Ulrico III di Neuchâtel

nobile svizzero

Ulrico III di Neuchâtel, conte di Neuchâtel (Neuchâtel, 1175Neuchâtel, 20 giugno/30 dicembre 1225), è stato un nobile svizzero.

Ulrico III di Neuchâtel
Conte di Neuchâtel
In carica1191 –
1225
Investitura1191
PredecessoreUlrico II di Neuchâtel
SuccessoreRodolfo III di Neuchâtel
Altri titoliBarone di Hasenburg
Conte di Fenis
NascitaNeuchâtel, 1175
MorteNeuchâtel, 20 giugno/30 dicembre 1225
DinastiaNeuchâtel
PadreUlrico II di Neuchâtel
MadreBerta di Granges
Consorte?
Religionecattolicesimo

Biografia modifica

Ulrico III di Neuchâtel era figlio secondogenito di Ulrico II di Neuchâtel e di sua moglie, Berta di Granges. Egli fu co-reggente e poi titolare unico della Contea di Neuchâtel, conte di Fenis, d'Aarberg e di Strassberg, signore d'Arconciel-Illens e di Valangin.

Dopo la morte di suo padre, Ulrico III divenne co-reggente di Neuchâtel assieme al fratello Rodolfo II dal 1191 al 1196 e poi rimase in coreggenza con suo nipote Bertoldo I, figlio di Rodolfo II, dal 1196 sino al 1218 quando divenne l'unico conte reggente sino alla propria morte.

Nel 1170, l'imperatore Federico Barbarossa gli concesse il giudicato di Biel, carica che diventerà poi ereditaria per la sua casata. Il baliato di Biel comprendeva, oltre alla cittadina, anche la Val-de-Saint-Imier e la montagna di Diesse. Nel 1180 Ulrico III ricevette l'investitura di parecchi feudi nell'area tedesca da parte del vescovo di Losanna. Prese parte alla terza crociata dalla quale fece ritorno nel 1190. Nel 1198 Ruggero di Vico-Pisano, Vescovo di Losanna, concesse a Ulrico III il diritto di "battere moneta", diritto che i conti di Neuchâtel manterranno sino al 1225. Nel 1218, scambiò le signorie che possedeva sulla Saône con quelle della Val-de-Travers che riuscì ad erigere a baronìe.

Nel 1218, alla morte di Bertoldo V di Zähringen, allora reggente di Borgogna, tutti i feudatari dell'ex duca passarono di diritto al Sacro Romano Impero e pertanto, al fine di mantenere la propria indipendenza, Ulrico III rimasto ormai solo alla reggenza dei propri domini, predispose il necessario per far sì che anche l'imperatore gli confermasse la contea di Neuchâtel.

Matrimonio e figli modifica

Ulrico III sposò Gertrude[1] e nel 1202, alla morte della prima moglie, si risposò con Yolande d'Urach[2]. Da quest'ultima ebbe

Note modifica

  1. ^ Documento del 1190 : "Radulphus de Novo Castro dominus (Rodolfo II signore di Neuchâtel)...Ulricus frater eius (suo fratello Ulrico III)" terminarono la disputa su Hauterive con "Berta mater nostra (nostra madre Berta), Bertoldus frater noster (nostro fratello Bertoldo), uxoresque nostre (le nostre spose) Comitisse (Contessa) et Gertrudis (Gertrude)" (Médiéval Généalogie [1])
  2. ^ Figlia di Egon IV de Fürstemberg, noto anche come Egon IV d'Urach, Monuments de l'histoire de Neuchatel, Volume 2, Matile, page 1216
  3. ^ a b c d e Documento del 9 giugno 1242 "Rodulphus comes Novi Castri (Rodolfo conte di Neuchâtel) vende i beni all'abbazia di San Giovanni, con il consenso dei "fratrum meorum (miei fratelli) domini Ottonis prepositi Solodorensis (signor Ottone prevosto di Soletta) et domini Henrici archidiaconi Basiliensis (signor Enrico arcidiacono di Basilea) et domini Ulrici de Arberg (signore Ulrico IV d'Aarberg) et domini Berthodi de Valengin (signore Bertoldo I di Valangin)" (Médiéval Généalogie [2])
  4. ^ Documento del 9 giugno 1242; vedi nota precedente
  5. ^ a b c d e Le cronache di Matthias Nuewenburgensis precisano: "Ulricus comitis Novicastri (Ulrico conte di Neuchâtel)" ha "multas filias (molte figlie)" che sposarono "dominis (i signori) de Toggenburg, de Falkenstein, de Rötellein, de Regensberg, de Grandisono" (Médiéval Généalogie [3])

Bibliografia modifica

  • Paul Vuille, Notes sur les premiers seigneurs de Neuchâtel, Musée neuchâtelois, 1979 online, p. 109 - 122
  • Léon Montandon, Hypothèses nouvelles sur les origines de la maison de Neuchâtel, Musée neuchâtelois, 1925 online, p. 177 - 187
  • Jonas Boyve, Annales historiques du Comté de Neuchâtel et Valangin depuis Jules-César jusqu'en 1722, E. Mathey, 1854 online, p. 145 - 160

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN95403608 · CERL cnp01179862 · GND (DE138775974