Tulsi Gabbard

politica statunitense

Tulsi Gabbard, in precedenza conosciuta come Tulsi Gabbard-Tamayo (Leloaloa, 12 aprile 1981), è una politica e militare statunitense, membro della Camera dei rappresentanti per lo Stato delle Hawaii dal 2013 al 2021.

Tulsi Gabbard

Membro della Camera dei rappresentanti - Hawaii, distretto n.2
Durata mandato3 gennaio 2013 –
3 gennaio 2021
PredecessoreMazie Hirono
SuccessoreKai Kahele

Vicepresidente del Comitato nazionale democratico
Durata mandato22 gennaio 2013 –
27 febbraio 2016
PresidenteDebbie Wasserman Schultz
PredecessoreMike Honda
SuccessoreGrace Meng

Dati generali
Partito politicoDemocratico (fino al 2022), Indipendente (dal 2022)
Titolo di studioLaurea in economia aziendale
UniversitàHawai Pacific University
FirmaFirma di Tulsi Gabbard
Tulsi Gabbard
Tulsi Gabbard durante la sua promozione a Maggiore nel 2015.
NascitaLeloaloa, 12 aprile 1981
ReligioneIndù
Dati militari
Paese servitoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forza armata United States Army
UnitàHawaii Army National Guard
RepartoMilitary Police Corps
Anni di servizio2003 - in servizio
GradoMaggiore
GuerreGuerra in Iraq
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Biografia modifica

Nata nelle Samoa Americane, Gabbard è figlia del politico conservatore Mike Gabbard. Dopo essersi trasferita da piccola nelle Hawaii, Tulsi crebbe in un ambiente multiculturale: suo padre era un samoano cattolico, mentre la madre una europea-americana di religione induista. Il nome di Tulsi deriva proprio dall'omonima pianta sacra per gli induisti. Da adolescente Tulsi scelse di professare la religione della madre e frequentò il liceo nelle Filippine.

In seguito la Gabbard si dedicò alla politica, ma scelse il partito opposto a quello del padre, divenendo una democratica. Alcuni anni dopo anche suo padre cambiò partito, ma continuò ad avere posizioni conservatrici. Nel 2002 la Gabbard venne eletta all'interno della legislatura statale delle Hawaii ma vi rimase per un solo mandato poiché, arruolatasi nella Guardia Nazionale, prestò servizio nella guerra in Iraq.

Tornata in patria, diventò una eccellente surfista e nel 2002 istruttrice di arti marziali; nel 2006 andò a lavorare per il senatore Daniel Akaka e nel 2009 si laureò in economia aziendale alla Hawai Pacific University.[1][2][3] Sempre nel 2009 tornò come militare nelle zone di guerra, particolarmente in Kuwait come ufficiale della polizia militare dopo essersi diplomata nel 2007 all'Accademia militare dell'Alabama. Tornata di nuovo nelle Hawaii venne eletta all'interno del consiglio comunale di Honolulu e vi rimase fino al 2012, quando si candidò alla Camera dei rappresentanti per il seggio lasciato da Mazie Hirono. La Gabbard riuscì a sconfiggere avversari più noti di lei e divenne deputata. Fu la prima induista e, insieme a Tammy Duckworth, anche la prima donna veterana di guerra ad essere eletta al Congresso.

Vice presidente del Comitato nazionale democratico dal 2013 al 2016, Tulsi Gabbard, che si configura come democratica progressista, è stata la prima donna "superdelegato" a sostenere Bernie Sanders durante le primarie del Partito Democratico del 2016. L'11 ottobre 2022 Gabbard ha annunciato su Twitter di voler lasciare il Partito Democratico, accusandone la leadership.[4]

Candidatura alle primarie democratiche 2020 modifica

L'11 gennaio 2019 Tulsi Gabbard ha annunciato la sua campagna per ottenere la nomination del Partito Democratico per le elezioni presidenziali del 2020.[5][6] La CNN ha descritto la sua posizione in politica estera come anti-interventista e la sua posizione economica come populista.[6] Poche settimane più tardi la responsabile della campagna elettorale, Rania Batrice, e la società di consulenza, Revolution Messaging, hanno lasciato i rispettivi incarichi.

