Ugo Botti

marinaio e militare italiano

Ugo Botti (Venezia, 20 luglio 1903Acque di Orano, 17 giugno 1940) è stato un marinaio e militare italiano. Capitano di corvetta della regia marina fu comandante del sommergibile Provana durante la seconda guerra mondiale. Decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Ugo Botti
NascitaVenezia, 20 luglio 1903
MorteAcque di Orano, 17 giugno 1940
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
SpecialitàSommergibilista
Anni di servizio1918 - 1940
GradoCapitano di corvetta
GuerreSeconda guerra mondiale
Comandante disommergibile Provana
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Navale di Livorno
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Biografia modifica

Nacque a Venezia il 20 luglio 1903, e poco prima della fine della prima guerra mondiale, nell'ottobre 1918, entrò all'Accademia Navale di Livorno. Il 22 luglio 1923 fu nominato Guardiamarina imbarcandosi subito sulla nave da battaglia Giulio Cesare. Successivamente navigò a bordo della nave cisterna Urano, sul sommergibile Pietro Micca[1] e sul cacciatorpediniere Generale Antonio Chinotto e sulla torpediniera 45 PN. Promosso al grado di sottotenente di vascello il 15 gennaio 1925, divenne Tenente di vascello nel gennaio 1928. In seguito frequentò a Livorno il Corso Superiore, e conseguita l'abilitazione alla Direzione del Tiro, si imbarcò dapprima sull'incrociatore pesante Trento e poi sull'esploratore Libia dislocato in Estremo Oriente. Rimpatriato dalla Cina nel 1931, si imbarcò sul sommergibili Ruggiero Settimo e Vettor Pisani[2] e poi, dal 25 marzo 1936 ebbe in successione il comando dei sommergibili Galatea, a Taranto, e Narvalo e Squalo dislocati a Massaua, nel Mar Rosso.[3] Promosso Capitano di corvetta il 1º gennaio 1937.

Il 25 giugno 1938 assunse il comando del nuovissimo sommergibile oceanico Andrea Provana. All'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940, ancora al comando del sommergibile Andrea Provana[4] che, con i gemelli Lorenzo Marcello, Enrico Dandolo e Giacomo Nani formava la XXI Squadriglia Sommergibili (II Grupsom), di stanza Napoli.[5]

Nel pomeriggio del 17 giugno[6] dello stesso anno,[7] attaccò nelle acque di Orano[N 1] un convoglio francese[N 2] scortato da unità di superficie. Portatosi all'attacco il sommergibile lanciò due siluri che, tuttavia, mancarono il bersaglio. Avvistata la scia dei siluri l'avviso scorta La Curieuse,[7] lanciò alcune bombe di profondità sulla posizione del sommergibile che fu costretto ad emergere vicinò all'unità di scorta. Virato di bordo rapidamente il La Curiese iniziò a sparare con le armi di bordo e speronò il sommergibile tra la torretta e il cannone poppiero. Il Provana affondò[N 3] trascinando con sé l'intero equipaggio.[N 4] Egli venne decorato con la Medaglia d'oro al valor militare[8] alla memoria, primo sommergibilista italiano e riceverla durante la seconda guerra mondiale. Presso il Cantiere navale del Muggiano a La Spezia gli è stata intitolata una caserma e una via.

Onorificenze modifica

«Abile, sperimentato Comandante di sommergibile, curò in modo perfetto l'approntamento bellico della sua unità prodigandosi con le sue magnifiche doti di organizzatore. Nel corso di una missione attaccava con risoluto ardimento un convoglio fortemente scortato da unità da guerra. A seguito di violenta reazione nemica essendo il sommergibile colpito da bombe così gravemente da risultarne menomata l'integrità ed oltremodo difficile la permanenza in immersione, manovrava abilmente per venire in superficie ed affrontare l'avversario col cannone. Constatato che le navi di scorta, insistendo tenacemente nel contrattacco, da brevissima distanza dirigevano per investirlo, riprendeva rapidamente l'immersione con indomita volontà di offendere ancora il nemico. Il sommergibile veniva però speronato ed egli vi trovava col suo equipaggio morte gloriosa. Esempio di animo prode e di ammirevole spirito aggressivo anche dinanzi alle estreme decisioni. Mar Mediterraneo, giugno 1940.[9]»
— Regio Decreto 2 dicembre 1940

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ Circa 80 miglia dal porto di Orano (Algeria).
  2. ^ Si trattava del convoglio IR.2F, in navigazione da Orano a Marsiglia, formato dai mercantili Mèdie II, Florida (capo convoglio), Kita, Edéa e Djebel-Aurès, scortato dagli avvisi Commandant Bory (capitano di corvetta Leblanc, caposcorta) e La Curieuse (capitano di corvetta E. M. J. Le Blanc).
  3. ^ A 37°00’ N e 00°11’ O, ad 83 miglia per 30° da Orano e 30 miglia a sud di Capo Palos.
  4. ^ Spezzata in due dalla violenza dell’impatto, l'unità affondò in pochi istanti trascinando con sé tutto l’equipaggio, composto da 62 uomini (8 ufficiali e 54 fra sottufficiali e marinai).

Fonti modifica

Bibliografia modifica

  • Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Milano, A. Mondadori editore, 1994, ISBN 88-04-33878-4.
  • Riccardo Nassigh, Guerra negli abissi. I sommergibili italiani nel secondo conflitto mondiale, Milano, Ugo Mursia Editore, 2008, ISBN 978-88-425-4180-6.

Periodici modifica

  • Cronache dalle Federazioni, in Il Nastro Azzurro, n. 2, Roma, Istituto del Nastro Azzurro, marzo-aprile 2011, p. 39.
  • Erminio Bagnasco, Maurizio Brescia, I sommergibili italiani 1940-1943. Parte 2, in Storia Militare Dossier, n. 11, Roma, Ermanno Albertelli Editore, novembre-dicembre 2013.
  • Erminio Bagnasco, Maurizio Brescia, I sommergibili italiani 1940-1943. Parte 2, in Storia Militare Dossier, n. 12, Roma, Ermanno Albertelli Editore, gennaio-febbraio 2014.