Utente:Claudio Gioseffi/Sandbox 53

Valli del Pasubio
comune
Valli del Pasubio – Stemma
Valli del Pasubio – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Amministrazione
SindacoArmando Cunegato (Lista civica di Centrosinistra) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate45°45′00″N 11°16′00″E / 45.75°N 11.266667°E45.75; 11.266667 (Valli del Pasubio)
Altitudine350 m s.l.m.
Superficie49,35 km²
Abitanti3 329[2] (31 marzo 2013.)
Densità67,46 ab./km²
FrazioniSant'Antonio, Staro
Comuni confinantiPosina, Recoaro Terme, Schio, Torrebelvicino, Trambileno (TN), Vallarsa (TN)
Altre informazioni
Cod. postale36030
Prefisso0445
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT024113
Cod. catastaleL624
TargaVI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Nome abitantivallensi[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valli del Pasubio
Valli del Pasubio
Valli del Pasubio – Mappa
Valli del Pasubio – Mappa
Posizione del comune di Valli del Pasubio all'interno della provincia di Vicenza
Sito istituzionale

Valli del Pasubio è un comune italiano di 3.329 abitanti[4] della provincia di Vicenza, situato sulla Strada statale 46 del Pasubio, che mette in comunicazione Vicenza con Rovereto.

L'attuale comune di Valli del Pasubio deriva da due realtà distinte che per secoli hanno seguito diverse vicende storiche e amministrative: sulla riva destra del Leogra si estendeva Valli dei Signori (Valles Dominorum), così detta perché in origine era possedimento dei signori da Vivaro, feudatari del vescovo di Vicenza; sulla riva sinistra si trovava Valli dei Conti (Valles Comitum), appartenente ai conti di Vicenza, i Maltraversi.

Geografia fisica modifica

Il paese è anche noto come meta turistica. Sullo sfondo di Valli, guardando da est verso ovest, vi sono il gruppo del Pasubio, il gruppo "Baffelan-Tre Apostoli-Cornetto" (Gruppo del Sengio Alto) e infine il gruppo del Carega, montagne che possono offrire escursioni in mezzo alla natura sia per famiglie sia per alpinisti esperti.

Tra le escursioni nel gruppo del Pasubio: la Strada delle 52 gallerie, la Strada degli Scarubbi, Bocchetta Campiglia, Passo Xomo e la Strada degli Eroi.

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del territorio vicentino.

Medioevo modifica

L'alta val Leogra (anticamente Vallis Livigre o "Vallevogra") durante il Basso Medioevofu popolata - come molti territori prealpini - da coloni di etnia e lingua tedesca, i Cimbri; secondo il Mantese, storico della chiesa vicentina, l'epoca più probabile è il XIII secolo[5].

Questo fenomeno fu favorito dalla posizione geografica della zona, passaggio naturale per i collegamenti tra l'Altopiano di Asiago, dove i cimbri si erano insediati già a partire dal X secolo, e la Lessinia e tra il Trentino e il Vicentino. Questa popolazione, che verso il XIV e il XV secolo finì per assorbire quasi totalmente l'elemento latino nelle zone di insediamento, mantenne per diverso tempo lingua e tradizioni, favoriti anche dalla presenza di sacerdoti di lingua tedesca ("de Alemania") per la cura pastorale e il servizio religioso[6].

I coloni furono chiamati - in quanto boscaioli, per disboscare e mettere a pascolo le terre della zona, e come minatori - dai signori del tempo, i Da Vivaro e i Conti di Vicenza. Essi avevano anche lo juspatronato della capella di Santa Maria che, secondo alcuni documenti - un privilegium di papa Callisto II del 1123 e le Rationes decimarum degli archivi vaticani, esisteva già agli inizi del Duecento, dipendente dalla pieve di Belvicino[7].

Già nel 1297 l'edificio aveva assunto le prerogative di parrocchiale, infatti in quell'anno è citato il suo rettore Fridericus e nel 1303 il successore Teodoricus. Vanno sottolineati i loro nomi propri, che ne suggeriscono le loro origini tedesche. L'edificio venne in seguito ricostruito e riconsacrato nel 1342.[senza fonte]

Epoca moderna modifica

Per il resto il territorio ha seguito le sorti di tutto il Vicentino, passando dagli Scaligeri ai Visconti e quindi alla Repubblica di Venezia. Di quest'ultimo periodo è l'emanazione degli statuti delle due comunità (1487).

