Università degli Studi di Parma
L'Università degli Studi di Parma è un'università statale, fra le più antiche del mondo.
Università degli Studi di Parma | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Città | Parma |
Altre sedi | Piacenza |
Dati generali | |
Nome latino | Alma Universitas Studiorum Parmensis |
Fondazione | 962[1][2][3] |
Tipo | università statale |
Rettore | Paolo Andrei |
Studenti | 25 338 (2017)[4] |
Dipendenti | 1 798 (2016) |
Sport | CUS Parma |
Mappa di localizzazione | |
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Sito web | |
StoriaModifica
L'Università di Parma affonda le proprie radici prima dell'anno mille: il decreto imperiale del 962[5] (conservato nell'archivio vescovile), conferito dall'imperatore Ottone I al vescovo di Parma Uberto, sancì l'istituzionalizzazione a Parma di una scuola superiore di diritto, indirizzata alla formazione della professione notarile.[6][7]
Nel medioevo la città fu sede rinomata di studi e richiamò studenti anche da paesi d'oltralpe. Le varie redazioni degli statuti comunali medievali provvederono in più punti a disciplinare le attività di scolari, maestri e dottori, testimoniando il radicamento in città dello Studium parmense.
Lo Studium fu soppresso nel 1387[8][7] da Gian Galeazzo Visconti in quanto predilesse quello di Pavia. Fu successivamente rifondato da Niccolò III d'Este[9] nel 1412 configurandolo come università[7]. Con l'avvento dei Farnese in città, nel 1545, furono istituiti il collegio dei Nobili, la biblioteca Palatina, l'Accademia di belle arti e l'orto botanico. Dopo le vicende alterne[quali sarebbero nel concreto tali vicende?] del periodo napoleonico, l'ateneo tornò alla sua tradizionale configurazione durante il ducato di Maria Luigia d'Austria sviluppandosi in maniera costante a partire dalla fine dell'Ottocento.
StrutturaModifica
L'Università degli Studi di Parma dal gennaio 2017 svolge la sua attività di didattica e ricerca attraverso nove dipartimenti:[10]
- Discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturali
- Giurisprudenza, studi politici e internazionali
- Ingegneria e architettura
- Medicina e chirurgia
- Scienze degli alimenti e del farmaco
- Scienze chimiche, della vita e della sostenibilità ambientale
- Scienze economiche e aziendali
- Scienze matematiche, fisiche e informatiche
- Scienze medico-veterinarie
I vari dipartimenti possono essere accorpati in quattro poli principali:
- I dipartimenti di ambito agroalimentare, farmaceutico, ingegneristico-architettonico e scientifico hanno sede all'interno del campus universitario
- I dipartimenti di ambito umanistico, economico e giuridico sono collocati nel centro storico cittadino
- Il dipartimento di medicina e chirurgia ha sede nel contesto dell'Ospedale Maggiore e delle strutture che costituiscono l'Azienda ospedaliero-universitaria di Parma
- Il dipartimento di medicina veterinaria ha sede nell'area di via del Taglio, nella zona nord ovest della città
CampusModifica
L'Università di Parma è uno dei pochi Atenei in Italia ad avere un vero e proprio campus: denominato "Parco area delle scienze", si estende su un'area di settantasette ettari nella zona sud della città di Parma dove hanno sede i dipartimenti di area scientifica. Oltre alle strutture per l'attività didattica e di ricerca (aule, laboratori, spazi studio e biblioteche), il campus ospita mense per il personale e per gli studenti dell'Ateneo, centri congressi, la sede del centro linguistico di Ateneo, l'Istituto IMEM-CNR e gli impianti sportivi gestiti dal centro universitario sportivo (CUS).
Nel giugno 2014, è stato varato il progetto Mastercampus atto alla creazione di tre poli insediativi dell'Ateneo – il campus delle Medicine, le scienze umane nel centro storico e quello del quartiere dell'Oltretorrente – da affiancarsi a quello scientifico. Nell'ambito del progetto, nel 2014 è stato inaugurato un nuovo Polo didattico in via Kennedy, nei pressi del Parco Ducale,[11] mentre nel 2016 è stato inaugurato il "Tecnopolo", destinato ai centri interdipartimentali per la ricerca applicata.
BibliotecheModifica
Il sistema bibliotecario di Ateneo è costituito da venti biblioteche distribuite nel contesto cittadino all'interno dei principali poli didattici.
MuseiModifica
L'Università degli studi di Parma gestisce i seguenti musei e collezioni:[12]
- Centro studi e archivio della comunicazione (CSAC), presso l'abbazia di Valserena, località Paradigna
- Mostra scientifica permanente "Microcosmo con vista"
- Museo anatomico veterinario "Alessio Lemoigne", risalente al 1845, presso la sede di via del Taglio
- Museo e biblioteca storica museale di biomedicina, presso l'ospedale Maggiore di via Gramsci
- Museo di cristallochimica, istituito nel 2016, presso il dipartimento di scienze chimiche del campus
- Museo di fisica "Macedonio Melloni", presso il campus universitario
- Museo del dipartimento di matematica e informatica, presso il campus universitario
- Museo di mineralogia, presso il campus universitario
- Museo di paleontologia, presso il campus universitario
- Museo di storia naturale, istituito nel 1766 e attualmente diviso nelle due sedi di via Università e via Farini
- Orto botanico, fondato nel 1770, nella sede di via Farini
Coro e orchestraModifica
All'Ateneo sono legate anche le realtà del coro universitario intitolato a Ildebrando Pizzetti, fondato nel 1968 per volontà di studenti e docenti dell'Ateneo, e dell'Orchestra dell'Università di Parma, riconosciuta come centro musicale universitario nel 2005.
