Tutti giù per terra (film)

film del 1997 diretto da Davide Ferrario

Tutti giù per terra è una commedia del 1997 diretta da Davide Ferrario, tratta dall'omonimo romanzo di Giuseppe Culicchia.

Tutti giù per terra
Caterina (Caterina Caselli) e Walter (Valerio Mastandrea) in una scena del film
Paese di produzioneItalia
Anno1997
Durata98 min
Generecommedia
RegiaDavide Ferrario
SoggettoGiuseppe Culicchia (romanzo omonimo)
SceneggiaturaDavide Ferrario
ProduttoreGianfranco Piccioli
Casa di produzioneHera International Film
Distribuzione in italianoColumbia TriStar Films Italia
FotografiaGiovanni Cavallini
MontaggioClaudio Cormio, Luca Gasparini
MusicheConsorzio Suonatori Indipendenti
ScenografiaFranca Bertagnolli
Interpreti e personaggi

Il film è dedicato a Lindsay Anderson, maestro del Free cinema degli anni sessanta.

Trama modifica

Walter vive a Torino, è un giovane studente iscritto alla Facoltà di Filosofia ma non riesce ad accettare il burocratico, borioso mondo accademico. Vive la vita a modo suo, è apatico, un cinico che non riesce a prendersi le responsabilità che il mondo adulto attorno a lui gli impone. Dopo aver ricevuto la convocazione per il servizio civile, finisce in un centro di assistenza frequentato da extracomunitari in cui prova a rendersi utile, ma la disillusione e le difficoltà legate alle complessità del mondo circostante proveranno il suo percorso di crescita, caratterizzato da un rapporto salvifico con sua zia Caterina, ed alle conflittualità con il padre e con la madre. Le sue considerazioni sul mondo, sulla sessualità e sui rapporti sociali in generale, affrontati in maniera sarcastica e distaccata, rappresentano un vademecum attraverso cui confrontarsi con la realtà. Le vicende raccontate nel film si concluderanno in modo inaspettato con un incontro decisamente fuori dal comune che rappresenterà per Walter un punto di ripartenza.

Produzione modifica

Cast modifica

Cameo modifica

Riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ Parlando con Samuele Bersani, su film.it, 10-07-2019. URL consultato il 10-07-2019.
  2. ^ a b Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 12/04/20.

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