Epoca contemporanea modifica

Dopo caduta della Serenissima attraversò il tormentato periodo napoleonico che vide, oltre all'unificazione dei due comuni sotto il nome di Valli dei Signori, anche la progettazione della strada "regia" per collegare Schio a Rovereto, completata più tardi dagli Austriaci (1817).

Confluito nel Regno d'Italia dopo la terza guerra d'indipendenza, il comune patì le distruzioni della Grande Guerra vista la posizione lungo la linea del fronte. A ricordo di quegli eventi, nel 1926 cambiò denominazione in Valli del Pasubio in riferimento alla montagna che fu teatro di sanguinosi scontri[8][9].

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Chiesa parrocchiale modifica

L'attuale chiesa fu eretta nel 1760-1772 e definitivamente consacrata nel 1889. Nel primo dopoguerra, a causa delle distruzioni del conflitto, fu sottoposta a un drastico restauro che vide l'intervento del pittore Felice Lovato per la parte decorativa.

All'interno si conserva una preziosa Pietà in pietra tenera, risalente al Cinquecento[8].

Ossario del Pasubio modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ossario del Pasubio.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[10]

Cultura modifica

Sagra della Sopressa modifica

La sopressa di Valli del Pasubio è sicuramente uno dei prodotti più celebri di questo territorio, tanto che durante le prime due settimane di agosto viene organizzata la "Sagra della Sopressa" la quale, ogni anno, attira molti visitatori che giungono sino a qui per gustarla insieme alla polenta o per acquistarla.

La prima edizione della Sagra risale al 1960 e dopo una breve pausa negli anni successivi, nell'agosto del 2013 si è giunti alla sua 46esima edizione.

Dal 1982 questa manifestazione viene organizzata della Pro Loco di Valli del Pasubio la quale, per mantenere viva la tradizione di "far la sopressa in casa" premia durante la manifestazione la miglior sopressa.

Persone legate a Valli del Pasubio modifica

  • Michele Carlotto (Castelgomberto, 3 febbraio 1919 – Baselga di Pinè, 13 luglio 2005), presbitero italiano, giusto tra le nazioni.
  • Bruno Brandellero, nome di battaglia "Ciccio" (Valli del Pasubio, 1922 – Tretto, 26 giugno 1944), partigiano italiano, medaglia d'oro al valor militare.

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 luglio 1985 09 luglio 1990 Dalle Molle Pietro Democrazia Cristiana Sindaco
12 luglio 1990 24 aprile 1995 Cavion Antonio Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Filippi Farmar Corrado Lista civica Sindaco
14 giugno 1999 08 giugno 2009 Dalla Riva Fausto Centro destra Sindaco
08 giugno 2009 25 maggio 2014 Cunegato Armando Centro sinistra Sindaco
25 maggio 2014 26 maggio2019 Cunegato Armando Centro sinistra Sindaco
26 maggio 2019 in Carica Bettanin Carlo Lista Civica "Valli Futura" Sindaco

Variazioni modifica

La denominazione del comune fino al 1926 era Valli dei Signori[11].

Note modifica

  1. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 692.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2013.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Fonte: ISTAT - Bilancio demografico al 31 marzo 2013 [1].
  5. ^ Mantese, 1954,  p. 481
  6. ^ Mantese, 1954,  p. 481
  7. ^ Secondo il Mantese, poteva esistere già intorno al 1000. Mantese, 1952,  pp. 229-30
  8. ^ a b Valli del Pasubio, su vicariatoschio.it, Vicariato di Schio. URL consultato il 30 ottobre 2014.
  9. ^ Cenni storici, su comune.vallidelpasubio.vi.it, Comune di Valli del Pasubio. URL consultato il 30 ottobre 2014.
  10. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  11. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3

Bibliografia modifica

 
Inizio della Strada delle 52 gallerie
  • Tarcisio Bellò, Storie di Confine, Alta via dell'Alpi Vicentine., Vicenza, La Serenissima, 2006.
  • AA.VV., Civiltà rurale di una valle veneta, la Val Leogra., Vicenza, Accademia Olimpica, 1976.
  • Angelo Saccardo, Valli del Pasubio, comunità di confine in alta Val Leogra dalle origini al duemila., Valli del Pasubio, Parrocchia di Santa Maria, 2004.
  • Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, I, Dalle origini al Mille, Vicenza, Accademia Olimpica, 1952 (ristampa 2002).
  • Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, II, Dal Mille al Milletrecento, Vicenza, Accademia Olimpica, 1954 (ristampa 2002).

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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