I Trofimi (in greco antico: τρόφιμοι?, tróphimoi, "mantenuti", da τροφός, trophós, "nutrimento") sono i figli dei non-SpartiatiPerieci o stranieri — che ricevevano l'educazione degli Spartiati.

I Trofimi erano adottati a titolo temporaneo da un oikos spartiata. I Trofimi, figli di Perieci, come i Neodamodi ed i nothoi (figli bastardi di cittadini e di schiavi) costituivano una classe intermedia a Sparta. Essi potevano accedere allo status di cittadini.

Su invito di Agesilao II, Senofonte fece allevare i suoi figli a Sparta come Trofimi. I Trofimi stranieri ritornavano generalmente nei loro paesi d'origine, dove aumentavano l’influenza di Sparta. Tuttavia, alcuni Trofimi sceglievano di rimanere a Sparta, o anche di combattere nell'esercito cittadino. Questo fu per esempio il caso nel 381 a.C., nella spedizione in cui Agesilao prese d'assedio Fliunte:

«Anche molti Perieci volontari valorosi lo [Agesilao] accompagnavano, e stranieri fra quelli chiamati Trofimi, e figli bastardi degli Spartiati, molto belli ed anche non inesperti dei beni nella città.»

Secondo Plutarco, Agide IV intese completare il corpo civico, divenuto ormai insufficiente per i bisogni militari di Sparta, "con tutti i Perieci e gli stranieri che erano stati allevati come uomini liberi e che per il resto erano di buona costituzione e nel fiore degli anni"[1].

Note modifica

  1. ^ Plutarco, Vite parallele: Agide, VIII, 3.

Bibliografia modifica

Fonti primarie
Fonti secondarie
  • (FR) Edmond Lévy, Sparte: histoire politique et sociale jusqu’à la conquête romaine, Paris, Seuil, 2003, ISBN 2-02-032453-9.
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