Torcolo di San Costanzo

dolce italiano

Il torcolo di san Costanzo è un tipico dolce di Perugia, che viene preparato per il giorno della festa di San Costanzo, uno dei patroni della città, il cui martirio è commemorato il 29 gennaio. Si tratta di un dolce che, come la ciaramicola, è a forma di ciambella.[2]

Torcolo di San Costanzo
Origini
Altri nomiTorcolo perugino
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneUmbria
Diffusioneregionale
Zona di produzionePerugia
Dettagli
Categoriadolce
Ingredienti principali
  • pasta di pane
  • zucchero
  • olio
  • strutto
  • canditi
  • uvetta
  • anice
[1]

Ingredienti modifica

Dosi consigliate per 4 persone:

  • 700 g di farina
  • 350 g di acqua
  • 200 g di zucchero
  • 200 g di cedro candito
  • 90 g di strutto
  • 250 g di uvetta sultanina
  • 300 g di pinoli
  • 1 uovo
  • 25 g di lievito di birra
  • semi di anice a piacere[3]

Preparazione modifica

Versare la farina a fontana in un contenitore concavo, al centro sgretolarvi il lievito ed impastare il tutto con acqua tiepida. Lavorare il composto per qualche minuto fino ad ottenere una consistenza omogenea simile alla pasta del pane. Riporre l'impasto a lievitare in un luogo caldo ed asciutto finché non avrà raddoppiato il suo volume.
Una volta lievitato, mettetelo su una spianatoia e iniziate a lavorarlo con le mani. Aggiungete il cedro candito, l'uvetta, i pinoli, lo strutto, lo zucchero e i semi di anice. Lavorate l'impasto per dieci minuti, arrotolatelo e ponetelo in una tortiera ben imburrata. Riponete la tortiera in un luogo caldo a lievitare per circa tre ore.
Una volta ottenuta la giusta lievitatura, indorare la superficie con il rosso d'uovo ed infornare a 180 °C per circa 45 minuti.

Consumo modifica

Il dolce originariamente veniva preparato soltanto per il giorno della festa di San Costanzo, che la Chiesa cattolica ricorda il 29 gennaio.
Oggi è possibile acquistarlo nei forni e nelle pasticcerie della città tutto l'anno.

Storia modifica

Nel Cinquecento, il giorno della festa del santo, le ricche congregazioni ne comperavano ingenti quantità per distribuirlo ai poveri. Pare inoltre che si svolgesse tra i fornai della città una seria competizione, i cui prodotti poi venivano offerti ai passanti. Oggi in occasione della festa patronale a Borgo XX Giugno - la via che si trova nelle immediate vicinanze della Chiesa dedicata al Santo - è allestita la storica Fiera Grande, mostra mercato con banchi di prodotti tipici e artigianato, mentre in Corso Vannucci, davanti a Palazzo dei Priori, e nel quartiere di Monteluce, sono distribuite fette di torcolo preparate dai fornai e pasticcieri della città.[4] [5]

Curiosità modifica

Secondo la tradizione popolare se il 29 gennaio, le ragazze nubili si recano nella chiesa di San Costanzo ed hanno l'impressione che l'immagine dipinta del santo strizza loro l'occhio, si sposeranno entro l'anno. Ricorre a tal proposito anche un detto:

«San Gostanzo da l occhio adorno, famme l occhiolino sinnò n ci artorno.[3]»

Un'altra curiosità riguarda la particolare forma a ciambella del dolce: essa sembra rifarsi alla corona di fiori che fu apposta sul corpo ricomposto del santo, dopo la decapitazione, mentre cinque tagli obliqui impressi sulla superficie della ciambella rappresentano le porte di accesso ai cinque rioni del centro storico di Perugia: Porta Sole, Porta San Pietro, Porta Susanna, Porta Eburnea e Porta Sant'Angelo.

Note modifica

  1. ^ Dolci da forno, altri dolci, Università degli Studi di Perugia, p. 12.
  2. ^ Ida Trotta, Diario (gastronomico) umbro, Aguaplano, 2011, p. 150-151, ISBN 978-88-905726-9-2.
  3. ^ a b Trotta, 2011 op. cit.
  4. ^ La Nazione Umbria, San Costanzo: oggi mercatino & torcolo sull’acropoli, su lanazione.it. URL consultato il 05-03-2016.
  5. ^ Corriere dellUmbria, Fiera e degustazione del torcolo: la città celebra il patrono, su corrieredellumbria.corr.it. URL consultato il 05-03-2016 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).

Bibliografia modifica

  • Mafalda Marri Almadori, Perle della tipica e tradizionale cucina umbra: ricette, segreti, curiosità e trucchi della buona cucina..., Todi, Edizioni La Perla, 2015. ISBN 9791220003162
  • Ida Trotta, Diario (gastronomico) umbro: esercizi di cucina (e di pensiero) tra gusto, tradizione e buone pratiche alimentari, Edizioni Aguaplano, 2011. ISBN 9788890572692
  • Francesco Campelli, Le ricette di casa mia: sapori e tradizioni della cucina umbra, Assisi, Edizioni Porziuncola, 2015. ISBN 9788827010693
  • Pietro Caruso, La vera Umbria: la tradizione umbra nei piaceri della tavolai, Collazzone, Grilligraf Editore, 1997. (ISBN non esistente)
  • Guglielma Corsi, Un secolo di cucina umbra, Assisi, Tipografia Porziuncola, 1966. (ISBN non esistente)
  • Dolci da forno, altri dolci, Università degli Studi di Perugia, Università degli Studi di Perugia. (ISBN non esistente)

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica