Il trattato di Akhal è una convenzione firmata tra l'impero persiano (l'Iran) e l'impero russo, in data 21 dicembre 1881[1]. IL trattato prevede il riconoscimento ufficiale, da parte dell'Iran, dell'annesione del Khwarezm all'impero russo.

Storia modifica

Dopo che la Persia era stata notevolmente indebolita dalla sconfitta nel 1860, e con la crescente occupazione dell'Egitto da parte del Regno Unito nel corso degli anni 1873-1881, la Russia imperiale lanciò una campagna per prendere il controllo completo dell'Asia centrale a scapito dell'impero persiano. Le forze guidate dai generali Michail Dmitrievič Skobelev, Ivan Lazarev e Konstantin Kaufman condussero la campagna a fronte dell'incapacità di reagire della Persia.

Lo scià di Persia, Nasser al-Din Shah Qajar, incapace di recarsi personalmente, inviò il suo ministro degli esteri, Mirza Sa'eed Khan Mo'tamen ol-Mulk ad incontrare Ivan Zinoviev, allo scopo di firmare un trattato a Teheran.

In virtù di questo trattato, la Persia cessava di reclamare tutte le terre del "Turkestan" e della Transoxiana, stabilendo il fiume Atrak come nuova frontiera

A seguito di questo trattato, Merv, Sarakhs, Eshgh Abad e le zone adiacenti, passarono sotto il controllo russo e in particolare del generale Alexander Komarov nel 1884.

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Mahdavi, H. A. Tarikh-i Ravābit-i Khareji -e Iran. 1985. p286-287
  • Nasser Takmil Homayoun, Kharazm: What do I know about Iran?. 2004. ISBN 9643790231, p. 85-87

Voci correlate modifica