Upezzinghi
Gli Upezzinghi furono un'antica famiglia pisana, appartenente alla nobiltà feudale medievale.
Upezzinghi | |
---|---|
![]() | |
Il loro blasone viene attualmente utilizzato come stemma ufficiale della Provincia di Pisa.
Storia
modificaDerivati dai Cadolingi, signori di vasti possedimenti da Fucecchio alle Colline Pisane (abbazia di Morrona, Terricciola; castello di Mazzagamboli, tra Crespina e Usigliano), secondo la leggenda avrebbero avuto antenati comuni con i conti di Lavagna e con gli Obertenghi.
Le prime notizie della famiglia risalgono al XI secolo quando si accertano i loro possedimenti nella zona di Calcinaia.
Ugolino della Gherardesca stipulò un trattato di amicizia con Gualtieri degli Upezzinghi nel 1285 e gli confermò i castelli che possedeva nelle Colline Pisane e in Valdera.
Sono riferibili alla storia della famiglia alcuni monumenti tuttora visibili quali il palazzo del Rettorato dell'Università di Pisa (con l'ala medievale detta "torre degli Upezzinghi"), i resti della inespugnabile fortezza di Mazzagamboli (sita tra Usigliano e Crespina), il castello dei Vicari di Lari, le chiese parrocchiali di Sant'Ermo e Usigliano e la torre di Caprona, chiamata torre degli Upezzinghi.
Una "via degli Upezzinghi" è stata attivata dall'Associazione culturale "Colline Toscane", che porta a piedi (senza mai toccare l'asfalto) da Lari a Mazzagamboli via Usigliano e Sala di Usigliano[1]
Lo stemma è uno scudo con fondo in oro con aquila di nero, coronata del campo.
Su Upezzingo Upezzinghi il grande filologo e dantista Rudolf Borchardt nel 1911 scrisse un'opera intitolata Alpenübergang, che nelle intenti dell'autore doveva essere un prologo - pubblicato nel 1936 in Dramen - di Staufer, opera mai finita.[2]
Rami principale e cadetto
modificaNel XIII secolo la famiglia di divise in due rami:
Il ramo pisano sopravvissuto fino al 1768, quando morì Jacopo di Giovan Francesco degli Upezzinghi, cavaliere di Santo Stefano. Il cognome e l'eredità della famiglia vennero raccolti da Andrea Lanfranchi Lanfreducci, figlio di Margherita degli Upezzinghi, che diede origine ai Lanfranchi Lanfreducci Upezzinghi, estinti nel 1899[3]. Tuttavia uno Jacopo Upezzinghi celibe e nato nel 1788 appare ancora nel censimento di Pisa del 1841 nella parrocchia di San Martino in Kinseca[4].
Il ramo emigrato in Sicilia, che originò gli Opezzinga baroni di Palazzo Adriano e conti di Villalta, si estinse nel 1769 con la morte del conte Ottavio Opezzinga.
Note
modifica- ^ http://www.toscananostra.eu/viottoli/index.html[collegamento interrotto] Cartografia dal Sito "Viottoli"
- ^ Marianello Marianelli, prefazione a Rudolf Borchardt, Pisa, solitudine di un impero, Pisa, 1977
- ^ Manuel Rossi, Patrimoni di carta: gli archivi degli Upezzinghi di Pisa (secc. XIV – XIX), Università degli Studi di Pisa, 2016.
- ^ Portale Antenati, su Portale Antenati. URL consultato il 18 giugno 2022.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Upezzinghi