Il tuziorismo (dal latino (opinio) tutior «opinione più sicura») è una dottrina teologico-morale secondo la quale nel dubbio di coscienza circa due opinioni contrapposte si deve sempre seguire quella più conforme alla legge.[1] È strettamente correlata alla dottrina del probabilismo ed entrambe erano le teorie alternative di riferimento nella casistica dei gesuiti. In tale dottrina morale, particolarmente cara ai giansenisti e condannata nel 1690 da papa Alessandro VIII, è possibile distinguere due correnti:

  • il tuziorismo assoluto, che insegna che in caso di conflitto tra due opinioni, di cui una in favore della legge e l'altra in favore della libertà, si è tenuti a seguire sempre quella che sta per la legge;
  • il tuziorismo mitigato, in cui è ammesso il ricorso alla libertà nel solo caso che questa abbia dalla sua la massima probabilità.[2]

Non è stato condannato in due casi:

  • questioni relative alla vita umana
  • questioni relative ai sacramenti[3]

Diritto modifica

Nel linguaggio giuridico, il "tuziorismo" è un comportamento argomentativo che privilegia un atteggiamento fortemente prudente, alla ricerca della massima sicurezza possibile, con riguardo anche ad eventi privi di serie possibilità di accadere.[4]

Nella pratica forense, "proporre un argomento per tuziorismo" significa aggiungerlo per maggior cautela, pur non ritenendolo necessario, per non trascurare alcun argomento idoneo all'affermazione del proprio assunto.[5]

Note modifica

  1. ^ Vocabolario Treccani alla voce corrispondente
  2. ^ Enciclopedia Treccani alla voce "Lassismo"
  3. ^ Pane vivo spezzato per il mondo.
  4. ^ Sapere.it alla voce corrispondente
  5. ^ treccani.it, http://www.treccani.it/vocabolario/tuziorismo/.

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