Il 18 ottobre 2019, l'ex segretaria di Stato Hillary Clinton ha dichiarato che la Russia stava "preparando" una democratica femminile che avrebbe aiutato, facendo il terzo incomodo, il presidente Trump a vincere la rielezione con un effetto spoiler.[7][8] I media hanno capito che Clinton si riferisse alla Gabbard, cosa che il portavoce della Clinton, Nick Merril, sembrava poi confermare alla CNN; tuttavia, la Gabbard ha ripetutamente affermato di non candidarsi come candidato terzo nel 2020.[8][9][10] Le osservazioni della Clinton sono state criticate da vari candidati democratici alle presidenziali (Andrew Yang,[11] Marianne Williamson,[12] Beto O'Rourke,[13] Pete Buttigieg,[14] John Delaney,[15] Bernie Sanders),[16] così come il presidente Donald Trump[17][18] e Nina Turner.[19][20] Il 22 gennaio 2020, Gabbard ha intentato una causa per diffamazione contro la Clinton, chiedendo danni per un importo superiore a 50 milioni di dollari.[21][22]

Il 19 dicembre 2019 ha votato "presente" alla votazione per la messa in stato di impeachment del Presidente Donald Trump. La sua decisione è avvenuta dopo essere arrivata alla conclusione del non sapere se votare a favore dell'impeachment o contro di esso.[23]

Il 19 marzo 2020 Gabbard ha abbandonato la corsa alle primarie democratiche del 2020, dando il suo appoggio a Joe Biden.[24][25][26]

Nell'ottobre 2022 lascia il Partito Democratico accusandolo di politica guerrafondaia, elitista e antidemocratica.

Vita privata modifica

Sposata con Eduardo Tamayo dal quale divorziò nel 2006. Durante il periodo del matrimonio aveva aggiunto il cognome del marito al proprio ed era nota come Tulsi Gabbard-Tamayo. Nel 2015 si è risposata con Abraham Williams, direttore della fotografia free lance.[27]

È vegetariana ed è un'aderente a Science of Identity Foundation, un gruppo di derivazione induista, nel filone conservatore del Viṣṇuismo gauḍīya, ispirato da Caitanya Mahaprabhu nel XVI secolo.

Posizioni politiche modifica

Economia modifica

Gabbard chiede l'aumento del salario minimo orario a 15 $.

Crimine e diritti modifica

Sostiene la legalizzazione federale della cannabis ricreativa e, dopo essersi opposta in passato alle unioni civili e ai matrimoni omosessuali,[28] già nel 2012 ha detto che le sue opinioni erano cambiate e ha chiesto scusa per le sue precedenti posizioni. In passato si è opposta all'aborto, cambiando in seguito idea e votando contro una proposta che vieta l'aborto dopo la ventesima settimana di gravidanza.

Politica estera modifica

Gabbard è una assidua critica della politica estera statunitense, specialmente per quanto riguarda Iraq, Siria e Libia. In generale sostiene una posizione non interventista nei confronti degli affari esteri, opponendosi, ad esempio, alla rimozione dal potere del presidente siriano Bashar al-Assad da lei incontrato nel 2017.[28] È fortemente contraria al ritiro degli Stati Uniti dal Trattato sulle Forze Nucleari.

Assistenza sanitaria modifica

Sostiene l'assistenza sanitaria universale e crede che "dobbiamo lottare per assicurarci che ogni singolo americano riceva l'assistenza sanitaria di cui ha bisogno". Ha sponsorizzato una proposta di legge che creerebbe un "sistema governativo per la salute e la cura di tutti i residenti degli Stati Uniti", in parte pagato dalle tasse sulle maggiori transazioni finanziarie. Ha anche chiesto di autorizzare il governo a negoziare con le società farmaceutiche per abbassare i prezzi dei farmaci da prescrizione.

Istruzione modifica

Chiede la scuola universitaria gratuita per tutti gli americani e i college quadriennali gratuiti per gli studenti con un reddito familiare annuale inferiore a 125000 $ (il finanziamento arriva in parte da una nuova tassa sulle transazioni finanziarie). Ha già appoggiato la proposta del senatore Bernie Sanders di tagliare o eliminare le tasse universitarie per la maggior parte degli americani.