RettoriModifica
- Teodosio Marchi, pro-rettore dal 12 maggio 1945 al 20 luglio 1945; rettore dal 20 luglio 1945 al 31 ottobre 1950
- Giorgio Canuto, dal 1º novembre 1950 al 1º novembre 1956
- Michele Bufano, dal 1º novembre 1956 al 15 dicembre 1957
- Gian Carlo Venturini, dal 15 dicembre 1957 al 31 ottobre 1968
- Carlo Bianchi, dal 1º novembre 1968 al 31 ottobre 1972
- Aldo Cessari, dal 1º novembre 1972 al 31 ottobre 1973
- Bonaventura Rescigno, dal 1º novembre 1973 al 21 agosto 1975
- Delfo Artioli, pro-rettore 21 agosto 1975 al 23 settembre 1975
- Everardo Zanella, dal 23 settembre 1975 al 31 ottobre 1983
- Giuseppe Pelosio, dal 1º novembre 1983 al 31 ottobre 1989
- Nicola Occhiocupo, dal 1º novembre 1989 al 31 marzo 2000
- Corrado Scaravelli, rettore ad interim dal 1º aprile 2000 al 24 maggio 2000
- Gino Ferretti, dal 25 maggio 2000 al 31 ottobre 2013
- Loris Borghi, dal 1º novembre 2013 al 12 giugno 2017
- Paolo Andrei, dal 13 ottobre 2017
NoteModifica
- ^ La storia dell'Università di Parma, su unipr.it. URL consultato l'8 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2014).
- ^ Simone Bordini e Piergiovanni Genoves, Università di Parma. Un millennio di storia, a cura di Cavalli Annamaria, Parma, Monte Università Parma Editore, 2016, ISBN 9788878475007.
- ^ Anna Maria Tammaro (a cura di), Verso l'internazionalizzazione della formazione in biblioteconomia e in scienze dell'informazione. Atti del Seminario internazionale, Parma, 18 marzo 2002, Fiesole, Casalini Libri, 2002, ISBN 9788885297562.
- ^ MIUR – Anagrafe Nazionale Studenti, su anagrafe.miur.it. URL consultato il 14 marzo 2019.
- ^ Sectio diplo, Reg. Imp. Ger. I, in Diplomata Otonis, Monumenta Germaniae Historica.
- ^ Ugo Gualazzini, L'Università di Parma dalle origini al 1545, a cura di Frank Micolo, Parma, Centro Grafico dell'Università, 2001, p. 9, SBN IT\ICCU\MIL\0564103.
- ^ a b c Marco Rossi, Storia dell'Unipr, ateneo di santi, papi, Cesaria Beccaria e (quasi) Petrarca, in ParmAteneo, 23 maggio 2016. URL consultato il 29 agosto 2018.
- ^ Simone Bordini e Piergiovanni Genoves, Università di Parma. Un millennio di storia, a cura di Cavalli Annamaria, Parma, Monte Università Parma Editore, 2016, ISBN 978-88-7847-500-7.
- ^ Este, Niccolò d', in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Dipartimenti, su unipr.it. URL consultato il 15 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2022).
- ^ Il campus cambia volto, in La Repubblica, 3 giugno 2014. URL consultato il 17 giugno 2015.
- ^ Sistema museale di ateneo, su sma.unipr.it. URL consultato il 5 maggio 2021.
BibliografiaModifica
- Per una storia dell'Universita di Parma: estratto da Annali di storia delle università italiane anno 9, Bologna, CLUEB – CISUI, 2006 [2005], ISBN 978-88-491-2616-7, SBN IT\ICCU\PAR\0953290.
- Donald Auberon Bullough, Le scuole cattedrali e la cultura dell'Italia settentrionale prima dei comuni, in Vescovi e diocesi in Italia nel Medioevo (sec. IX-XIII). Atti del II Convegno di storia della Chiesa in Italia (Roma, 5-9 settembre 1961), Padova, Antenore, 1964, SBN IT\ICCU\UMC\0086251. Ora in Roberto Greci (a cura di), Il pragmatismo degli intellettuali. Origini e primi sviluppi dell'istituzione universitaria, Torino, Scriptorium, 1996, pp. 23-46, ISBN 88-455-6100-3.
- Valentina Bocchi e Andrea Di Betta (a cura di), Il cannone tuona continuamente... Studenti e docenti dell'Università di Parma alla Castrense: vita militare e sanitaria nella Grande Guerra, Parma, Fermoeditore – Grafiche Step, ottobre 2016, ISBN 978-88-6317-047-4, SBN IT\ICCU\PAR\1239762.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'Università di Parma
Collegamenti esterniModifica
- (IT, EN) Sito ufficiale, su unipr.it.
- Eventi organizzati da Università degli Studi di Parma, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 150161095 · ISNI (EN) 0000 0004 1758 0937 · BAV 494/19578 · LCCN (EN) n79029778 · GND (DE) 1025548-5 · BNE (ES) XX5321660 (data) · BNF (FR) cb11872577k (data) · J9U (EN, HE) 987007269481005171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79029778 |
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