Tommaso da Orvieto

Tommaso da Orvieto (Orvieto, ... – Orvieto, 1343) è stato un religioso italiano dell'ordine dei Servi di Maria.

Beato Tommaso da Orvieto

Religioso

 
NascitaOrvieto, ?
MorteOrvieto, 1343
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione1768 da papa Clemente XIII

Il suo culto come beato è stato confermato da papa Clemente XIII nel 1768.

Biografia modifica

Le prime notizie sulla vita di Tommaso sono tarde e insicure: risalgono, infatti, a due opuscoli agiografici redatti attorno al 1465 da Paolo Attavanti.[1]

Nacque a Orvieto da una famiglia originaria, forse, di Sant'Angelo in Vado; secondo una certa tradizione apparteneva alla famiglia Cursini di Orvieto.[1] Guarito inaspettatamente da una malattia che lo aveva ridotto in punto di morte, abbracciò la vita religiosa tra i Servi di Maria, tra i quali si distinse per l'austerità delle sue penitenze.[2]

La tradizione agiografica gli attribuisce numerosi miracoli compiuti in vita: ottenne, per esempio, che un lupo restituisse a sua madre il bambino che gli aveva sottratto; nel mese di gennaio, poi, fece crescere dei fichi dall'albero dell'orto del convento per farne dono a una donna incinta.[2]

Il culto modifica

Fu oggetto di culto pubblico sin dalla morte: almeno dal 1463 il comune di Orvieto, per la festa del beato, offriva un cero alla chiesa dei Servi.[3]

In arte è generalmente rappresentato con un ramo di fico in mano da cui pendono frutti maturi: è raffigurato in un affresco attribuito alla scuola di Luca Signorelli a Orvieto e nella chiesa di Santa Maria della Verità a Viterbo.[3]

Una ricognizione delle reliquie del servita, sepolto nella cappella dell'Addolorata della chiesa dei Servi di Orvieto, fu effettuata dal vescovo Giuseppe di Marsciano il 17 maggio 1738.[3]

Papa Clemente XIII, con decreto del 10 dicembre 1768, ne confermò il culto con il titolo di beato.[4]

Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 21 giugno.[5]

Note modifica

  1. ^ a b Aristide M. Serra, BSS, appendice prima (1987), col. 1374.
  2. ^ a b Aristide M. Serra, BSS, appendice prima (1987), col. 1377.
  3. ^ a b c Aristide M. Serra, BSS, appendice prima (1987), col. 1378.
  4. ^ Index ac status causarum (1999), p. 465.
  5. ^ Martirologio romano (2004), p. 484.

Bibliografia modifica

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.