di opere come La Clemenza e L'Immacolata per lo scalone e la cappella del Palazzo Reale di Napoli.

Tra le sue opere più rilevanti vanno ricordate il Sepolcro di Lucia Migliaccio ed il Sepolcro di Michele Arditi nella Chiesa di San Ferdinando, i monumenti a Saverio Mercadante (situato nell'omonima piazza lungo il corso Vittorio Emanuele) e Paolo Emilio Imbriani (in piazza Mazzini), la statua di Sant'Ambrogio per la Chiesa di San Francesco a Gaeta e il monumento funebre del condottiero Matteo Wade. Inoltre sono presenti due busti, commissionati dal Principe Gaetano Filangieri, di suo padre Carlo Filangieri Duca di Taormina e di sua madre Agata Moncada dei principi Paternò presso Il Museo civico Gaetano Filangieri di Napoli.

Altre sue opere si trovano alla Reggia di Caserta, dove realizza: una serie di sei bassorilievi nella Sala di Alessandro, Filippo il Macedone affida Alessandro giovinetto ad Aristotele, Alessandro a Delfo costringe la Pizia a predirgli il futuro e Alessandro consegna il suo testamento prima di morire; una delle due fame alate con trofei in rilievo nella Sala del Trono.[1]

Lo scultore Francesco Jerace innalzò a Tito Angelini uno snello ed elegantissimo monumento funebre che sta nel recinto degli uomini illustri del cimitero monumentale di Napoli, proprio accanto a quello dedicato di recente allo scultore Augusto Perez, simbolica consegna della migliore scultura memoriale civile tra Ottocento e Novecento a Napoli.

Note modifica

  1. ^ guida alla reggia di caserta ed al parco -sala trono, su reggiadicaserta.beniculturali.it. URL consultato il 27 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2017).

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