Utente:Fabio Meini/Sandbox

Dome La Muerte
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereHardcore punk
Rock
Musica psichedelica
Periodo di attività musicale1975 – in attività
Strumentochitarra
Gruppi attualiNot Moving LTD

Dome La Muerte & The Diggers
Dome La Muerte E.X.P.

Gruppi precedentiUpper Jaw Mask

Cheetah Chrome Motherfuckers
Not Moving
Hush
Gli Avvoltoi

Domenico Petrosino, noto anche con lo pseudonimo di Dome La Muerte (Pisa, 18 Maggio 1958), è un chitarrista, cantautore e disc jockey italiano.

È uno dei maggiori rappresentanti del movimento punk hardcore italiano degli anni 80.[1][2]

Biografia modifica

Chitarrista autodidatta, entra a 17 anni negli Upper Jaw Mask, band rock-funky-blues, con cui registra un 45 giri.[3]

Da questa prima esperienza nel 1979 nascono i Cheetah Chrome Motherfuckers, uno dei primi gruppi punk italiani[4], protagonisti della scena del Granducato Hardcore. Con i CCM girerà l'Italia e l'Europa e parteciperà al noto concerto Last White Christmas del 4 dicembre 1983 organizzato dal GDHC che verrà inciso negli USA su doppia musicassetta.

Alla fine di un concerto tenutosi a Piacenza, viene avvicinato dai Not Moving rimasti orfani del proprio chitarrista e gli chiedono di entrare con loro. Dopo un po' di titubanza relativa anche alla distanza Pisa-Piacenza, accetta anche perché alla ricerca di nuove sonorità. Nel 1984 alla vigilia del tour americano dei CCM e dopo un anno in cui suonava con due gruppi, lascia il gruppo pisano per dedicarsi unicamente ai Not Moving. È in questo periodo che nasce il soprannome Dome La Muerte che userà in ambito artistico da lì in avanti.[3]

Con i Not Moving apre i concerti dei Clash al Palalido di Milano, di Johnny Thunders (ex New York Dolls) per tre date italiane, e suona al Loft di Berlino con Litfiba, Pankow e Monuments in una serata dedicata al rock italiano.[5][6] I riscontri positivi dei live e degli album Black' N' Wild e Sinnermen gli permise anche passaggi in RAI insieme alla band.[7]

Dopo la scissione interna ai Not Moving avvenuta nel 1989, rimane nella band dove pubblicherà gli ultimi due album Song of Myself (con molti ospiti fra cui Giovanni Lindo Ferretti dei CCCP e il poeta cheyenne Lance Henson) e Homecomings, entrambi vicini alla causa pellerossa, tematica a lui molto cara che riprenderà anche in progetti successivi. Uno dei concerti di Homecomings fu trasmesso da Videomusic. Con la nuova formazione suona di spalla a Nick Cave and the Bad Seeds nelle date di Roma e Milano. Con i Not Moving, insieme a Lance Henson, apre il concerto di John Trudell, cantautore e attore americano di origine Dakota. Nel 1996 scioglie definitivamente i Not Moving.

Nel 1996 fonda gli Hush, gruppo grunge, precursore dello stoner[1], con cui inciderà un album e aprirà un concerto dei Fleshtones[3].

In questo periodo collabora come chitarrista negli MGZ e Le Signore, progetto di teatro-cabaret punk elettronico.[3]

Nel 1997 suona la chitarra per la colonna sonora del film Nirvana di Gabriele Salvatores.[8]

Nel 2006 a seguito dell'uscita di Live in 80's si riunisce ai Not Moving per un tour dove faranno anche da spalla a Iggy Pop. Alla fine di quell'anno torna al rock'n'roll e al punk col progetto Dome La Muerte & The Diggers, che ad oggi è il suo progetto più longevo. Nel primo album, fra gli ospiti, Rudi Protrudi dei Fuzztones.

Nel 2011 realizza il suo primo disco solo a nome proprio Poems for renegades, dove ribadisce il suo amore per il west e la musica degli spaghetti western. Nell'album, quasi interamente acustico, sono presenti due brani con testi di Lance Henson e molti ospiti fra cui Maurizio Curadi degli Steeplejack.

Nel 2012 inizia un progetto live, ancora attivo, in coppia con la cantante italo-greca Marina Mulopulos (ex-Almamegretta), in cui porta in giro un repertorio che include brani di David Bowie, Velvet Undergrond, Iggy Pop, Judy Henske, Janis Joplin e tanti altri.

Nel 2014 si unisce agli Avvoltoi, storica band di revival beat degli anni 80 con cui inciderà un disco e un live.

Nel 2017 mette su un ulteriore progetto Dome La Muerte EXP. Qui la musica è uno strumentale western-psichedelico, legato alle colonne sonore dei cosiddetti film di serie B.