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Tulsi Gabbard, The Unique, Historic, and Inspiring Life of Tulsi Gabbard, in Tulsi Gabbard, 1º gennaio 2012. URL consultato il 23 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2012).
  2. ^ (EN) Alumni News, in Hawaii Pacific University, n. 12, 2012, p. 23. URL consultato il 29 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2014).
  3. ^ (EN) Tulsi Gabbard, in Honolulu Civil Beat. URL consultato il 30 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2013).
  4. ^ Isabella Murray e Mark Osborne, Tulsi Gabbard announces she is leaving Democratic Party, calling it an 'elitist cabal of warmongers', in ABC News. URL consultato l'11 ottobre 2022.
  5. ^ (EN) Tulsi Gabbard says she will run for president in 2020, in CNN, 11 gennaio 2019. URL consultato il 12 gennaio 2019.
  6. ^ a b (EN) Dan Merica e Arlette Saenz, Tulsi Gabbard officially launches 2020 campaign after rocky start, in CNN, 2 febbraio 2019. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  7. ^ (EN) Jill Stein joined several 2020 Democratic candidates in rebuking Hillary Clinton's latest Russian "conspiracy theory", in Newsweek, 19 ottobre 2019. URL consultato il 14 novembre 2019.
  8. ^ a b (EN) Jill Stein Ridicules Hillary Clinton's Russian Asset 'Conspiracy Theory' About Tulsi Gabbard, in Newsweek, 19 ottobre 2019.
  9. ^ (EN) Hillary Clinton suggests Russians are 'grooming' Tulsi Gabbard for third-party run, in CNN. URL consultato il 17 novembre 2019.
  10. ^ (EN) Hillary Clinton says Russians are 'grooming' a 2020 candidate for third-party run, in ABC News, 18 ottobre 2019.
  11. ^ (EN) Martin Johnson, Yang defends Gabbard: She 'deserves much more respect', in TheHill, 19 ottobre 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
    «Tulsi Gabbard deserves much more respect and thanks than this. She literally just got back from serving our country abroad»
  12. ^ (EN) Marianne Williamson, The Democratic establishment has got to stop smearing women it finds inconvenient! The character assassination of women who don't toe the party line will backfire. Stay strong @TulsiGabbard. You deserve respect and you have mine, su @marwilliamson, 18 ottobre 2019. URL consultato il 23 ottobre 2019.
  13. ^ (EN) Beto O'Rourke Dismisses Hillary Clinton's Accusations, Says Tulsi Gabbard 'Is Not Being Groomed By Anyone', in The Inquisitr, 19 ottobre 2019.
  14. ^ (EN) Chandelis Duster, Pete Buttigieg dismisses claim that Tulsi Gabbard is a 'Russian asset', su CNN. URL consultato il 23 ottobre 2019.
  15. ^ (EN) .@JohnDelaney: "@TulsiGabbard is a friend of mine. We came into Congress together in 2012, so I consider Tulsi to be a very good friend. As best I can tell there's absolutely no basis for any of those allegations."pic.twitter.com/porbZUBRyf, su @thehill, 21 ottobre 2019. URL consultato il 23 ottobre 2019.
  16. ^ (EN) Jeanine Santucci, Bernie Sanders defends Tulsi Gabbard, says claim that she's a Russian asset is 'outrageous', in USA TODAY. URL consultato il 22 ottobre 2019.
  17. ^ (EN) Trump DEFENDS Tulsi Gabbard, in The Young Turks Investigates, 22 ottobre 2019. URL consultato il 2 novembre 2019.
  18. ^ (EN) Emily Zanotti, Trump Defends Tulsi, Takes On Clinton Over Russian Conspiracy Theories, in Daily Wire, 20 ottobre 2019. URL consultato il 2 novembre 2019.
  19. ^ (EN) Al Sharpton, Nina Tuner Stands Up For Tulsi Gabbard Against Organised DNC Smear Campaign, su Youtube, 14 dicembre 2019. URL consultato il 14 dicembre 2019.
  20. ^ (EN) Al Sharpton, 'Bernie's Back:' Senator Sanders holds first rally after health scare in New York, in MSNBC, 19 ottobre 2019. URL consultato il 2 novembre 2019.
  21. ^ (EN) Madeleine Carlisle, 'A Fighting Chance': Tulsi Gabbard Could Possibly Win Her Defamation Suit Against Hillary Clinton, in Time, 23 gennaio 2020.
    «Legal experts are split over whether Gabbard can win the case»
  22. ^ (EN) Caitlin Oprysko, Gabbard sues Hillary Clinton over 'Russian asset' smear, in Politico, 22 gennaio 2020. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  23. ^ (EN) Caroline Kelly CNN, Presidential candidate Tulsi Gabbard votes 'present' on impeachment, su CNN. URL consultato il 19 dicembre 2019.
  24. ^ (EN) Tulsi Gabbard ends presidential campaign, in UsaToday, 19 marzo 2020.
  25. ^ (EN) Gabbard ends long shot 2020 bid throws support to Biden, su ocregister.com, 19 marzo 2020.
  26. ^ (EN) Tulsi Gabbard drops out of the democratic presidential primary, in CNBC, 19 marzo 2020.
  27. ^ (EN) Inside U.S. Rep. Tulsi Gabbard's 'Perfect' Hawaiian Hindu Wedding, in People.
  28. ^ a b Tulsi Gabbard si è ritirata dalle primarie del Partito Democratico per le elezioni presidenziali statunitensi, su Il Post, 19 marzo 2020. URL consultato il 19 marzo 2020.

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