Nel 2018 si riunisce di nuovo ai Not Moving che, sostituiti basso e tastiere con una seconda chitarra, si rinominano Not Moving LTD. Partiti per fare dieci concerti, ne faranno trenta in otto mesi e faranno uscire un 45 giri. Attualmente sta lavorando con loro per l'uscita di un nuovo album.[3]

Come DJ lavora come resident negli anni 90 al Baraonda, noto disco-pub di Massa, punto di ritrovo dei rocker della costa toscana. La sua attività di DJ proseguirà in molti locali della Toscana e non. Nel 2016 forma il duo Ashvin con Tony Vallini producendo il CD psy-trance Brothers and Sisters.

In ambito cinematografico ha interpretato il personaggio di un becchino rock'n'roll nella commedia Sogni di gloria con Carlo Monni, uscita nelle sale nel 2014. Un suo brano viene utilizzato nella nella colonna sonora del film. Appare invece come se stesso nel documentario Italian Punk Hardcore 1980-1989: Il film[9]. Nel film Nico 1988 di Susanna Nicchiarelli, che racconta gli ultimi anni di carriera della cantante Nico, musa dei Velvet Underground, appare il personaggio di Domenico Petrosino interpretato da Thomas Trabacchi. Nel film vengono narrate le vicende reali in cui il nostro ospita a casa propria la star tedesca e l'accompagna nel tour italiano.[10]

il 25 novembre 2020 rilascia un'intervista a Rolling Stone dove annuncia di trovarsi in difficoltà a seguito dell'interruzione dei concerti in Italia a causa del covid, e intende quindi richiedere il beneficio della Legge Bacchelli.[1] Per sostenere questa causa è stata lanciata una sottoscrizione su Change.org dove sono state raccolte oltre 4000 firme.[11]

Il 3 dicembre 2020 esce la sua autobiografia Dalla parte del torto. Una storia hippie punk e rave, scritta a quattro mani con Pablito El Drito, edita da Agenzia X.[3]

Discografia modifica

Con gli Upper Jaw Mask modifica

Con i Cheetah Chrome Motherfuckers modifica

Con i Not Moving modifica

Con gli Hush modifica

  • 1996 - Om (CD, Toast)

Come Dome La Muerte & The Diggers modifica

Come Dome La Muerte modifica

Con gli Avvoltoi modifica

Con gli Ashvin modifica

Come Dome La Muerte E.X.P. modifica

Con i Not Moving LTD modifica

Partecipazioni in progetti di altri modifica

Filmografia modifica

Libri modifica

Note modifica

  1. ^ a b c Dome La Muerte, il punk che chiede la legge Bacchelli: «Ho 62 anni e davanti vedo il buio», su Rolling Stone Italia, 25 novembre 2020. URL consultato il 29 novembre 2020.
  2. ^ Informazioni sull’autore: Gianmarco Caselli Docente di Italiano e Storia all’Istituto Pertini di Lucca È compositore e musicista e allestisce performances di musica elettronica; come giornalista collabora e ha collaborato con varie testate È direttore artistico del Lucca Underground Festival www.gianmarcocaselli.it, www.associazionevaga.it, Dome La Muerte: la leggenda vivente del punk italiano, su Words in Freedom, 21 novembre 2019. URL consultato il 4 dicembre 2020.
  3. ^ a b c d e f Dalla parte del torto | AgenziaX, su www.agenziax.it. URL consultato il 29 novembre 2020.
  4. ^ Nozza, Diego, 1979-, Hard core : introduzione al punk italiano degli anni Ottanta, Crac, 2011, ISBN 978-88-97389-02-6, OCLC 773016628. URL consultato il 1º dicembre 2020.
  5. ^ Musicalnews.com: Not Moving, opening act dei concerti di Johnny Thunders e dei Clash, su web.archive.org, 29 dicembre 2010. URL consultato il 1º dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2010).
  6. ^ Tony-face, La storia dei NOT MOVING: primo semestre 1984, su tonyface, domenica, marzo 24, 2013. URL consultato il 1º dicembre 2020.
  7. ^ Not Moving - Live in 80's (cd + dvd), su Rockit.it. URL consultato il 1º dicembre 2020.
  8. ^ Special: Not Moving – una tra le più leggendarie formazioni dell’underground italiano degli anni ‘80 | Freak Out Magazine, su Freakout Magazine onLine, 6 dicembre 2005. URL consultato il 1º dicembre 2020.
  9. ^ Angelo Bitonto, Giorgio S. Senesi e Roberto Sivilia, Italian Punk Hardcore 1980-1989: Il film, LoveHate80.it, OZ film, 7 settembre 2015. URL consultato il 29 novembre 2020.
  10. ^ "Nico, 1988", figlia inquieta del dopoguerra tedesco - Cinema - Rai Cultura, su www.raicultura.it. URL consultato il 29 novembre 2020.
  11. ^ Firma la petizione, su Change.org. URL consultato il 29 novembre 2020.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica